7 Marzo 2021

Superbike, Troy Bayliss: il vero motivo del ritiro dalle corse

Troy Bayliss, tre volte campione Superbike, confessa il vero motivo che lo ha spinto a dire addio alle corse: "La mia famiglia meritava una vita normale".

Troy Bayliss 3 volte campione Superbike

Troy Bayliss ha vinto tre volte il Mondiale Superbike (2001, 2006, 2008) ed è rimasto un’icona nella storia del marchio Ducati. L’avventura nelle derivate di serie inizia nel 2000, chiamato da Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi in Ducati a sostituire Carl Fogarty. Un esordio avvenuto quasi per caso, mentre era impegnata nell’Ama Supersport. “Il mio arrivo è avvenuto un po’ a sorpresa, ma alla fine era il traguardo che volevo raggiungere. Pensavo che mi ci sarebbe voluto un altro anno o forse due prima di arrivare nel WorldSBK. La prima gara in programma a Sugo per me è stata un disastro, sono caduto in entrambe le gare“.

Le sfide e l’amore per l’Italia

A Dington venne sostituito da Luca Cadalora e le cose non andarono bene neppure per l’italiano. A Monza si rilancia con un doppio quarto posto. Nel turno successivo in Germania arrivò la prima vittoria in Superbike. I duelli con Colin Edwards hanno fatto storia. “Entrambi volevamo stare davanti all’altro – ricorda Troy Bayliss ai microfoni di WorldSBK.com -. Anche se la maggior parte delle volte ce la siamo giocata negli ultimi due giri“. Poi le sfide con Chili, Haga, Kagayama, Corser, Hodgson, Toseland. E poi Max Biaggi, “era sempre abbastanza intenso, specialmente nel 2008 quando eravamo entrambi piloti Ducati. Anche con lui ci sono state delle belle battaglie”.

Tra gli appuntamenti preferiti ricorda Imola e Monza. “C’era qualcosa di unico dato che sembra di correre in mezzo a un parco, quindi anche per questo sono diversi dagli altri posti. L’atmosfera che si respirava era pazzesca ed è molto difficile spiegare quanto fosse bello”. Troy Bayliss si è ritirato all’età di 39 anni, separarsi dalle corse è stata dura. “Per me tornare e provare a vivere una vita ‘normale’ come prima è stato uno shock culturale. Mi manca vincere e mi manca anche la competizione; arrivato a 39 anni mi sentivo ancora di poter andar avanti ma ne avevo abbastanza“.

L’addio e il sogno che continua

Sulla decisione del ritiro da parte del campione Superbike ha pesato sicuramente l’amore per la sua famiglia. “A quell’epoca Mitchell, mio figlio più grande, aveva 14 anni ed Abbey 12. Quindi abbiamo pensato che avevano già trascorso molto tempo seguendomi in giro per il mondo e che fosse ora di riportarli a casa e dar loro una vita più normale”. Oggi il suo sogno continua nelle imprese del figlio Oli. “Ha iniziato quando aveva circa 11 o 12 anni e prima di essere impegnato nel campionato nazionale aveva già corso un po’“. Un incidente non ha fermato l’entusiasmo di Bayliss jr. “Adesso ho le stesse sensazioni di mia moglie, riesco a guardarlo a malapena. Sono abbastanza nervoso come un papà normale, una sensazione mai provata prima”.

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1 commento

  1. samu.bule2_14936335 ha detto:

    Questo signore è un esempio per tutti i piloti che si avvicinano al mondo delle corse! Sempre disponibile con tutti i suoi fun, gran manico…un vero aggettivo che lo identifichi al 100% lo devono ancora inventare, semplicemente Baylisstic