21 Ottobre 2019

Scott Redding: rinascita… mondiale nel BSB

Nel BSB Scott Redding ha ritrovato il sorriso, la vittoria ed una sistemazione Factory nel World Superbike: le ragioni di una rinascita sportiva e personale.

Scott Redding

Di questi tempi, lo scorso anno, avevo preso in considerazione l’idea di smettere“. Da Campione 2019 del British Superbike, Scott Redding ricorda le difficoltà vissute non più tardi di 12 mesi or sono. Fuori dai giochi in MotoGP, in lotta con tutto e con tutti (“sistema” compreso) nella top class, non accettava l’idea di ritrovarsi senza una moto. Senza un futuro, più che altro. Offerte per tornare in Moto2 non lo allettavano, ma l’idea di correre e rilanciare le proprie quotazioni in carriera nel BSB lo stuzzicava. Una scelta che per Scotty non soltanto gli ha garantito la possibilità di tornare a vincere, ma di vivere un’effettiva rinascita sportiva e personale.

REDEMPTION

Per l’andamento delle sue ultime stagioni, combinate a diverse dicerie (fatte circolare con secondi fini da qualcuno)…) sul suo conto e per colpe proprie, nei mesi scorsi l’opinione che circolava su Scott Redding non riguardava più le sue qualità di pilota. Si parlava di lui espressamente come “personaggione“, di scorribande a Riccione e nulla più. Del pilota che si giocò un mondiale Moto2, salendo sul podio in MotoGP e diventando fino a Can Oncu a 15 anni e 170 giorni il pilota più giovane a vincere una gara del Motomondiale, non ci si ricordava più. In determinati ambienti, si sa, la memoria è corta. Per questo Scott Redding ha dovuto reinventarsi nel motociclismo quest’anno e vivere, utilizzando una terminologia d’oltreoceano, una personale “redemption“.

LA SCELTA BSB

Chiuse le porte della MotoGP, in occasione del Gran Premio di Silverstone aveva trovato l’intesa con Paul Bird ed il suo team per la stagione 2019 del BSB. “Voglio tornare a vincere e divertirmi“, la motivazione di SR45 per una scelta non facile. Passare dalla perfezione iper-tecnologica della classe regina ad un campionato, per quanto di respiro internazionale, di connotazione nazionale, il tutto con moto derivate dalla serie ed una concezione old-style. Nel British Superbike si corre senza aiuti elettronici, su circuiti per certi versi anacronistici nel Terzo Millennio, con tanto (molto) da perdere. Perché nel BSB, come testimoniano diversi illustrissimi precedenti, ben figurare pronti-via non è assolutamente facile. Emergere in un campionato di-e-per specialisti, non è così garantito. Chiaro: per rilanciare la propria carriera, probabilmente Redding non aveva altra scelta. Ma è stata una decisione ponderata e, col senno di poi, lungimirante.

ADATTAMENTO

Celebrando Scott Redding in qualità di Campione 2019 del BSB, il pensiero riporta alla prima presa di contatto con la Ducati Panigale V4 R a Jerez nel novembre 2018. Moto in configurazione World Superbike, con centralina Magneti Marelli e aiuti elettronici settati al minimo, come un segno del destino “prestata” dal team Aruba Ducati. In questa occasione Redding nemmeno ci stava sulla moto, complice il suo metro e 90 di altezza, ma qui ha poste le basi per un trionfale 2019. Per una semplice ragione, da lui stesso svelata in una nostra intervista: “Dopo il primo test e dopo la prima gara di quest’anno ho detto ai ragazzi del team che erano 4, 5 anni che non mi divertivo così“. Ritrovare il sorriso, il piacere di correre e la felicità della vittoria, sono questi gli elementi che hanno restituito il miglior Scott Redding.

ALL HAIL KING SCOTT

Per salire sul trono del motociclismo d’oltremanica, King Scotty ha dovuto superare diversi ostacoli presentatisi lungo il cammino. Se ne parla poco, ma si è presentato al via della prima gara (conquistando il terzo gradino del podio) infortunato per una dolorosa caduta in allenamento con la moto da cross nei mesi invernali. A lungo andare SR45 ha fatto valere il suo talento e la sua manetta, completando l’opera in quel di Brands Hatch con festeggiamenti in grande stile. Per vincere, quest’anno Redding ha avuto tutto nel circus del BSB. Il miglior team (Be Wiser PBM Ducati di Paul Bird), il miglior capo-tecnico sulla piazza (il nostro Giovanni Crupi) e la miglior moto, la Ducati Panigale V4 R affermatasi subito quale indiscusso riferimento del BSB. Suo malgrado, ha trovato in casa anche il… peggior avversario, quel Josh Brookes che gli ha conteso il titolo fino all’ultima manche, forte di una comprovata esperienza di successo nel BSB.

ORA IL MONDIALE

Scotty non ha mai nascosto il suo piano. “Per il 2020 il mio obiettivo è di garantirmi una moto ufficiale per stare davanti nel Mondiale Superbike, altrimenti resterò un altro anno nel BSB“. Meglio della V4 R Factory del team Aruba Ducati, Redding non poteva chiedere. Formalizzata la sua redemption quest’anno, la sfida-mondiale lo attende. Il World Superbike guadagna un grande personaggio, ma anche e soprattutto un ottimo pilota. Ritrovato, rigenerato. Vincente.

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