6 Luglio 2022

Ragazzi veloci: Dodò Boggio, il 15enne volante della Talent Cup

Edoardo "Dodò" Boggio, che inizio in ETC 2022. Domenica scorsa a Jerez sono arrivate anche le prime vittorie. Ecco chi è

dodo boggio, ETC

Torinese, 15 anni a settembre, Edoardo Boggio è stato l’eroe del fine settimana appena concluso per l’European Talent Cup. Il primo podio era arrivato a Estoril, è 3° a Valencia, ma a Jerez sono arrivate due vittorie in due gare, le sue prime in campionato. Risultati che non si vedevano dal 2018 con l’attuale rookie Moto3 Matteo Bertelle, che l’hanno proiettato anche al comando della classifica generale. Al suo secondo anno ETC, “Dodò” è determinato a farsi notare e senza dubbio è diventato uno dei grandi protagonisti del campionato. Parallelamente al CIV PreMoto3, una sfida per un futuro a due ruote, non senza grandi cambiamenti. Su tutti il trasferimento in Spagna dall’anno scorso: ora Boggio vive, si allena e studia a Cox, assieme alla famiglia del collega ETC Alberto Ferrández. Dopo i risultati ottenuti lo scorso weekend ci abbiamo fatto due chiacchiere, ecco cosa ci ha raccontato.

Com’è iniziato il tuo fine settimana a Jerez?

Abbiamo provato una strategia diversa, ovvero girare alla ricerca di un buon ritmo. Questo mi ha aiutato molto in gara, sia quando andavo davanti che quando mi trovavo in gruppo. Sabato però abbiamo sbagliato un po’ la prima qualifica, ero da prima fila od anche da pole, ma sono caduto e non sono riuscito a migliorarmi. Domenica partivo quindi sesto.

Con due gare da disputare.

In Gara 1 ho sempre cercato di rimanere in seconda, terza posizione, per vedere se qualcuno cercava di scappare e provare così a seguirlo. All’ultimo giro mi sono trovato al secondo posto ed all’ultima curva sono riuscito a passare ed a vincere. In Gara 2 invece faceva molto più caldo, con un gruppo quindi lungo e tempi più lenti, ma la strategia era la stessa. Cercavo soprattutto di non finire mai troppo indietro nel gruppo, altrimenti è difficile risalire. Nell’ultimo giro mi sono trovato in prima posizione, all’ultima curva mi hanno passato in tre, ma sono andati larghi e sono riuscito a portarmi in seconda posizione. Ero però più veloce del primo e sono riuscito a passarlo sul rettilineo.

Due vittorie, te le aspettavi?

A Jerez no, visto che l’anno scorso non siamo andati benissimo [caduta ed infortunio, ndr]. Non è poi una pista che mi fa impazzire. No, non me l’aspettavo! Anche se, dopo aver conquistato la prima vittoria, devo dire che puntavo a vincere pure la seconda gara.

Qual è stata la prima sensazione dopo aver conquistato la prima vittoria?

È stato come se non me l’aspettassi, ne ero quasi un po’ stupito. È stato il primo successo proprio in European Talent Cup, poi vincere è sempre bello! È una grande emozione.

Adesso sei anche leader in campionato.

In realtà l’obiettivo non era esattamente vincere le gare, ma fare più punti possibili per colmare il gap dal mio compagno di squadra [Joel Esteban], che era scappato via. Ci siamo riusciti, ora siamo leader in campionato e questo è certamente molto positivo per le prossime gare.

Non è il tuo primo anno in ETC, cos’è cambiato in particolare per questo 2022?

Il maggior cambiamento direi che è il fatto di rimanere qui anche per tutto l’inverno. Adesso vivo in Spagna con la famiglia di Alberto Ferrández [pilota Finetwork MIR Junior Team in ETC]. Potermi allenare qui anche durante l’inverno, con temperature più alte ed assieme ad Alberto, mi ha aiutato molto. Così come rimanere sempre in Aspar Team, con i vari stage, come quelli che facevo anche in Italia con i Talenti Azzurri. Tutto aiuta molto.

Che differenze ci sono tra Aspar ed i Talenti Azzurri?

C’è da dire che con Aspar stiamo lavorando tanto sulla testa, sulla parte mentale. In Italia si lavora di più sulla tecnica.

Parallelamente alla ETC, stai disputando anche il campionato italiano PreMoto3.

In European Talent Cup le moto sono tutte uguali, quindi il gap dal primo all’ultimo è davvero ridotto. Siamo tutti molto vicini, se sbagli una curva ti passano in due… È molto difficile. Nel campionato italiano i motori sono tutti uguali, ma le moto sono diverse ed i gap sono più ampi.

Cos’è cambiato di più per te passando dall’Italia alla Spagna?

Le temperature sono più alte anche in inverno, quindi ci si allena meglio. A Torino poi ci sono pochissime piste, qui invece ce ne sono molte di più.

In gara corri con il #47. Come mai hai scelto questo numero?

All’inizio, per i primi mesi, correvo con il numero #21. Una volta arrivato alle gare però quel numero non c’era, quindi ho dovuto cambiare. Mi piaceva Valentino, quindi ho scelto il #46 e ho aggiunto 1, un’idea che abbiamo avuto io e mio papà.

Ormai ti chiamano “Dodò”, questo soprannome da dove arriva?

Mio fratello maggiore non riusciva a chiamarmi Edoardo, ha cominciato quindi a chiamarmi Dodò e da allora è rimasto.

Quali sono gli obiettivi per le prossime gare? Partendo da Portimao.

Adesso siamo primi in campionato, certo puntiamo a vincerlo, ma se non si può cercheremo di fare il massimo possibile. Quella di Portimao poi è una pista molto difficile, con curve cieche, ma andiamo determinati a dare il massimo fin da giovedì, lavorando su me stesso e sui punti su cui possiamo migliorare.

Chi vedi come maggiori rivali, solo il tuo compagno di squadra o anche qualcun altro?

Dopo le gare a Jerez siamo tutti molto vicini. Nella Talent poi siamo tutti in gruppo, quindi è facile sbagliare, cadere… Ci sono tanti rivali, è difficile sceglierne uno, ma direi che il più forte in questo momento è Joel.

Gli obiettivi invece nel campionato italiano?

Stiamo disputando delle wild card con 2WheelsPoliTo, con l’Università di Torino. Certo puntiamo sempre al massimo, ovvero a vincere, come abbiamo fatto al Mugello in Gara 2. In generale cerchiamo di fare sempre del nostro meglio, se vinciamo il campionato bene, altrimenti non importa. Anche se con le gare che salto [per sovrapposizioni con la ETC, ndr] è improbabile che riesca a vincerlo.

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Foto: Aspar Team

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