17 Luglio 2023

Moto3, Max Gazzarata: “Morosi che sorpresa, Eagle-1 diventa ambizioso”

Alessandro Morosi e Eagle-1, una stagione già super in JuniorGP. Max Gazzarata, boss del team, ne è più che soddisfatto: l'intervista.

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Le due gare Moto3 a Barcellona sembravano la vera occasione da podio per Alessandro Morosi ed il team Eagle-1. Anzi, in Gara 2 con un gran sorpasso il pilota #19 era anche passato al comando della gara! Ma in JuniorGP le battaglie sono sempre serrate ed i contatti sono all’ordine del giorno. Proprio uno sfortunato episodio di questo tipo ha provocato la prematura caduta di Morosi, addio quindi ai sogni di podio. Max Gazzarata, boss del team debuttante in campionato, ammette l’amarezza, ma in generale prevale la soddisfazione sia per il lavoro del suo pilota che di tutti i ragazzi di Eagle-1, già promossi a pieni voti. La Moto3 del JuniorGP ripartirà ad ottobre, intanto abbiamo avuto occasione di sentire Gazzarata per un bilancio stagionale.

Il podio era ad un passo a Barcellona, peccato per il finale…

Fa molto arrabbiare, ma ad Alessandro ho anche spiegato la differenza tra correre in 15^-25^ posizione, dove si trovava lui fino all’anno scorso, ed essere davanti. Dalla 1^ all’8^ posizione trovi altri piloti con diverse capacità. Certo c’è l’amaro perché le capacità le ha e l’ha dimostrato, però possiamo dire che questo è il suo primo vero anno in questo campionato.

Una crescita esponenziale rispetto a quanto visto nelle stagioni precedenti!

Quando è arrivato da noi mi sono trovato davanti un ragazzo con un serbatoio dati vuoto, non aveva neanche le basi per affrontare un campionato del genere. Due-tre anni a fluttuare così, davvero non si riesce a capire. Ed è abbastanza impressionante vedere che in pochi mesi è passato da 20° a fare addirittura due giri primo! Questo vuol dire che è un ragazzino che è sempre stato forte, ma purtroppo è stato “abbandonato” per anni.

Barcellona è solo l’ultimo esempio di una stagione già stellare per Morosi.

Non ci credeva nessuno! Lui stesso ormai non pensava più di essere in grado di arrivare a quel livello. Abbiamo fatto un bel percorso di convincimento, col mental coach… Questo è il risultato. Parliamo sempre di ragazzini, giovani che hanno bisogno di affetto e di essere seguiti, altrimenti li perdi.

Ma ti aspettavi passi avanti di questa portata?

Onestamente no! Non pensavo potesse già arrivare a fare azioni del calibro che abbiamo visto. Me le aspettavo in futuro, non così tanto adesso, e senza fare niente di incredibile. Quindi chissà tre anni fa cos’avrebbe potuto già fare… Che potesse andare forte l’avevo capito, ma non così. Certo la moto è un aereo, una tecnica pazzesca, ma ci vuole anche il pilota, non va da sola. Certamente farà un altro anno qui, come detto questo per lui è davvero il primo.

Oltre alla convinzione in cosa è cresciuto maggiormente?

Stiamo cercando di modificare un po’ la sua fisicità, la sua preparazione… Sta diventando anche fortissimo di testa, non è stato facile con i distacchi pesantissimi che ha preso negli anni. Gli era passata mezza passione e mezza voglia: era pieno di paure, continuava a cadere, come detto ormai davvero pensava di non essere in grado. Ma non c’è una spiegazione vera e propria per un cambio del genere.

Adesso quindi gli è tornata la passione?

Perbacco! Come si dice, l’appetito vien mangiando. Quando sei apprezzato per quello che fai e ti senti gratificato è facile crescere.

Merito anche del team Eagle-1 quindi, no? Come sta andando l’anno di debutto?

Abbiamo davvero una squadra di persone capaci, fantastiche, molto competitive. Magari molto serie e che scherzano poco, ma preferisco questo a meccanici che sbraitano, festeggiano, e poi quand’è ora… Abbiamo visto anche questo. Il pilota deve avere poi un suo team per stabilire un suo criterio, un suo sistema, per arrivare ad ottenere risultati. Stiamo poi mettendo le basi per un secondo pilota, l’obiettivo finale sarebbe arrivare a tre, tutti ragazzini da far crescere, come stiamo facendo con Alessandro.

Che voto daresti al tuo pilota ed ai ragazzi di Eagle-1?

Alla mia squadra do un 10 pieno. Sono tutti ragazzi capaci, che arrivano da alti livelli: il fatto di averli convinti a seguire un percorso diverso, legato alla formazione, è veramente bellissimo. Hanno tutti trovato lo spirito giusto per aiutare piloti non nel Mondiale, ma che in futuro possono andarci. Questa è la vera sfida! Del pilota che posso dire, mi ha stupito tantissimo: in teoria dopo tre anni inesistenti non valeva più nulla, poi va addirittura in testa alla gara in quel modo…

Come avete vissuto quel momento?

Quando l’ho visto per me è stata un’emozione pazzesca, fa veramente effetto. Ci sono tanti piloti italiani che possono fare bene, noi invece siamo un team nuovo: è stato davvero un momento bellissimo! Ad Alessandro come voto darei un 10 dopo tre anni in cui s’era convinto di essere un pilota senza polso… A meno che non ci fosse Marc Marquez travestito, a Barcellona era proprio lui. Un peccato che chi l’ha avuto prima non abbia captato il suo potenziale.

Ora diciamo che manca solo un po’ più di fortuna.

Direi di sì. Pensando da dove siamo partiti, se si riuscisse a concretizzare qualche numero interessante… Come ho detto, questo per lui è il primo anno: stare così avanti è quasi uno shock, è un altro sport, e giustamente fa un po’ fatica. Ma adesso si è sbloccato e qualche piazzamento fisso lo aiuterebbe ancora di più. Ne ha bisogno lui come tutte le persone che ci lavorano insieme.

Il JuniorGP va in vacanza fino ad ottobre, ora quali sono i programmi?

Si va in vacanza per qualche giorno, poi si ripartirà per una piccola full immersion per preparare le ultime gare e cercare finalmente di concretizzare il tutto.

Foto: Eagle-1

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