30 Giugno 2023

Stefano Bonetti, l’eroe del Tourist Trophy “E’ iniziato tutto così”

Stefano Bonetti racconta la sua storia, dagli esordi ad oggi. "Al TT se non hai la perfetta padronanza della moto finisci nella cucina di una casa"

Stefano Bonetti Tourist Trophy

Il fascino selvaggio di una sfida senza tempo. Il Tourist Trophy è l’ultimo baluardo di un motociclismo romantico che ormai non esiste più e Stefano Bonetti è uno tra i principali interpreti. Il quarantaseienne bergamasco è l’italiano che ha partecipato a più edizioni del TT, ben 14 ed è regolarmente il migliore. Non lo fa certo per fama visto che Stefano Bonetti in Italia non è conosciutissimo. Non lo fa certo per soldi dato che con le corse su strada non ci si arricchisce ma per passione. Un’immensa, folle e smisurata passione. Quest’anno Stefano Bonetti ha conquistato un brillante quarto posto Supertwin con la Paton S1-R del Team ILR, un ottimo 19esimo nella Supersport con la Yamaha R6 del Gomma Racing ed il 25esimo nella Superstock 1000 su Honda.

Stefano Bonetti è una leggenda nel mondo delle cose su strada ma in realtà è una persona estremamente umile con cui è veramente un piacere scambiare quattro chiacchiere.

“Da ragazzino praticavo sci di fondo e corsa in montagna – racconta Stefano Bonetti a Corsedimoto – andavo a girare con il motorino per strada lungo il Lago d’Iseo e quell’anello fa un po’ pensare al Moutain. Mi ero appassionato al Tourist Trophy guardano le videocassette VHS. Tra i miei miti due piloti italiani: Franco Martinel che correva con i sidecar e Giorgio Cantalupo. Ho avuto poi un incidente e con i soldi dell’assicurazione ho iniziato a correre in pista. Ho cominciato a gareggiare tardi, a 19 anni, perché i miei genitori erano contrari e non firmavano l’autorizzazione per farmi correre. All’inizio facevo l’Italiano 125 ed era bello, c’erano tantissimi piloti ed era diviso per zone ma costava tantissimo già all’epoca. Non avevo sufficienti disponibilità economiche quindi ero passato alle corse su strada che costavano meno ed erano comunque molto belle”.

Quando hai corso il tuo primo Tourist Trophy?

“Lasciata la pista avevo iniziato fare le corse in salita ed avevo vinto due titoli italiani. Così a 20 anni, nel 2004, ho preso un furgoncino e sono andato fare il mio primo TT assieme a due miei amici che mi facevano l’assistenza”.

Cosa ricordi del tuo primo TT?

“John McGuinness era già una leggenda ed era venuto sotto la mia tenda a vedere la mia Paton che era curioso. Era stata un’emozione unica. Il TT comunque è così, siamo tutti in tenda, non ci sono pass, è tutto aperto”.

E’ così ancor oggi?

“Si, non è come in pista. Certo, negli anni è diventato più professionale, ci sono grossi sponsor ma è ancora una grande famiglia. Ci si aiuta, siamo tutti amici, ci scambiamo tanti consigli tra noi. C’è un clima splendido poi il pubblico è qualcosa di unico. Tra l’altro viene spesso a vedere il TT Jonathan Rea e sembra uno di noi”.

In passato hai vinto un’edizione della NW200. Cosa ricordi di quel giorno?

“Era stato un successo del tutto inaspettato. Alla gara partecipavano quasi tutti piloti inglesi o irlandesi. Era arrivato un italiano con un team piccolino e aveva vinto. C’era stato un grande clamore. Era stato fantastico per me ma pure per la gente. Il pubblico lassù si ricorda ancora di quella mia vittoria, è stata un’emozione unica”.

Tornando al presente, soddisfatto del tuo Tourist Trophy 2023?

“Sì, è andato tutto bene. Ho fatto quarto nelle Super Twins eguagliando il mio miglior piazzamento. Il terzo posto, realisticamente, non era alla portata. In Supersport ero tornato dopo tanti anni grazie ad Alessio Corradi, con la sua moto. Lui è un super appassionato e visto che non la poteva correre al TT era felice che lo facessi io. Nella Superstock sono passato alla Honda e se non ci si sente proprio benissimo con la moto, se non si ha la massima padronanza, meglio gestire la corsa. Se si fa una sbavatura in pista si finisce su un cordolo, se succede al Tourist Trophy ci si ritrova direttamente dentro la cucina o il soggiorno di una casa”.

Ora ti stai preparando per Manx?

“Si, correrò nel Classic. Ringrazio Paolo Girotti che mi offre la possibilità di correre con il Bimota Classic Parts. Gareggiare con la Bimota è sempre qualcosa di stupendo, è una moto bellissima e sono molto felice di avere quest’opportunità”.

Foto credit: Gianluca Domenicali / Isabella Malagò

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