30 Dicembre 2022

Makoto Tamada eroe All Japan, oggi Team Manager vincente

Makoto Tamada oggi è Team Manager di successo: in questo 2022 ha conquistato il suo primo titolo internazionale.

Makoto Tamada eroe All Japan, oggi Team Manager vincente

Vi ricordate di Makoto Tamada? E chi se lo scorda! Abituato a far saltare il banco nelle comparsate da wild card in Superbike a SUGO, resta tuttora l’ultimo motociclista giapponese ad aver vinto non una, bensì due gare in MotoGP. Due successi emozionanti in quella stagione 2004 vissuta con Camel Pramac Honda Pons e gli pneumatici Bridgestone nella top class, entrambi ricchi di significati. Il primo hurrà a Rio de Janeiro in data 4 luglio, il giorno del compleanno del compianto amico Daijiro Kato. Da lì a poco “Tamayan” riuscirà a ripetersi in casa a Motegi, entusiasmando il pubblico amico. Lo si voglia o meno, nel bene e nel male, Makoto Tamada ha lasciato il segno da pilota. Oggi, prova a ripetersi da Team Manager, già con apprezzabili traguardi raggiunti.

MAKOTO TAMADA VINCENTE OVUNQUE

Della generazione proprio dei Daijiro Kato, Shinya Nakano e via discorrendo, Makoto Tamada all’epoca partiva “in seconda fila” rispetto a loro, ma era capace di exploit mirabolanti. Detto delle due vittorie in MotoGP e delle eccezionali wild card nel Mondiale Superbike, Tamada anche nell’All Japan, se in giornata, era imprendibile per chiunque. La stagione 1999 lo conferma, quando riusciva a star davanti alle comparsate straniere (consuetudine dell’epoca) e vincere, guadagnandosi la stima di Honda. Makoto contrapponeva imprese di connotazione leggendaria a qualche colpo a vuoto, combinando alti e bassi in carriera. Basti pensare che nel 2001, per risultati non esaltanti nell’All Japan, Honda “per punizione” decise di “panchinarlo” alla 8 ore di Suzuka. E di VTR 1000 SPW vestite CABIN se ne contavano ben tre al via…

DA PILOTA A TEAM MANAGER

Tralasciando parentesi tutt’altro che memorabili con Tech 3 Yamaha o Kawasaki Superbike, Makoto Tamada ha legato la propria carriera ad Honda. In segno di riconoscimento, la casa dell’ala dorata, secondo propria filosofia aziendale, ai suoi piloti di successo riserva anche un “dopo” nel motociclismo. Nel suo caso, inizialmente un’attività da coach nella Honda Dream Cup, successivamente da team manager. Inizialmente con A.P. Honda Thailand, dal 2018 al timone di comando di Honda Asia Dream Racing. Una realtà unica nel suo genere.

IL PROGETTO HONDA ASIA DREAM RACING

Da non confondersi con Honda Team Asia del Motomondiale, Honda Asia Dream Racing è un progetto finanziato interamente da Tokyo per promuovere il motociclismo in Asia e Oceania. Non soltanto schierando piloti da questi due continenti, ma anche annoverando meccanici e tecnici da queste realtà. Una vera e propria multinazionale, conteggiando personale proveniente da 8 differenti nazioni: Giappone, Malesia, Indonesia, Thailandia, Australia, persino India, Vietnam e Filippine.

MAKOTO TAMADA FA VINCERE LA MULTINAZIONALE HONDA

Da Team Manager, Makoto Tamada ha saputo far amalgamare il gruppo, con risultati che gli hanno dato ragione. Presenza fissa della 8 ore di Suzuka, nel 2019 Honda Asia Dream Racing concluse al 2° posto la 8 ore di Sepang del Mondiale Endurance FIM EWC con Zaqhwan Zaidi, Andi Farid Izdihar e (proprio lui!) Somkiat Chantra. Il primo inoltre quest’anno ha riservato la prima gioia da Team Manager all’ex icona All Japan, conquistando titolo della ASB1000, la Superbike dell’Asia Road Racing Championship.

SUCCESSO SOFFERTO

Per quanto con i favori del pronostico ad inizio stagione, Zaqhwan Zaidi ha dovuto tribulare e non poco per assicurarsi il #1. Complice una concorrenza spietata, capeggiata da quel Haruki Noguchi, talento giapponese passato alle derivate di serie dopo aver lottato con Pedro Acosta e Carlos Tatay nella Red Bull MotoGP Rookies Cup 2019. A causa di un infortunio rimediato a Suzuka, Noguchi non ha potuto difendere la sua leadership ASB1000 nel gran finale di Buriram, consegnando-di-fatto il titolo a Zaidi ed al team di Tamada. Nel 2023 punteranno a difendere il #1, con un altro proposito ambizioso. Un sogno: il podio alla 8 ore di Suzuka…

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