19 Settembre 2023

Maurizio Bottalico lascia da campione “Il podio al Manx nel cuore”

Maurizio Bottalico, re delle corse su strada lascia le competizioni. Nella sua lunga carriera ha conquistato 7 titoli italiani e 6 europei

Maurizio Bottalico famiglia

Cala il sipario su una leggenda. Maurizio Bottalico aveva annunciato il ritiro qualche mese fa e domenica scorsa ha partecipato e vinto la sua ultima gara. “Il Cappellaio Matto” come viene soprannominato, lascia le competizioni da campione. Quest’anno ha vinto quattro titoli di cui due italiani ed altrettanti europei nella classe 600 e nella 1000. In più è salito sul podio al Manx Grand Prix nella Junior Race con la Paton davanti a migliaia di persone ed alla sua famiglia (nella foto di Gianluca Domenicali). Alla s seconda partecipazione sull’Isola di Man ha subito conquistato un risultato incredibile. Ora però volta pagina come racconta a Corsedimoto.

“Lascio, non faccio un passo indietro – racconta Maurizio Bottalico – credo che la cosa sia chiara da tempo. Chiudo la carriera di pilota con 122 vittorie in 153 manche disputate nelle Road Races, con 7 titoli italiani e 6 europei, con il podio al Manx più tanti altri bellissimi ricordi. Il punto ormai è stato messo però non è detto che sia un addio definitivo a tutto l’ambiente motociclistico”.

Lasci aperto qualche spiraglio?

“Ora ho una piccola noia fisica da risolvere ma comunque il futuro potrei essere presente in altre vesti. Al momento non dico altro”.

Cos’hai provato quando hai indossato tuta e casco per la tua ultima gara?

“Ero molto sereno. Non ho pensato troppo alla classifica perché per vincere il titolo mi bastava solo arrivare. Ho pensato solo a divertirmi ed alla gara fine a se stessa. Ha gareggiato anche Luca Salvadori e sapevo che sarebbe stato della partita perché so quanto va forte in moto. Sono stato contento che sia venuto e per me è stato un bello stimolo da pilota”.

Tra i ricordi più belli della tua carriera il podio al Manx?

“Certo, il podio è stato qualcosa d’incredibile, credo sia l’obbiettivo di tutti quelli che partecipano alle Road Races. Quest’anno ero curioso di mettere a frutto l’esperienza del 2022 e vedere quanto riuscivo ad andare forte. Non mi ero reso conto del podio fino a traguardo ma quando mi hanno fatto cenno di andare verso il palco, beh, ho vissuto delle emozioni che non dimenticherò mai. Peccato per la Senior che sono stato un po’ sfortunato altrimenti avrei potuto puntare al podio anche lì. Tra i ricordi incancellabili, oltre al Manx, inserisco anche la sfida con Max Biaggi in supermoto. In ogni caso ce ne sarebbero talmente tanti che sarebbe impossibile citarli”.

Un momento da cancellare?

“Il peggiore risale al CEV 1999. Venni lasciato a casa da un team che prese un pilota pagante al mio posto ma poi mi richiamò a fine stagione perché il sostituto aveva fatto ben poco”.

Al Manx erano presenti anche tuoi figli. Il piccolo diventerà un pilota?

“Ovvio, l’ho già messo sulla moto. Di sicuro non sparirò e continuerò a seguire il motociclismo come papà”.

Foto Gianluca Domenicali

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