10 Ottobre 2022

Razgtalioglu la vede grigia “Anche in Argentina c’è un dritto troppo lungo”

Toprak Razgatlioglu ha recuperato solo tre punti a Bautista: "Sul rettilineo la Ducati mi prendeva mezzo secondo, così è impossibile"

Toprak Razgtalioglu, Superbike

Toprak Razgatlioglu puntava al tris e a rimettere in discussione il primato Superbike. Invece Alvaro Bautista gli ha risposto per le rime: il confronto diretto Yamaha vs Ducati è terminato 2-1 ma a conti fatti lo spagnolo ha lasciato sul campo appena tre punti. Il campione in carica affronta il trittico nell’emisfero australe (9 corse, 186 punti in palio) con un passivo di -56 dalla vetta Mondiale. Contro un binomio così agguerrito confermarsi #1, ad oggi, sembra un’impresa ai limiti del possibile. “Il campionato non è ancora finito” avverte Toprak. Ma che in cuor suo ci creda sul serio, sarà tutto da dimostrare.

“Sul dritto perdevo mezzo secondo”

Come Jonathan Rea, anche l’altro avversario diretto Ducati ha posto l’accento sulla superiorità della Panigale V4 sul rettilineo. “Dall’ultima curva alla prima Bautista mi guadagnava ogni volta 5-6 decimi” ha puntualizzato Razgatlioglu. Se dalle immagini TV la situazione è parsa evidente, con la Rossa #19 che passava gli avversari con facilità estrema, dall’analisi dei dati tutta questa superiorità non compare. Nell’arco dei 20 giri, il miglior T1 (il primo settore) di Alvaro Bautista è stato 31″544, contro Toprak in 31″591 e Rea 31″663. Ballano pochi millesimi, non decimi. Meno indicativo il confronto delle velocità massime, perchè in Superbike viene fornito il dato assoluto, cioè il singolo miglior passaggio, non la media dei cinque più veloci come in MotoGP. Quindi l’influenza dell’effetto scia è sostanziale. In ogni caso i valori registrati in gara 2 sono questi: Bautista 317,8 km/h, Toprak 315 km/h, Rea 315 km/h. Anche in questo caso le differenze sono minime.

Il piano che non ha funzionato

Alvaro era molto veloce sul dritto ma il piano era stare lì con lui, riprenderlo e aspettare a sferrare l’attacco nei giri finali” ha rivelato Razgatlioglu. A cinque giri dalla fine ha sferrato un attacco deciso, sorprendendo il ducatista, che però sul rettilineo successivo ha rimesso le cose a posto. Da lì in poi, capito che il turco sarebbe stato assai aggressivo, ha alzato ulteriormente il ritmo e la sfida è finita. “Per stare con lui ho chiesto troppo alle gomme, nel finale l’anteriore scappava via in ogni curva, non ero più in grado di attaccare. In fin dei conti due vittorie su tre non sono male”. Bautista non perde un colpo, ma il turco non mollerà tanto facilmente.

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