3 Giugno 2019

Intervista a Scott Redding: “Vincere? Mi mancava!”

Tripletta a Donington Park, leader del BSB. L'emozione di Scott Redding, tornato alla vittoria e a sensazioni che non viveva da anni. E per il futuro...

Scott Redding

Il motociclismo ha ritrovato un talento ed un grande pilota. In soli tre round, Scott Redding nel BSB è tornato alla vittoria e, contestualmente, al comando della classifica di campionato. Passato al più competitivo e spettacolare campionato nazionale Superbike del pianeta, il vice-Campione del Mondo Moto2 2013 ha iniziato a raccogliere ottimi risultati, assecondato da una competitiva Panigale V4 R schierata dal pluri-decorato team Be Wiser PBM Ducati. Oltre alla gioia della vittoria (3 su 3 a Donington National…), SR45 ha inoltre ritrovato il gusto, il piacere di guidare. Ed il sorriso.

Dopo la tripletta di Donington Park hai dichiarato “Corro per vincere e mi è mancato tutto questo negli ultimi 5 anni”. Per te è stata come una liberazione? Quali emozioni hai provato?

Devo dire che dopo la vittoria in Gara 1 a Donington sono stato davvero molto felice. Ho trascorso diverse stagioni dove non avevo la possibilità di lottare al vertice. In Gara 1, quando mi sono ritrovato indietro al via, non ero così sicuro di poter puntare alla vittoria, ma dentro di me sentivo qualcosa, come una voce che mi diceva “Spingi, forza, dai il massimo!”. Avvertivo un po’ di pressione, ma giro dopo giro è cresciuto il feeling ed è andato tutto per il meglio. Dopo la vittoria nella prima manche ero più fiducioso, sapevo di potermela giocare anche nelle restanti due gare e… Wow, un weekend davvero incredibile! Vincere una gara è qualcosa di buono, ma vincerle tutte e 3 è fantastico! Penso di aver dimostrato a tutti che il mio talento e le abilità di guida non le ho perse nel corso degli anni: posso vincere ancora.

Hai vissuto un inverno problematico complice un brutto infortunio, ma anche per via dell’adattamento alla tua nuova realtà, moto e campionato con pochi giorni di test. Considerando questi fattori, ti aspettavi di ritrovarti in testa al BSB dopo i primi 3 round?

In tutta onestà no, non me l’aspettavo. Il mio obiettivo è sempre stato quello di ritrovarmi tra i primi 6 della classifica prima dello Showdown (play-off dei conclusivi 3 round della stagione, ndr). Questo è sempre stato il mio target. Sono partito a Silverstone con voglia di vincere, ma ho incontrato qualche problema con la moto, oltre che in Gara 2 sono stato centrato da un altro pilota e finito a terra di conseguenza. Con questa esperienza ho iniziato a pensare più a lungo-termine per il campionato. Parlando dell’inverno… sì, è stato molto difficile per via della frattura al femore. Ho speso tanto tempo a riprendermi dall’infortunio, ma adesso mi sento piuttosto bene, fortunatamente non inficia più di tanto il mio rendimento in pista.

E’ vero che dopo il primo test hai detto a tutta la squadra di aver ritrovato il piacere di correre e di guidare?

Sì, è vero, anche dopo la prima gara di quest’anno ho detto ai ragazzi del team che erano 4, 5 anni che non mi divertivo così. Mi sono ritrovato in situazioni dove non potevo combattere per questi risultati e poter provare simili emozioni. Adesso posso correre con il pensiero che sì, posso provare a vincere: non parto battuto. La squadra mi ha messo sempre a disposizione una moto competitiva. Devo ammettere che mi sto godendo questo momento e, sì, adesso mi diverto!

Cosa apprezzi in particolare del British Superbike?

Apprezzo ogni singolo istante che trascorro in questo campionato. Il BSB è organizzato molto bene ed il pubblico è fantastico! Mi piace correre qui. Le gare sono combattute, impegnative, ma il pregio è che qui tutti i piloti hanno la possibilità di fare del proprio meglio ogni fine settimana per giocarsi le proprie chance. Correre con le stesse gomme, senza elettronica, senza aiuti come il traction control, l’anti-wheelie o il launch control rende tutto estremamente più complicato, ma le gare sono davvero avvincenti. Proprio per questi elementi escono fuori le abilità ed il talento del pilota. Tra le particolarità c’è anche il format di qualifica, con tre sessioni ad eliminazione. Non è facile da interpretare, considerando che hai soltanto una moto a disposizione e non puoi incappare in una caduta, ma mi piace anche questo sistema.

Sei sempre più convinto che il BSB sia stata la scelta giusta? Il tuo obiettivo per il futuro resta di tornare in un campionato nel mondo, o nel BSB hai trovato un po’ la tua “casa”?

Il BSB è davvero un ottimo campionato, ma se devo essere sincero, in origine non è stata questa la mia prima opzione per il futuro. Il mio obiettivo era la permanenza nel Motomondiale, magari in Moto2, ma qualcosa non ha funzionato. Ho pensato al Mondiale Superbike, ma alla fine il mio pensiero è stato molto semplice: per me l’ideale era trovare un accordo che mi potesse garantire di disporre di una moto competitiva e di un buon team per iniziare a vincere qualche gara. Questo è stato l’aspetto più importante quando ho vagliato diverse possibilità. Nel BSB mi diverto, si corre su tracciati davvero “crazy”: magari non propriamente sicuri, ma in pista provi un’adrenalina pazzesca. Non mi pensavo mi sarebbe piaciuto così tanto. Per il futuro il mio obiettivo è sempre di provare a lottare per vincere gare in un Campionato del Mondo, come potrebbe essere il Mondiale Superbike. Se troverò una squadra che riuscirà a garantirmi un’ottima moto per puntare a ottimi risultati… ci proverò. Altrimenti, con ogni probabilità, resterò nel BSB.

Nel frattempo, aspettando l’ufficialità, Scott Redding è atteso da wild card alla tappa del Mondiale Superbike a Donington Park del 5-7 luglio prossimi…

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