28 Luglio 2022

Maurizio Bottalico, “Il Cappellaio Matto” re delle corse su strada

Maurizio Bottalico ha vinto con una gara d'anticipo il Campionato Europeo Road Races sia nella classe Supersport 600 che nella Supermoto su Yamaha

Maurizio Bottalico; TT

Maurizio Bottalico è per tutti “Il Cappellaio Matto”. Ogni volta che sale sul podio indossa uno strano cappello e quest’anno lo sta mettendo spesso. Ha vinto con una gara d’anticipo il Campionato Europeo Road Races sia nella classe Supersport 600 che nella Supermoto su Yamaha. E’ in testa all’Italiano 600 e terzo nell’altra classe perché stato assente ad una gara. Ora si sta preparando al debutto all’Isola di Man il 14 agosto.

Maurizio Bottalico ha 41 anni, è originario di Napoli e da un anno vive a San Marino con la sua compagna ed i loro due figli. Ha un’officina meccanica e fa anche l’istruttore. Ad alcuni anni è il protagonista assoluto delle corse su strada sia a livello italiano che europeo.

Maurizio Bottalico, come nasce il tuo soprannome?

“Me lo aveva dato una fotografa quando correvo nella velocità. Mi piaceva, mi riconoscevo nel personaggio, e l’ho tenuto”.

Facciamo qualche passo indietro. Come ti sei avvicinato al motociclismo?

“Sono di Napoli e da noi non c’è la cultura motociclistica, la pista più vicina è a Vallelunga. Ho iniziato a 16 con gli scooter ed ho conquistato le prime vittorie, poi sono passato alle Sport Production, alle 125 e ho fatto alcune gare della Coppa del Mondo Superstock 1000, nel 2003. Ho gareggiato in pista fino al 2018 ma i risultati migliori li ho ottenuti da vecchio”.

Come te lo spieghi?

“Per un ragazzo del sud è difficilissimo fare il pilota, trovare gli sponsor è quasi impossibile e non avevo quasi mai il budget per fare un campionato intero ma facevo qualche gara qua, non correvo sempre. Poi sono passato alle gare su strada e lì sono arrivato i successi”.

Dal 2019 stai vincendo ininterrottamente sia in Italia che in Europa.

“Ho sfondato da vecchio, meglio tardi che mai. Nel 2019 ho vinto l’Italiano, poi nelle stagioni successive sia il CIVS che l’Europeo in due classi”.

Per quanto correrai ancora?

“Quando è nato il primo figlio gli amici mi dicevano che avrei perso un secondo invece l’ho guadagnato, al secondo bambino che ne avrei persi due invece sono andato ancor più forte…Quasi quasi potrei pensare anche ad un terzo figlio”.

Nelle corse su strada l’età è mediamente più alta che in pista?

“Decisamente. L’irruenza giovanile non si addice alle road races”.

Il CIVS ora è organizzato dal Moto Club Spoleto. Come ti sembra?

“E’ cresciuto molto a livello di visibilità. Serve del tempo ma hanno delle idee positive. Personalmente sono soddisfatto”.

Da quest’anno gareggi per il Moto Club Titano?

“Si ma con licenza della Federazione croata perché l’Italia non consente di farla per le gare che si corrono sull’Isola di Man”.

Prossimo appuntamento?

“Il 14 agosto al Manx Grand Prix e Classic TT.”

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