15 Agosto 2023

Porte girevoli in BMW: Scott Redding si sta facendo qualche domanda?

BMW ha cinque piloti per quattro moto '24: Scott Redding è dato in uscita, ma viene il sospetto che andarsene proprio ora sia un errore

Scott Redding, Superbike

La Superbike di oggi è come il mondo che la circonda, cioè un coacervo di paradossi: c’è chi ha troppo, chi troppo poco. I team privati fanno i conti alla lira per andare avanti, BMW Motorrad invece spende e spande, sempre di più. Per il 2024 hanno più piloti che moto ufficiali: sono in cinque, a fronte di quattro posti fra team interno e struttura satellite Bonovo, comunque ufficiale. Ai confermati Michael van der Mark, Garrett Gerloff, Loris Baz e Scott Redding si è aggiunto Toprak Razgtalioglu, supersonico colpo di mercato messo a segno dai tedeschi. Che non hanno esitato a mettere sul tavolo 5 milioni € (per due anni) per portare via l’ex iridato alla Yamaha. “Avremmo i soldi anche per prendere Marc Marquez, se lo volessimo” si è lasciato scappare qualcuno del team. Non abbiamo dubbi, qualche milione è niente per un colosso planetario come BMW. Fra adesso hanno cinque piloti sotto contratto: uno è di troppo e bisognerà trovare una soluzione…

Scott Redding ci sta ripensando?

Il 15 luglio scorso è scattata l’opzione automatica di rinnovo del contratto del britannico che quindi, sulla carta, è un pilota BMW anche per la Superbike 24-25. Ma è proprio lui che viene dato in uscita. Il suo manager, il belga Michael Bartholemy, ha agitato il paddock offrendo Scott Redding sia a Yamaha che a Kawasaki. Nel primo caso ha trovato accoglienza molto tiepida: le possibilità che l’ex MotoGP possa salire sulla YZF-R1 sono scarse. Non si può dire ancora “nulle”, perchè l’esito del mercato piloti è legato a cosa succederà sul fronte Jonathan Rea. Yamaha sta provando a portarlo via da Kawasaki, ma c’è un contratto in corso, quindi trovare il modo di uscirne è un complicatissimo (e costoso?) lavoro di avvocati. Tutto è ancora in ballo, e l’esito non sembra questione di giorni, semmai di settimane. Se Rea cambia squadra, libera un posto in Kawasaki. Bartholemy spera di metterci Redding.

Ma è un affare?

Dal punto di vista tecnico, non sembra un grande affare. Jonathan Rea è entrato in collisione con Kawasaki proprio per l’immobilismo tecnico. La Ninja non cresce, nonostante gli sforzi del team. Almeno finora, perchè se scattassero altri cinque token superconcessioni, KRT potrebbe utilizzare un nuovo albero a cammes, cioè presentarsi già nei round finali di questa stagione con un motore ben diverso dall’attuale. Magari capace di sfruttare in pieno il limitatore alzato a 15.100 giri/minuto. Un’iniezione di cavalli potrebbe cambiare la carte in tavola? Rea deve avere dei dubbi, se dopo mesi di pressioni e insistenze Yamaha, a lungo vane, alla fine si è deciso ad esaminare la possibilità di uscire in anticipo dal contratto. La domanda è: se la Kawasaki non è più vincente con un sei volte campione del mondo e recordman assoluto con 119 vittorie in Superbike, come può essere decente per l’ambizioso Scott Redding?

Pensieri nella testa

In questi giorni in vacanza in Thailandia (vedi foto d’apertura) Scott starà valutando anche se sia davvero il caso di lasciare BMW proprio adesso, dopo due anni assai difficili. Nelle ultime due uscite, a Donington e Most, ha sfiorato il podio (due quarti posti), personal best di stagione. Ma quello che fa montare i dubbi è la prospettiva futura. Con l’arrivo di Toprak la marca tedesca rafforzerà ulteriormente il proprio impegno. Ci sarà un nuovo direttore tecnico, Chris Gonschor, e in aggiunta alle due squadre impegnate nel Mondiale, verrà allestito un test team per rendere più veloce lo sviluppo. Tutti sanno che il potenziale della M1000RR è altissimo, tanto è che la Superbike tedesca primeggia dovunque, eccetto che nel Mondiale. Il progetto è nato bene, ma il forte sospetto è che la gestione in pista affidata a SMR (Shaun Muir Racing) non sia riuscita a trovare il bandolo della matassa. Con l’arrivo di Razgatlioglu tante cose potrebbero cambiare. Scott Redding è consapevole che c’è un’altissima probabilità di andarsene proprio sul più bello.

La coabitazione è un problema secondario

Tanti dicono che Scott Redding voglia andare via per non affrontare la rivalità interna con il nuovo arrivato. Ma sembra più un discorso da “esterni”, che da pilota. Il britannico corre da tanti anni al massimo livello, quasi sempre un team di punta. Quindi è abituato a convivere con compagni di box veloci e spesso carismatici. Il confronto con Toprak, ovviamente, è molto scomodo, per tanti motivi. Ma è pur sempre un avversario con il quale Scott Redding dovrà fare i conti. Che non sia meglio affrontarlo a parità di moto, piuttosto che in probabile inferiorità tecnica?

Jonathan Rea la splendida biografia: “In Testa” disponibile su Amazon

Lascia un commento