17 Ottobre 2023

Michael Canducci, la rinascita al National “Ho rischiato di smettere”

Michael Canducci a 20 anni era nel Mondiale Supersport ma la sua carriera si era poi arenata. Ora si è rilanciato attraverso il National.

Michael Canducci

Michael Canducci è tornato. Nel 2023 si è classificato al secondo posto nel National Trophy 600 con due vittorie e tre secondi posti su sei gare, lottando per il titolo fino all’ultimo giro dell’ultimo round sulla Kawasaki del King Racing Team. Il successo finale è andato poi a Roberto Farinelli ma il motociclismo italiano ha ritrovato un talento che sembrava ormai eclissato.

Michael Canducci è nato a Ravenna nel 1997. Da ragazzino era considerato uno tra i giovani più promettenti del panorama italiano ed internazionale. Nel 2016 era stato autore di un’ottima stagione nel CIV Supersport conquistando due vittorie, un secondo posto ed un terzo. Tanti erano pronti a scommettere che quel diciannovenne romagnolo sarebbe diventato un campione invece da quell’anno il buio, fino al 2023. Michael Canducci racconta Corsedimoto cosa è successo.

“Fino al 2016 ero andato sempre in crescendo, vincevo. Ero il miglior Under21, speravo di poter fare una bella carriera. Invece non è andata come immaginavo. Mio padre era un super appassionato ma di lavoro faceva l’imbianchino quindi non era del mestiere. Mi sono circondato e fidato di persone sbagliate, incapaci, che mi hanno consigliato male”.

Il passo più lungo della gamba

“Nel 2017 sono approdato al Mondiale Supersport ma ho fatto un salto più grande di quello che avrei dovuto fare, l’errore peggiore della mia vita. Ho corso con il team Puccetti. All’inizio ero da solo perché Kenan Sofuoglu era infortunato. Mi dovevo ambientare ma le cose non andavano male. Appena è rientrato il campione turco erano tutti focalizzati su di lui, io mi sono sentito quasi solo ed il mio manager non era in grado di supportarmi. L’anno dopo sono passato a GoEleven e anche quella è stata un’esperienza da dimenticare. Ooi tra l’altro mi ero anche fatto male. Una cosa che salvo di quell’anno era stata una gara con Rosso e Nero con cui mi ero trovato bene. Sono poi tornato al CIV e nel 2020 praticamente avevo smesso di gareggiare”.

Un anno di stop.

“Non avevo la possibilità di andare avanti. Mi sono staccato ma era difficilissimo stare a casa mentre gli altri andavano in moto, era bruttissimo e così quando nel 2021 in team Penta mi ha chiamato per il CIV Superbike ho accettato al volo. Per me era importante risalire in moto, ripartire anche se con la 1000 non mi sono trovato benissimo ed abbiamo deciso d’interrompere. Ho poi corso nel National con quello che è poi diventato il mio team attuale. Nel 2022 ho fatto il CIV Supersport come Gomma Racing e quest’anno ho scelto di fare in National con il King Racing Team”.

Il 2023 da protagonista assoluto

“Onestamente pensavamo di fare bene ma non così tanto dopo tutte quelle stagioni difficili. Mi ero detto “ma sì proviamo un anno poi se va male smetterò definitivamente”. Non nego che avevo iniziato a mettere un po’ in dubbio me stesso. Invece i dubbi sono svaniti. I risultati sono subito arrivati, peccato per uno zero in un week-end sul bagnato e per un po’ di sfortuna ad Imola ma sono molto contento di questa stagione”.

Il 2024 ancora tutto da scrivere.

“Ancora non so bene cosa farò. Nella vita quotidiana esco di casa alle 7 e vado a lavorare con mio babbo: abbiamo un’impresa edile. Dopo una giornata sui cantieri vado in palestra e torno a casa alle 20.30 o alle 21. L’anno prossimo non so cosa farò, di sicuro rimango con il King Racing Team perché mi trovo benissimo con questo team. Vediamo anche in base i regolamenti se fare di nuovo il National o il CIV. Chiaramente mi piacerebbe tornare nel Mondiale: era il mio mondo. Vediamo cosa succederà in futuro”.

Foto LR

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