28 Settembre 2023

Superbike, Alvaro Bautista confessa: “Ho una sola spina nel fianco”

Alvaro Bautista mira a chiudere in gloria il 2023 in Superbike, c'è poi la wild card MotoGP a Sepang. Il suo commento sui due campionati.

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di Mar Fucho González/motosan.es

Prima del grande weekend in casa, sul Circuito MotorLand Aragón , abbiamo avuto il piacere di intervistare il Campione del Mondo SBK Álvaro Bautista. Un’intervista molto sincera da parte del pilota Talavera: Bautista ne ha approfittato per spiegare la sua prossima wild card nel Mondiale MotoGP e per ricordare quel periodo.

Alvaro Bautista, iniziamo parlando della wildcard a Sepang. Dopo aver provato la Desmosedici hai mai pensato di ritornare in MotoGP? 

Non è che pensassi di tornare in MotoGP, era semplicemente come una ricompensa per aver vinto il campionato ed ero curioso di sapere come andava la Ducati, che mi sembrava una moto divertente. Ero anche interessato a testare la nuova tecnologia che hanno, con tanta aerodinamica e tutti questi dispositivi. Ho semplicemente cominciato a capire un po’ la Ducati e le gomme, molto diverse da quelle a cui mi sono abituato in questi ultimi anni in Superbike, ma in nessun momento l’obiettivo è stato il ritorno in MotoGP. Non lo avevo mai considerato in questo modo.”

Potresti spiegarci quali sono state le tue sensazioni con la Desmosedici e cosa ti ha portato ad accettare questa Wildcard? 

A seguito dei test abbiamo prospettato la possibilità di inserire una wildcard. La Ducati mi ha offerto l’occasione alla fine del mio campionato: per loro una bella gara era l’ultima a Valencia, a casa mia, ma se faccio una wildcard è per divertirmi. Il circuito di Valencia è bello, ma un po’ piccolo per la MotoGP, quindi per me un circuito sul quale avrei potuto divertirmi era quello di Sepang, visto che avremmo comunque già finito l’anno. Ho chiesto e alla fine sia Ducati che Aruba.it, hanno accettato e abbiamo deciso di andare a Sepang: è una pista che piace, mi posso divertire. Non ci sono aspettative in termini di risultati, è semplicemente come una bonus track, come nelle canzoni: penso solo a vivere un buon fine settimana con questo nuovo format della MotoGP.”

Bautista: “Avrei potuto mostrare un po’ di più il mio potenziale”

Ricordando il suo periodo nel Campionato del Mondo, che non è stato proprio breve, con un totale di 274 gare , possiamo evidenziare il Campionato del Mondo 125cc vinto nel 2006 . A quel tempo dava già segnali di successo, ma il suo periodo in MotoGP è stato un po’ segnato dagli infortuni e forse non si è trovato al momento e nel posto giusto.

Pensi di non aver avuto opportunità in MotoGP nei tuoi anni migliori? Ti penti di aver lasciato il Campionato pensando che forse sarebbero potuti arrivare tempi migliori? 

È vero che sia in 125 che in 250cc avevo più o meno materiale che mi ha permesso di essere competitivo e mostrare un po’ quello che penso che avrei potuto fare, come il titolo della 125 o il secondo posto della 250, lottando sempre per il campionato. In MotoGP, più che gli infortuni, che sono anche importanti, penso che forse non ero sulla moto giusta al momento giusto: questa è l’unica spina nel fianco. Penso che con una moto e una squadra ufficiale competitiva avrei potuto mostrare qualcosa in più. Non ti dico assolutamente che avrei vinto il campionato, ma penso che avrei potuto mostrare un po’ di più il mio potenziale. Alla fine è stata la situazione in cui mi sono trovato, ma sono molto orgoglioso di come ho lottato in ogni momento per ottenere il massimo possibile.”

Proseguendo sulla stessa linea della MotoGP, è utile il dibattito sull’aerodinamica. Pensi che sarebbe necessaria una revisione del regolamento per mettere qualche limite?  

È chiaro che le case vogliono avere la migliore moto possibile. È anche vero che questo oscura un po’ il lavoro dei piloti: abbiamo visto che in MotoGP c’è praticamente quasi un solo modo di guidarla ed è difficile fare la differenza con così tanta tecnologia. Allo stesso tempo, le fabbriche vogliono evolversi e migliorare, quindi è una questione un po’ complicata.

Tenendo conto della questione aerodinamica, quale moto è più comoda da guidare per te, MotoGP o SBK? 

“Nelle Superbike è qualcosa di diverso: ha meno tecnologia, soprattutto a livello aerodinamico è un motore stradale e permette al pilota di fare un po’ di più, si vedono un po’ di più le differenze tra i marchi. Tra una Ducati, una Yamaha, una Kawasaki, una Honda… Beh, le differenze si vedono sulla moto. In MotoGP, con così tanta aerodinamica, ci sono meno differenze tra una moto e l’altra e dipende più dalla tecnologia che dal pilota.”

Foto: Social-Alvaro Bautista

L’articolo originale su motosan.es

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