13 Febbraio 2021

Jonathan Rea: “Bautista mi ha messo davvero alle corde”

Jonathan Rea ammette di avere seriamente temuto per il titolo Superbike nella stagione 2019. Non pensa al ritiro: "Voglio ancora correre e vincere".

Superbike, Jonathan Rea

Dopo il test di Jerez Jonathan Rea è particolarmente soddisfatto della sua nuova Kawasaki ZX-10RR. Punta al settimo titolo e non ci pensa neppure al possibile ritiro. C’è un contratto “fine scadenza mai”  da rispettare e onorare, consapevole di avere le giuste armi per riconfermare la scia trionfale e leggendaria. Dovrà vedersela ancora una volta contro l’avversario Ducati, cioè Scott Redding assetato di mondiali. Lo spettro rosso ritorna nei sogni del Cannibale, che sarà chiamato ad un’impresa storica: conquistare il settimo titolo Mondiale di fila.

La preparazione invernale continua con due sessioni settimanali in palestra, una in moto da cross, in bici nel week-end. Poi c’è il calore della moglie a dargli manforte e dopo il sesto mondiale si è concesso una pausa… in tutti i sensi. “Alla fine stagione non ho guardato la mia dieta, ho bevuto qualche drink e non mi sono allenato per sei settimane“.

I segni della pandemia

Jonathan Rea ha passato momenti difficili, soprattutto durante il primo lockdown nel 2020. “Un vero shock culturale. Durante il primo lockdown ero davvero distrutto mentalmente, non sapevo cosa fare – racconta a MCN -. Sembrava non avessi obiettivi. Quest’anno mi sono lanciato negli esercizi. A casa  è davvero dura, due bambini richiedono molte energie“. L’epidemia ha segnato gli affetti del campione, costringe a vivere con il timore di un tampone positivo che potrebbe mettere in pericolo l’assalto al titolo Superbike. “Mia moglie non è più uscita di casa, ho visto poco i miei genitori. Siamo riusciti a vederci prima del virus, ma non li abbraccio da tempo. Sono rimasto alla larga dal virus, ma sono stato nel panico – prosegue Jonathan Rea -. Avrei preferito averlo e diventare immune. L’incubo è risultare positivo al test prima di una gara. Conosco persone che sono in ospedale… Cercheremo di restare alla larga dal Covid“.

La stagione 2019

Nella sua carriera non dimenticherà mai il campionato 2019, quando ha rischiato di perdere lo scettro iridato. “Un anno che ha segnato la mia carriera. Alvaro [Bautista] probabilmente non sa di avermi tenuto così stretto alle corde. C’è stato un momento determinante: Misano. Alvaro era molto più veloce. In gara-1 non volevo una gara sul bagnato. Poi è arrivato lo sprint. Mi sono dato fiducia, ho girato con intensità per 10 giri e ho vinto. In un giro siamo usciti dalla curva 4 e la sua moto mi ha fatto cadere. Avevo le lacrime agli occhi. Ho spinto per pura frustrazione. Ero vicino ad accettare il secondo posto, ma la gara successiva è caduto. Ho guardato il cielo… ho ringraziato i miei angeli“.

Il momento del ritiro

Il sei volte campione di Superbike ha da poco festeggiato il suo 34° compleanno. In tanti sono a chiedersi quando deciderà di mettere fine alla sua carriera. “Niente mi soddisfa più delle gare e delle vittorie. Voglio vincere più a lungo possibile, spero di non dover chiudere per colpa di un infortunio. Il sogno di ogni pilota è diventare campione del mondo“. In passato si è parlato di contatti con Ducati… “Ho considerato alcune opzioni ma il team di KRT è molto importante. Difficile ripetersi all’interno di un’altra squadra. Mi hanno dato l’opportunità e sono in debito con loro. Kawasaki corre solo in Superbike, non ha altre distrazioni in MotoGP. Nel 2015 ho avuto tre aggiornamenti al motore, nel 2016 una nuova moto, nel 2018 una rivoluzione. Nel 2021 un’altra nuova moto. Questa è una grande risposta – ha concluso Jonathan Rea -. Non penso che per me ci siano altre possibilità al di fuori della Kawasaki“.

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1 commento

  1. Max75BA ha detto:

    Questo titolo mondiale è di una caratura “imponente” lo rende praticamente il pilota più forte della storia sbk, fosse arrivato anche secondo probabilmente non avrei cambiato opinione, quando Bautista sembrava imbattibile non ha rinunciato minimamente a lottare in pista…a “raccogliere” tutto ciò che era possibile…tenace e lamentino giù dalla sella per sminuire, innervosire l’avversario spagnolo…Rea sfiora la perfezione.