19 Luglio 2023

Jonathan Rea-Yamaha, ecco perchè girano certe voci di mercato

Da settimane i manager di alcuni piloti Superbike stanno utilizzando Jonathan Rea per forzare la mano in altre trattative

Jonathan Rea, Superbike

Jonathan Rea andrà in Yamaha”. Sono settimane che nel paddock Superbike gira questa voce, ma al momento non ci sono riscontri. Il sei volte campione del Mondo ha ancora un anno di contratto con Kawasaki, scadenza fine 2024. Come in tutti gli accordi di piloti di questo livello, c’è ovviamente anche un buy out, cioè la clausola d’uscita, di gigantesche proporzioni. Quindi se anche il pilota fosse dell’idea, e non sembra, Yamaha oltre ad un ingaggio milionario dovrebbe far fronte anche a questo esborso aggiuntivo. Certo, nello sport come nella vita (quasi) niente è impossibile. Ma, in casi come questo, si tratta di valutare il grado di attendibilità di determinate indiscrezioni. Cioè chiedersi intanto a quale gioco sta giocando chi ti fa arrivare simili “soffiate”. E, in seconda istanza, immaginare quale sarebbe lo scenario se un simile cambiamento accadesse davvero.

Come escono le indiscrezioni di mercato

Sia in MotoGP che in Superbike tutte (o quasi) le indiscrezioni di mercato piloti che leggete o ascoltate in TV vengono propagate dai manager degli stessi, per fare il loro gioco. Se una determinata indiscrezione esce, è chiaro che innescata ripercussioni a catena. Quindi niente è casuale, fa tutto parte di una determinata rappresentazione. Di norma le indiscrezioni più “inattese” arrivano dai manager più in difficoltà, cioè quelli che – per una ragione o per l’altra – hanno i loro assistiti in bilico su più tavoli. In Superbike, in queste settimane, tutti i manager di peso hanno problematiche da risolvere. Il caso più spinoso è quello di Scott Redding, che ha esercitato l’opzione con BMW, quindi ha fatto scattare il rinnovo automatico per ulteriori due stagioni. Con l’arrivo di Toprak Razgatlioglu però la marca tedesca si ritrova con cinque piloti sotto contratto (Razgtalioglu, Redding, Van der Mark, Baz e Gerloff) ma solo quattro moto disponibili, fra squadra interna e satellite Bonovo. Per il manager di Redding, il belga Michael Bartholemy, lo scenario perfetto sarebbe sistemare il britannico da un’altra parte e incassare il buy out da BMW. Si parla di milioni, non di noccioline.

Mercato bloccato, serve una “bomba”

Ad oggi, lo scenario di mercato ’24 è senza sbocchi per un top rider con aspirazioni di vittoria come Redding. Quindi serve innescare il gioco della “bomba”, per vedere l’effetto che fa. Oltre che per Bartholemy, vale anche per Alberto Vergani, che ha in mano due pezzi grossi come Axel Bassani e Danilo Petrucci, che per varie ragioni sono fuori dai giri “pesanti”. Attenzione: noi appassionati ci concentriamo molto sulla situazione tecnica, ma per i manager dei piloti il fattore predominante è l’entità del contratto, visto che incassano una percentuale (dal 10 al 20%) sull’ingaggio. Restando in Motocorsa e Barni, i nostri Axel e Danilo guideranno comunque Ducati ufficiali (o quasi) ma con ingaggi bassi, quindi Vergani aspira ad aprire altri scenari. Dopo BMW, che è già in esubero, le marche che pagano di più sono Yamaha e Kawasaki.

Perchè Rea dovrebbe muoversi?

Jonathan Rea ha 36 anni e in Kawasaki è la punta di diamante di una struttura tecnica di uomini fidatissimi. Più di una famiglia, è un clan. Ha in tasca un contratto da 1,5 milioni, più bonus altrettanto ricchi. La Ninja in questo momento non è competitiva, ma solo perchè Kawasaki Racing Team ha rinunciato ai 500 giri motore in più che il regime di “concessioni” gli avrebbe permesso, per accumulare altri “gettoni” e avere la possibilità di utilizzare componenti motore ben più decisivi, come l’albero a cammes citato da Jonathan Rea nelle ultime interviste. Qui abbiamo spiegato la questione. “Se la Federazione Internazionale la smette coi suoi giochetti, torneremo competitivi in un baleno” dicono in Kawasaki. Potrebbe essere vero, e Jonathan Rea ovviamente ha il polso esatto della situazione. Andando in Yamaha cosa troverebbe in più, visto che la R1 – al netto del fattore Toprak – va più o meno come la Ninja? Niente. Ecco perchè, a dispetto delle voci interessate, sarà difficile che accada.

Foto: Instagram

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