24 Settembre 2023

Superbike Aragon: Bautista sprint furioso, il missile Ducati fa il resto

Alvaro Bautista voleva vincere a tutti i costi: dieci giri di botte da orbi ma sull'ultimo rettilineo la Ducati ha messo Rea e Toprak a tacere

Alvaro Bautista, Superbike

Alvaro Bautista voleva vincere a tutti i costi: dieci giri Superbike di botte da orbi, poi sull’ultimo rettilineo la Ducati ha messo Rea e Toprak a tacere. Lo spagnolo si è schierato con una grande pressione addosso: le due cadute di poche ore prima pesavano come un macigno. “Ho 38 anni, una roba da non credere” era stata la sua autocondanna. I due soliti avversari hanno fatto di tutto per cogliere l’attimo, e spingere il leader del Mondiale alle corde. In particolare Jonathan Rea è stato superbo: finchè la Kawasaki ha le gomme fresche, e l’anteriore assiste, qui è tornato in versione Cannibale. Ha imboccato l’ultimo rettilineo davanti, ma Bautista è uscito benissimo dall’ultima chicane e la cavalleria Panigale V4 R ha fatto il resto. Un sorpasso facile come affondare nel burro, come se la Ducati avesse il DRS che in F1 è stato introdotto per farci divertire con più sorpassi. Qui la differenza è che Kawasaki e Yamaha il DRS non ce l’hanno.

Bautista forza 20 e le gomme differenti

Per Alvarito si tratta della ventesima perla di questa stagione, la numero 52 in carriera: ormai le 55 vittorie Ducati di Carl Fogarty (che in totale ne ha 59, sommando anche le 4 firmate con Honda) sono a portata di mano. Fra qualche domenica Bautista potrebbe diventare campione del Mondo Superbike per la seconda volta, ma anche il ducatista più vincente di sempre. Intanto ha recuperato cinque punti su Toprak, salendo a +42 punti, a sette corse dalla fine. Il motivo tecnico più interessante di questa fiammeggiante Superpole Race è stata la differente scelta di gomme. Bautista è partito la SCX (standard) mentre Rea al posteriore ha preferito la B800, cioè la SCX evoluzione. Toprak invece aveva puntato sul jolly SCQ, cioè la gomma da qualifica, nella nuova specifica C004. Un contropiede che però non ha dato il frutto che lui sperava, cioè la vittoria.

Danilo Petrucci missione fallita, ma…

Andrea Locatelli, solita formichina Yamaha, ha portato a casa un brillantissimo quarto posto, che significa essere “the best of the rest”, cioè il migliore dietro i soliti Magnifici Tre della Superbike. Il bergamasco ha tenuto a bada Michael Rinaldi e Iker Lecuona, con la Honda meglio del solito sulla pista test. L’osservato speciale era Danilo Petrucci, che aveva l’obiettivo top 9 per avanzare in griglia in gara 2. Ma partendo dal penultimo posto dello schieramento, la risalita stavolta si è fermata in dodicesima posizione. Quindi partirà in quarta fila, sempre meglio del fondo. Sabato in gara 1 ha fatto quinto scattando da casa sua. Questo pomeriggio vedremo dove potrà arrivare.

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