1 Agosto 2020

Scott Redding: “MotoGP è un’opzione, ma prima devo battere Rea”

Scott Redding non ha mai dimenticato l'esperienza in MotoGP e resta il suo pallino. Ma prima bisogna battere Jonathan Rea e vincere il WorldSBK.

Superbike, Scott Redding

Scott Redding non ha ancora digerito la brutta avventura in MotoGP. Resta il sogno incompiuto, un obiettivo mai dimenticato, da raggiungere con una vittoria iridata in Superbike. La parentesi con Aprilia è stata a dir poco deprimente, senza una seconda possibilità, messo da parte per fare posto all’italiano Andrea Iannone. “Non volevo più vedere una moto, avevo messo il cuore e l’anima nelle corse, ma se non posso vincere e la squadra non è interessata a provarci, è una perdita di tempo“.

Ducati ha pescato bene e lo ha innestato nella British Superbike con un progetto vincente. Da qui la promozione al WorldSBK. “Lasciata l’Aprilia nessuno mi voleva – racconta a ‘La Gazzetta dello Sport – ma, dopo aver vinto il campionato inglese, c’era la fila“. Del resto il suo carattere eccentrico non è mai piaciuto per davvero all’interno di certi ambienti quasi asettici. Caratteristica che invece piace tanto ai fan. “Alla gente piace che io parli chiaro. Può far male ma non racconto bugie, anche se si tratta di un mio errore. Adesso poi è cambiato qualcosa anche dentro di me, sono tornato a credere in me stesso, c’è un abisso tra come guido adesso e prima. Gli ultimi anni in MotoGP mi hanno consumato e non me n’ero accorto, ora è come in 125, so di poter vincere“.

Scott Redding ha davanti a sé una grande sfida: battere il pentacampione di Superbike Scott Redding. “Jonathan ha esperienza e fiducia, ma arriverà il giorno in cui qualcuno lo batterà, e quel qualcuno credo di potere essere io. Glielo ho anche detto tante volte. Ho la squadra giusta, che crede in me“. Non c’è vera e propria amicizia, ma il rapporto fra i due è di lunga data. “Lo conosco da quando ho 13-14 anni, ci diamo battaglia in pista, ma ci rispettiamo. Magari non andremo mai a cena insieme, ma non parlerò mai male di lui“.

Vincere il Mondiale SBK potrebbe spalancargli le porte della MotoGP, ma non è una priorità. “Ci sono arrivato un anno troppo presto e senza il materiale giusto. Sono convinto che se lo avessi avuto, avrei lottato per il podio a ogni gara – conclude Scott Redding -. Ma se non ci tornerò, non sarà un dramma. La sola cosa che posso fare è vincere il Mondiale qui per la Ducati, e poi dir loro, mi avete dato due moto e ho vinto due campionati, ora che opzioni ci sono?“.

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