2 Febbraio 2022

Stefano Morri “Ecco come ho lanciato Morbidelli e Razgatlioglu”

Stefano Morri ricorda i primi passi del "Morbido" e di Toprak. "Aveva la tuta in prestito, troppo stretta per lui. Ma vinse con la moto che nessuno voleva guidare..."

Morri

Ottobre 2014: un ragazzino turco debutta dell’Europeo Superstock 600 a Magny Cours e vince. Il suo nome è Toprak Razgatlioglu e gareggia con una moto privatissima:  la Kawasaki del team Bike Service di Stefano Morri. Con quella stessa squadra appena due anni prima aveva corso Franco Morbidelli. Oggi Stefano Morri è il team manager del Keope Motor Team ma in passato ha scoperto tantissimi talenti, prima con il Bike Service poi con il Gas Racing.

“Conosco Morbidelli da quando era giovanissimo. Nella primavera 2012 Franco era a piedi e suo babbo mi chiese se gli potevo dare una mano a fare correre il figlio. Il Bike Service partecipava al Mondiale Supersport con il compianto Andrea Antonelli ma Morbidelli meritava e così decisi di aiutarlo e farlo gareggiare sia nell’Europeo che nell’Italiano Superstock 600. Lui vinse le ultime gare del CIV e conquistò il secondo posto finale. Franco aveva 17 anni e sembrava già un professionista. Era molto serio e riflessivo, meticoloso: passava le ore a parlare di come impostare una curva. Si vedeva che aveva un grande talento ma era impossibile prevedere un suo futuro in MotoGP. A fine anno venne promosso nel Team Italia con cui vinse poi l’Europeo”.

Nel 2013 la morte di Andrea Antonelli.

“Andrea nel 2012 aveva corso con Bike Service ma nel 2013 era con il Go Eleven e il Bike Service gli gestiva la parte tecnica. Se i meccanici facevano colazione alle 7 di mattina, la faceva anche lui con loro. Li aiutava perfino a cambiare le gomme. Era un ragazzo fantastico: veloce ma soprattutto educato, si impegnava moltissimo. Era il pilota ideale”.

Arriviamo al 2014

“La tristezza regnava sovrana.  Antonelli non c’era più e in pista le cose non andavano bene. Partecipavamo all’Europeo Superstock 600. Alcuni piloti si lamentavano delle prestazioni della moto e nel team eravamo tutti giù di morale. A Jerez Manuel Puccetti mi chiese se avevo una moto libera per fare correre un amico di Kenan Sofuoglu, in Francia. L’avevo e accettai. Ad essere sincero ero un po’ preoccupato perché quell’anno non avevamo ottenuto risultati. Toprak Razgatlioglu arrivò il giovedì. Non conosceva nessuno di noi, parlava solo in turco e non aveva mai provato una Kawasaki. Non aveva neppure la tuta perché la sua era quella della Red Bull Rookies Cup e non la poteva usare. Si fece prestare una tuta da Sofuoglu ma Kenan era più basso quindi gli era piccola e scomoda”.

Tuta piccola, prestazioni immense

“Nel primo turno di libere fece  il decimo tempo e mi disse che la moto era perfetta. In qualifica aveva centrato il secondo tempo ed era perfino perplesso perché si aspettava di fare la pole position. Ha fatto poi una gara stupenda conquistando una vittoria straordinaria, la prima in carriera nell’Europeo Superstock 600. Per me è stata una soddisfazione incredibile. Gli altri piloti si erano lamentati della stessa moto,  mentre lui aveva vinto. Si vedeva già che era un fenomeno, aveva già mostrato delle qualità eccezionali”.

Tra i piloti lanciati da Stefano Morri ci sono anche Massimo Roccoli, Roberto Tamburini, Luca Salvadori e negli ultimi anni Luca Bernardi…

“Anche Bernardi ha debuttato nelle 600 assieme a me, questa volta con i colori del Gas Racing. Luca ha subito vinto il premio come miglior esordiente del CIV. È un ottimo pilota ed un bravo ragazzo. Può fare molto bene”.

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