20 Agosto 2019

Danny Buchan protagonista del BSB: non è solo alto

Lo spilungone Danny Buchan è ormai uno dei protagonisti fissi del BSB. A Cadwell Park una splendida vittoria in Gara 1, aspettando il 2020 della verità.

Danny Buchan

Nel British Superbike tutti (o quasi…) hanno una possibilità. Se hai talento, manetta, fame di vittorie e sei assecondato da un team all’altezza, te la giochi. L’esempio più esplicativo al riguardo risponde al nome di Danny Buchan. Originario dell’Essex, 26 anni compiuti, da portacolori FS-3 Racing Kawasaki quest’anno è letteralmente esploso in termini di risultati e performance espresse. Due vittorie all’attivo tra Knockhill e Cadwell Park, spesso l’unico pilota in grado di spezzare l’egemonia Ducati di testa ed ormai ad un passo dal qualificarsi per lo Showdown. Una crescita prestazionale frutto dell’esperienza maturata in diverse stagioni vissute tra alti e bassi, annoverando anche delle occasioni mancate.

SPILUNGONE

Per Danny Buchan il passaggio alle 1000cc Superbike non è stato frutto di una decisione ponderata, bensì una scelta… obbligata. Sin dai suoi esordi con le 125cc da Gran Premio era già uno spilungone: 6 piedi e 2, 188 centimetri. Un “colosso” in sella ad una moto, in sostanza. Oggi, dall’alto (ed è proprio il caso di dirlo…) del suo metro e 90, anche soltanto correre con una Kawasaki Superbike rappresenta un problema. Con la sua guida a gomiti larghi fa quasi apparire la sua Ninja ZX-10RR come una minimoto. Aspetto decisamente più importante, riesce a farla andare eccome…

OCCASIONI MANCATE

Nel paddock del BSB da anni Danny Buchan era considerato tra i talenti più promettenti del circus. Passato alle derivate dalla serie, nel 2011 era già entrato nei piani Kawasaki d’oltremanica assicurandosi il Team Green Trophy riservato alle giovani promesse. Di fatto proprio con la Verdona, eccezion fatta per brevi parentesi (vedi con Moto Rapido Ducati nella prima metà del 2016), ha sempre corso e.. vinto. Nella Superstock 1000 britannica in particolare, con due titoli nazionali in questa suo saliscendi tra il BSB e la Stock, più volte dovuto al non aver massimizzato alcune chance di carriera nella serie maggiore. La continuità l’ha trovata soltanto nell’ultimo biennio, trovando nel team FS-3 di Nigel Snook la sua “casa”.

BALUARDO KAWASAKI

Tornato nel BSB lo scorso anno, di gara in gara Buchan era riuscito a mettersi in mostra salendo sul podio anche a Knockhill. Risultati che gli hanno permesso di rientrare tra i piloti direttamente supportati da Kawasaki Motors UK, preferendo rinnovare per il 2019 con FS-3 Racing nonostante allettanti offerte da altre squadre. “Mi è sempre mancata la continuità, con questo team mi trovo bene: perché cambiare?“, la tesi di pensiero espressa pubblicamente da Danny #83. Nel girovagare di team e campionati, lo spilungone dell’Essex ha finalmente trovato la stabilità e le certezze che cercava, suffragate oltretutto da convincenti risultati. Oltre alle prime due vittorie conseguite tra Knockhill e Cadwell Park, adesso Buchan è in piena zona-Showdown, ma non solo: di fatto è il pilota di riferimento Kawasaki nel BSB. Il tutto con una Ninja ZX-10RR preparata in proprio da FS-3, con sospensioni K-Tech, sulla carta con meno mezzi rispetto allo squadrone (che lo aveva fatto correre in passato) Bournemouth Kawasaki, Campione in carica con Leon Haslam.

2020

Con questo rendimento in costante ascesa, Kawasaki continua a credere sempre più in Danny Buchan, tanto da offrirgli come premio la possibilità di correre lo scorso mese di luglio la 8 ore di Suzuka con il team Bolliger. Per il futuro, si vedrà. Se non altro oggi è tra i nomi più chiacchierati del mercato piloti per l’anno venturo. “Ho 26 anni, ma la sensazione è come se iniziassi soltanto ora a correre ad alti livelli“, l’ammissione di Buchan, motivato a ripercorrere le orme del suo grande amico Jake Dixon, oggi al via del Mondiale Moto2. D’altronde, con questa crescita e con la consapevolezza dei propri mezzi, perché non sognare?

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