19 Giugno 2023

Superbike, BMW manovre ’24 Toprak avrà un nuovo direttore tecnico

Chris Gonschor diventerà responsabile del motorsport. E' un grande esperto di ciclistica e una vecchia conoscenza del Mondiale...

Chris Gonschor, Superbike

L’obiettivo è espugnare la Superbike, l’attuale feudo Ducati. Presto, meglio se…subito. BMW Motorrad è rientrata nel Mondiale nel 2019 ma finora ha raccolto solo delusioni e neanche una vittoria. Nei tre anni di Tom Sykes la corazzata tedesca almeno era veloce sul giro secco, ma il britannico (sei podi in tre stagioni) venne cacciato perchè accusato di non essere in grado di indirizzare lo sviluppo in modo che BMW fosse veloce anche in gara. Così, a suon di milioni, i tedeschi presero Scott Redding, che con la Ducati se l’era giocata testa a testa contro Jonathan Rea nel 2020 e Toprak Razgtalioglu l’annata dopo. Ma cambiando cavallo, peggio che andare di notte. Finora il miglior risultato ’23 di “Scottone” è stato un settimo posto. Adesso anche Redding è sulla graticola. L’uomo dei sogni è il turco e per strapparlo alla Yamaha non si è badato a spese: si parla di un ingaggio di 2,5 milioni a stagione, per una durata non annunciata, ma di sicuro due anni, forse più.

Chris Gonschor nuovo direttore tecnico

Markus Schramm, il plenipotenziario della divisione Motorrad, però ha ordinato anche una radicale revisione dell’organigramma tecnico. Fallire anche con Toprak non sarebbe accettabile. Quindi via alla rivoluzione. Il nuovo direttore tecnico, nonchè responsabile dell’intera divisione Motorsport, sarà Chris Gonschor. Prende il posto dell’olandese Marc Bongers, che viene promosso a direttore generale. Di fatto è spostato in un ruolo dirigenziale, quindi non sarà più operativo sul campo. In BMW non si spiegano perchè la M 1000 RR, omologata apposta per risolvere i problemi emersi nel Mondiale Superbike, in questa stagione sta vincendo dovunque (British Superbike, MotoAmerica, Road Racing) mentre nella top class stenta ad entrare nei dieci. Adesso tutto sarà nelle mani di Gonschor. Era scontato che Toprak Razgatlioglu chiedesse precise garanzie di cambiamento, la BMW gliele ha date.

Chi è Chris Gonschor

Non è un nome nuovo nell’ambiente del Mondiale Superbike. Faceva infatti parte della struttura tecnica della squadra che nel 2012-13 sfiorò la conquista del titolo con Marco Melandri, prima che BMW decidesse di uscire di scena. Gonschor veniva dal settore produzione e in quel periodo si occupa in particolare di ciclistica, cioè della realizzazione del telaio, del forcellone e delle altre infrastrutture. Dopo il ritiro dal Mondiale, Gonschor era tornato ad occuparsi di produzione. Suo il progetto della HP4 Race, la supersportiva stradale lanciata nel 2017. Da alcuni mesi è direttore tecnico del team BMW Motorrad (ufficiale) schierato nel Mondiale Endurance: nel fine settimana ha portato a casa il terzo posto alla 24h di Spa.

Il dubbio che resta

La scelta di Chris Gonschor pare andare nella direzione giusta. E’ un ingegnere di talento, conosce l’azienda alla perfezione ed è un esporto nel settore che più sta facendo soffrire la BMW oggi, cioè la ciclistica e la capacità di sfruttare al massimo la nuova generazione di gomme Pirelli. Il lavoro che lo aspetta però è delicatissimo e va aldilà dell’indirizzo di progettazione e sviluppo. Che la BMW M 1000 RR abbia un potenziale altissimo è scontato, e chi conosce le cose del paddock è convinto che non vinca soprattutto per problemi di gestione e organizzazione del lavoro nel box. Per dare la vera svolta Gonschor dovrà fare forti cambiamenti nella struttura, mettendo nei posti di maggiore responsabilità uomini di sua fiducia. Significa, di fatto, ridurre il ruolo di Shaun Muir Racing, l’antenna britannica che però negli ultimi anni si è legata sempre più strettamente con BMW Motorrad. Una sfida da far tremare i polsi, più da manager che da tecnico. Con l’arrivo di Toprak il tempo sarà scaduto ancor prima di cominciare. BMW deve vincere presto. Anzi: subito.

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