16 Settembre 2023

Bol d’Or, pronti-via: Ducati che disastro, Canepa magia con la Yamaha

Avvio scoppiettante della finalissima del Mondiale Endurance: Ducati fuori gioco per incidente, anche No Limits a terra. Super stint del genovese

Bol d'Or, Ducati

Il Bol d’Or è una massacrante maratona lunga 24 ore, quest’anno ancora più tesa di sempre perchè assegnerà il Mondiale Endurance. Se lo giocano Honda FCC, BMW Motorrad (partita in pole), Yamaha Yart e Suzuki Yoshimura, ballano fra loro pochi punti, per cui il verdetto sarà questione di affidabilità e consistenza, oltre che prestazione. Le Castellet, nel sud della Francia, è un tracciato impegnativo, con il rettilineo del Mistral lungo 1800 metri sul quale le moto migliori sfrecciano a 330 km/h. La sfida è lunga, ma c’è chi l’ha compromessa dopo una manciata di giri. La Ducati, che l’anno scorso era stata al comando fino a poche ore dalla fine, quest’anno è uscita di scena dopo una sola ora di gara, per una rovinosa caduta di Xavi Fores.

Lo spagnolo inciampa al secondo giro

La corsa è scattata alle 15:00 di sabato, come da tradizione, su pista umida e scelta delle gomme parecchio complicata. La Ducati ERC, formazione satellite con forte appoggio dell’azienda madre, ha affidato il primo stint a Chaz Davies, ancora amatissimo dagli appassionati per i suoi trascorsi in Superbike. Il gallese è stato strepitoso e ha riportato la Panigale V4 R al comando di un plotone agitato da cambi di gomma parecchio anticipati. L’ha lasciata nelle mani di Xavi Fores, fresco campione Supersport del MotoAmerica, sempre con Ducati. Ma al secondo passaggio dall’ultima curva è volato via, causando gravi danni alla moto. Fine del sogno, il Bol d’Or è anche questo.

Niccolò Canepa super sul bagnato, con le slick!

La partenza è avvenuta su pista molto umida, rendendo complicata la scelta delle gomme. Alcuni hanno optato sulle rain, molti altri sulle intermedie. Yamaha Yart invece ha preso un grande rischio: lanciarsi all’attacco del Mondiale con le slick! “Quando ho visto in griglia che, tolte le termocoperte, noi eravamo gli unici mi è venuto qualche dubbio” ha raccontato Niccolò Canepa. “In effetti i primi giri sono stati difficili, poi ho preso il mio passo e ho riportato la moto a casa senza errori”. Una magica autentica, che ha permesso a Yamaha Yart di guadagnare 30-40 secondi sui diretti avversari: Honda FCC TSR, Yoshimura Suzuki e BMW infatti si sono fermate dopo pochi giri per passare dalle rain alle slick. La corsa è lunga, ma un break di questo genere può essere un fattore. Sarà una lunga notte, per i piloti, ma non solo. Ecco come affrontano fatica e insidie del Bol d’Or gli ingegneri: il racconto di Massimo Neri elettronico Yamaha.

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