28 Giugno 2017

MotoGP Danilo Petrucci a ruota libera: “Ora lo so, li posso battere tutti”

Il 26enne ternano di Pramac Ducati intervistato da Paolo Ianieri sulla Gazzetta dello Sport in edicola mercoledi 28 giugno. "E dire che mi sentivo inadeguato..."

Dopo il podio al Mugello e secondo posto di Assen Danilo Petrucci è il pilota MotoGP del momento. E parla a ruota libera nell’intervista rilasciata a Paolo Ianieri per La Gazzetta dello Sport in edicola mercoledi 28 giugno.

“Erano un pò di gare che facevo bene, ma mancava sempre qualcosa. In Francia ero partito dietro, 19°, ma, preso Lorenzo, aspettavo gli ultimi cinque giri e…per la seconda volta in 5 GP sulla moto si è rotto qualcosa. Mi si è spezzato qualcosa dentro. Lavoro duro ogni giorno da anni per non vedere mai i frutti per qualcosa che non dipende da te e pensantissimo.”

Come ha reagito?

Il giorno dopo ero in aeoroporto a Parigi, da solo, musica nelle cuffie, e ho iniziato a pensare.”Ma a te queste corse piacciono davvero? E se cambiassi sport?” Perchè a me un giorno piacerebbe fare il Mondiale enduro, vado forte… Si è capito, non sono legato ai soldi, la vita da copertina non fa per me. Mi sono venuti gli occhi lucidi, ho aperto il mio Moleskine e ho iniziato a scrivere. Quando sono atterrato ho saputo che Hayden era morto. Quella notizia mi ha dato un’altra scossa, mi sono detto che non avrei mai permesso a qualcuno di togliermi la voglia di fare quello che amo. (…) Poi è arrivato il Mugello ed è cambiato tutto.”

Petrucci è ormai una star.

“Quando ho iniziato era già una soddisfazione vedere una riga con il tuo nome sulla Gazzetta, Motosprint o sul Corriere di Terni. Poi l’articolo, la foto, la foto più grande, una pagina… Non ti accontenti mai. Ma l’ambizione può far perdere la bussola. Per questo scrivo, è come mettersi davanti ad uno specchio e guardarsi senza filtri.”

Cos’è accaduto al Mugello?

“Sabato mattina sono caduto due volte. Mi sono detto che non avevo niente da perdere, fino a Le Mans guardavo la classifica, ero davanti a Jorge, ma con due zeri i primi erano ormai scappati. Così, invece che il Mondiale, ho pensato che correvo 18 gare…E continuo così. Al Sachsenring voglio la top 5.”

Ma come, ad Assen ha detto che in Germania vuole vincere...

Prima della gara Alberto (Vergani, il suo manager, ndr) mi ha scritto ‘Oggi porta a casa il pollo, se poi riesci il dolce’. Tradotto, prima finisci, se viene qualcosa in più, meglio. Anche in Germania penserò prima al pollo, lavorerò come al solito. La vittoria arriverà senza rincorrerla con affanno.”

Secondo lei manca molto?

“Non sono lontanissimo. Ho rivisto la gara in TV.  Sull’asciutto credo che non sarei arrivato con Vale, aveva un paio di decimi su di me. Ma sono stato bravo a sfruttare l’occasione della pioggerellina, Rins ha rovinato tutto, ma sono contento di come ho gestito gli ultimi tre giri, potevo vincere: avevo apparecchiato bene, in mezza curva però è crollato tutto. Rins doveva stare attento, Poi è venuto a scusarsi, sono venuti i fratelli Brivio, il suo capomeccanico…”

Sui social qualcuno ha detto che ha fatto il valletto di Rossi…

“Vadano a cagare. Quest’anno un pò di volte l’ho già batutto. Al parco chiuso volevo menare tutti, morsicavo l’aria. Solo lunedi ho capito che avevo fatto un altro podio.”

Essere arrabbiati per un secondo posto vuol dire che…

“Che ci siamo. Io vorrei vincere quest’anno, ci crede anche Paolo Campinoti, il mio boss in Pramac. ‘E nel 2018 pensiamo al Mondiale’ mi ha detto.

Quindi resta in Pramac?

“C’è la proposta Ducati e quella Aprilia, però mi creda, non ho parlato direttamente con nessuno. Penso al Sachsensring, sarà una gara calda.”

La sua è una vita di rincorsa.

“Sono partito in ritardo, non ho fatto la gavetta. A 20 anni c’era già chi era in Moto3, Moto2… Mi sono sempre sentito inadeguato, come se mancasse qualcosa. Sto ancora imparando, ma ho recuperato tanto: da qualche gara sto coi primi 3-4 e senza stupore. Non sono marziani, si possono battere.”

 

 

Lascia un commento