21 Dicembre 2023

I piloti All Japan al via del CIV… una lunga storia

Con la riconferma di Shogo Kawasaki si rinnova l'adesione dei piloti giapponesi al CIV: da Kuzuhara a Ono, passando per il mito di Haga, i suoi figli ed Okamoto. Una tradizione con radici storiche

Si rinnova la storica tradizione dei piloti giapponesi al via del CIV

Nel 2024 il CIV ospiterà nuovamente (almeno) un pilota giapponese. Fresco di rinnovo con Axon Seven Team per la Supersport, Shogo Kawasaki darà seguito alla (lunga) tradizione dei portabandiera del Sol Levante al via del campionato italiano. Una consuetudine che pone le proprie radici fin dai primi anni del nuovo millennio, quando gli allora Assoluti Italiani di Velocità cambiarono denominazione in Campionato Italiano Velocità come lo si conosce oggigiorno. Numerose sono le presenze All Japan susseguitesi nel corso dei decenni, più o meno vincenti e alcune delle quali piuttosto prestigiose. A dimostrazione dell’interesse profuso verso il motociclismo praticato nel Bel Paese.

Kawasaki rinnova la tradizione All Japan al CIV

Shogo Kawasaki rinnova la tradizione dei piloti giapponesi al CIV

Shogo Kawasaki alla guida della Yamaha R6 di Axon Seven Team

Cresciuto nella Suzuka Racing School, passando per l’Asia Talent Cup, Shogo Kawasaki ha trovato nell’Italia una seconda casa. Fatta eccezione per il 2020 (bloccato in Giappone causa pandemia) e 2021 (con MotoZoo Racing Kawasaki nel Mondiale Supersport), nell’ultimo sessennio ha sempre preso parte al CIV. Dapprima in Supersport 300 e poi in Supersport, annoverando qualche piazzamento in zona punti. Da oltre un anno a questa parte stabilitosi a tempo pieno nelle Marche, acquisendo sempre più conoscenza di lingua e cultura nostrane, il ventunenne di Chiba affronterà nel 2024 la seconda stagione di fila con l’Axon Seven Team. Fiducia che intenderà ripagare con gli interessi per continuare ad inseguire il sogno di tornare, un giorno, nel circus del Mondiale Superbike.

Kuzuhara il primo nipponico al CIV

Il precursore (e ad oggi anche il più vincente) dei motociclisti nipponici nel contesto del CIV risponde al nome di Hiroaki Kuzuhara. Per un quadriennio circa parte integrante dei programmi Honda Motor Co., il glorioso Grillini Racing Team dell’omonimo Andrea Grillini lo pescò nel 2006 dopo le buone doti velocistiche sfoggiate nell’All Japan 125cc. Coadiuvato da una RS 125 R iper-performante, non sfigurò affatto al debutto nella 125 Grand Prix Marvic: due pole, altrettante vittorie (per distacco) e un podio nelle prime tre gare. Seppur con valenza puramente statistica in quanto, come previsto all’epoca dal regolamento, gli stranieri non potevano prendere punti.

Hiroaki Kuzuhara il primo giapponese a correre e vincere nel CIV

Hiroaki Kuzuhara

Prestazioni che, nella seconda parte di stagione, convinsero Aki Ajo a dargli una chance mondiale al posto dell’infortunato Tomoyoshi Koyama, senza tuttavia mantenere la attese. Complice le concomitanze Kuzuhara disputò soltanto un’altra gara nel CIV, verosimilmente più congeniale alle sue caratteristiche, salendo sul podio anche in tale circostanza. Prima di decidere, appena un biennio più tardi, di cambiare vita per impratichirsi insieme al fratello con le gare… di vela!

Delusioni e meteore All Japan

Pochi anni dopo il Grillini Racing Team tentò di ricreare l’asse vincente col Sol Levante, investendo sulla figura di Toshimitsu Gondo. L’originario di Osaka partì a razzo con pole e podio nella prima gara stagionale del CIV 125GP 2010 a Vallelunga. Aspettative tuttavia scemate man mano nelle successive uscite, quando non si assestò affatto sugli stessi livelli di competitività del suo predecessore Kuzuhara.

Toshimitsu Gondo e Hiroki Ono portabandiera del Sol Levante al CIV

Toshimitsu Gondo (sx) e Hiroki Ono (dx) portabandiera del Sol Levante nel CIV 2010

Un exploit che restò tale, a cui seguirono una manciata di piazzamenti in top-10 nel 2011 alternandosi tra Rumi GP Team ed Ellegi Racing. Chi proprio non ha lasciato il segno sono Ryogo Iwata e Tsubasa Suzuki. Portacolori MotoZoo Racing Team nel biennio 2018-19, per entrambi un bilancio da mediocrità assoluta nel CIV Supersport 300. Di fatto, delle meteore… salvo poi cercare nuove fortune in madrepatria.

CIV palestra mondiale

Terra di conquista e di passaggio, per altri ancora il CIV ha significato un valido trampolino di (ri)lancio. Questo il caso di Hiroki Ono. Reduce da due terzi posti di fila nell’All Japan 125cc, nel 2010 dovette ripiegare sul CIV 125GP a causa del mancato approdo al CEV. Poco male perché il piccolo costruttore bergamasco, Rumi, decise di affidargli lo sviluppo del proprio prototipo in previsione di un ipotetico ritorno ai GP (alla fine mai concretizzatosi). Nonostante una gara in meno degli avversari, si classificò quinto precedendo molte Aprilia e Honda, dai progetti decisamente più collaudati. Con la “perla” rappresentata dal terzo posto di Misano sotto la pioggia.

Hiroki Ono porta la Rumi sul podio a Misano nel CIV

Hiroki Ono davanti al compagno di squadra Kevin Calia sotto il diluvio di Misano

Ingaggiato da Caretta Technology per il Mondiale 125cc 2011, venne sostituito in corso d’opera per mancanza di risultati, tornando nel CIV 125GP per lo scorcio finale della stagione. Di nuovo con Rumi, al posto (ironia della sorte) del già citato Gondo, salendo sul podio a Vallelunga. Una piccola-grande riscossa che successivamente lo portò a trionfare nell’Asia Dream Cup 2013 e, soprattutto, a disputare il Mondiale Moto3 nel biennio 2015-16.

Il canto del cigno del mito di “Nitronori” Haga

Non avrà destato clamore sportivamente parlando, ma la sua partecipazione ha indiscutibilmente impreziosito la storia dei piloti giapponesi al CIV. Congedatosi dalla scena mondiale nel 2013, Noriyuki Haga si accordò con AG Motorsport Yamaha Italia per una comparsata nel round conclusivo 2017 della Supersport a Vallelunga (dove nel WSBK 2008 mise a segno una perentoria doppietta). Alla veneranda età di 42 anni dimostrò di non aver perso la manetta dei tempi d’oro, tanto da agguantare un paio di piazzamenti ai margini della top-10, a tratti restando in piena zona podio nel corso di Gara 2.

Noriyuki Haga si rimette in gioco al CIV Supersport

Noriyuki Haga in sella alla Yamaha R6 di AG Motorsport Italia

Con la partnership estesa all’anno seguente, Haga partecipò alla serie in pianta stabile con il suo inconfondibile numero 41 dopo qualche stagione disputata nell’Asia Road Racing Championship. Malgrado l’appeal, il ritorno nel Vecchio Continente non si rivelò altrettanto esaltante: sedicesimo in campionato con due settimi posti quali migliori risultati. Di fatto quello rappresentò l’ultimo guizzo della memorabile carriera del funambolico “Nitronori”, uno dei personaggi più “rockstar” e amati dagli appassionati. In grado tutt’oggi di figurare nel novero dei piloti più prolifici del Mondiale Superbike.

La famiglia Haga al completo

Decenni di competizioni, ma dedizione e passione tutt’altro che sopiti per Haga che, contestualmente, seguì da vicino la crescita agonistica dei figli Akito (classe 2002) e Ryota (2003). Nella sua medesima formazione, sotto l’ala protettiva del padre (vedi foto d’apertura) parteciparono alla Supersport 300, con Ryota che sfiorò addirittura il podio in Gara 1 al Mugello 2 2017. Per il 2019 entrambi progredirono alle 600cc con MotoZoo Racing Team Yamaha, senza tuttavia registrare particolari acuti. Ripartiti dalla madrepatria, oggi gli “Haga Brothers” continuano a farsi le ossa nell’All Japan Road Racing Championship: Akito ha debuttato recentemente nella JSB1000 (Superbike), mentre Ryota sta ben figurando nella ST600 (Supersport). E con quale squadra potevano correre se non il Nitro Racing Team… gestito da papà Noriyuki e lo zio Kensuke, a sua volta ex-pilota (costretto a vivere sfortunatamente in carrozzina per un incidente).

Presenze spot e imprevisti

In questa speciale tradizione non mancano le cosiddette presenze-spot. A cominciare da Kazuma Tsuda, fratello di Takuya (ex collaudatore Suzuki MotoGP). Su invito di Aprilia, di cui era portacolori nell’All Japan Superbike, prese parte alla gara conclusiva del CIV Superstock 1000 2010 al Mugello con una RSV4 preparata dall’Ecodem Racing Team, al fianco del Campione di categoria Ivan Goi. Qualificatosi diciannovesimo su 26 partenti (niente male non conoscendo campionato, gomme Pirelli e tracciato), in gara dovette suo malgrado ritirarsi anzitempo.

Tsuda wild card al CIV Superstock 1000 con Aprilia

Kazuma Tsuda con i colori Ecodem Racing Team Aprilia

Discorso analogo per Tatsuki Suzuki, volto più che noto del Mondiale Moto3. L’allora pilota SIC58 Squadra Corse fu protagonista nella tappa estiva di Misano 2017 di un fatto alquanto singolare e, per certi versi, traumatico. Iscrittosi al CIV Moto3 in preparazione ai successivi eventi internazionali, complice (l’incomprensibile) divieto imposto della casa madre sull’utilizzo della Honda NSF 250 R, all’ultimo Paolo Simoncelli… rispolverò dal suo garage una KTM RC 250 GP datata 2014! Non il massimo della vita per Suzuki che, a fronte dell’imprevisto (e di una moto mai provata prima), riuscì a qualificarsi terzo in griglia chiudendo terzo in Gara 1 dietro a Nepa e Zannoni.

Le apparizioni più recenti via All Japan

Pizzico di rammarico per un pilota che, col senno di poi, avrebbe potuto lasciare il segno. Da Campione in carica All Japan ST600, Yuki Okamoto si iscrisse tra lo scetticismo generale al CIV Supersport 2019 con MotoZoo Racing Team Yamaha (ed i fratelli Haga come compagni di squadra). Contro ogni aspettativa, face parlare subito di sé cogliendo un sorprendente quarto posto nella prima gara stagionale a Misano. Seguirono altri piazzamenti di rilievo, valevoli per il dodicesimo posto in campionato. Rimasto confinato in Giappone per lo scoppio della pandemia, Okamoto è diventato ormai uno dei volti di riferimento del campionato nazionale giapponese: conquistato il secondo titolo nella ST600 con (intrecci storici) il Nitro Racing Team, quest’anno si è classificato secondo nella top class JSB1000 con il team di riferimento Yamaha alle spalle dell’intramontabile Nakasuga.

Yuki Okamoto oggi stella All Japan dai positivi trascorsi nel CIV Supersport

Yuki Okamoto impegnato con la Yamaha R6 di MotoZoo Racing Team

Le ultime apparizioni nipponiche, che non siano Shogo Kawasaki, risalgono invece al 2022. Atteso al doppio impegno Mondiale Supersport più Mondiale Endurance nel 2024, Hikari Okubo difese i colori RM Racing Kawasaki nei due round conclusivi del CIV Supersport centrando tre top-10. Da segnalare infine il baby Jean Kento Turner, diciannovesimo classificato con 12 punti all’attivo nella entry class PreMoto3 sotto le insegne Bucci Moto Factory.

Photo credit: civ.tv, Dani Guazzetti, siti internet

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