3 Gennaio 2020

Keith Farmer dal potenziale ritiro alla chance Buildbase Suzuki

Keith Farmer dopo il brutto incidente di Knockhill ha preso in considerazione l'idea di ritirarsi: l'opportunità Buildbase Suzuki gli ha fatto cambiare idea.

Keith Farmer

Alle volte ci si dimentica quanto il motociclismo sia uno sport pericoloso e come, non sempre, il gioco possa valere la candela. Keith Farmer, per diversi anni ritenuto tra i “giovani leoni” di prospettiva d’oltremanica, ne sa qualcosa. Quattro titoli nazionali vinti tra Superstock 1000, Supersport e Stock 600, il 32enne di Co Tyrone nella seconda metà del 2019 ha seriamente preso in considerazione l’idea di appendere il casco al chiodo. Un pensiero scaturito dal terribile incidente registratosi a Knockhill, dove è arrivato ad un punto fermo della propria carriera.

L’INCUBO A KNOCKHILL

Dalla manetta fuori discussione tanto da guadagnarsi, da giovanissimo, una sella nel BSB con il Paul Bird Motorsport, per Keith Farmer il 2019 poteva rappresentare la grande chance inseguita da tempo. Con il titolo Stock 1000 in saccoccia, il team Tyco BMW by TAS lo aveva promosso al BSB con legittime possibilità di ben figurare. Nonostante il tormentato debutto della nuova S1000RR, round dopo round Farmer era riuscito a mettersi in mostra, almeno fino alla terribile caduta sotto la pioggia in quel di Knockhill. La sua moto gli è finita addosso, fratturandosi entrambe le gambe: stagione finita, doppia operazione al seguito e futuro incerto.

LUNGA RIABILITAZIONE

Le ore successive al botto di Knockhill sono state le più difficili per Keith Farmer. Un primo intervento con interessata la gamba sinistra dal ginocchio fino alla caviglia, un secondo resosi necessario per un innesto cutaneo. Tradotto: almeno 3 mesi di riabilitazione. Tempistiche prolungate dove Keith ha avuto modo di riflettere. Impossibilitato a tornare in sella, non rinnovato l’accordo con il team TAS BMW per il 2020, Farmer pensava di smettere. Il motociclismo non solo gli ha comportato diversi infortuni nel corso degli anni, ma non gli ha mai effettivamente garantito un tornaconto economico, tanto da dover trovare un secondo (primo…) lavoro per andare avanti e mantenere moglie e figlia di 8 anni.

CHANCE SUZUKI

Questi mesi di riflessioni lo hanno portato ad una drastica decisione: continuare a correre sì, ma solo con l’opportunità giusta. E da professionista. A scatola chiusa, il team Hawk Buildbase Suzuki ha deciso di puntare su di lui per l’anno venturo. Persi Bradley Ray, Richard Cooper e non finalizzato l’accordo con Christian Iddon, Stuart Hicken si è ricordato di quel ragazzo oggi in infermeria, ma che potesse rappresentare il profilo giusto per questo nuovo corso Buildbase Suzuki nel BSB. Dall’anno più difficile della sua vita, all’occasione inseguita da tempo per correre da professionista. La stagione 2020 sarà quella della rinascita di Keith Farmer?

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