8 Marzo 2023

Marina Rossi, il successo è donna “Dirigo Marc VDS con rigore svizzero”

Marina Rossi è la direttrice del team Marc VDS e la moglie di Sam Lowes. Decisa e determinata, ha 4 titoli mondiali in bacheca

Marina Rossi, Marc VDS

Team Director del Marc VDS, moglie di Sam Lowes e mamma di Kathrin. Marina Rossi è la dimostrazione che si può conciliare carriera e famiglia anche lavorando ai massimi livelli nel Motomondiale. Con Marina Rossi il Marc VDS Racing ha vinto tre titoli Mondiali: nel 2014 con Tito Rabat, nel 2017 con Franco Morbidelli e nel 2019 con Alex Marquez. Lei però aveva festeggiato un titolo già prima di approdare alla squadra belga, nel 2009, quando era la coordinatrice che Team Scot, Campione del Mondo 250 con Hiroshi Aoyama.

“Lavoro nel Motomondiale da circa vent’anni – racconta Marina Rossi a Corsedimoto – ho studiato lingue ma praticamente studio ogni giorno per essere qui e per migliorare. Al Marc VDS sono la direttrice. Marc Van Der Straten è il proprietario poi ci sono io che mi occupo di tutto: dalla ricerca sponsor alla contabilità, alla gestione della squadra. Seguo la parte relativa ai contratti con piloti, sponsor e personale assieme agli avvocati del team e altri collaboratori. Devo gestire uno staff quasi esclusivamente maschile e spesso mi trovo a fare anche da mamma alias babysitter e non mi riferisco a mia figlia. Sono attenta ad ogni dettaglio, anche ai più piccoli. Ci tengo che tutti indossino la divisa del team: alle gare abbiamo perfino i calzini con il logo della squadra. Per una donna gestire un gruppo di uomini non è semplice però sono tutti dei gran professionisti. Il team è molto serio. Abbiamo una sede in Svizzera ed una metodologia di lavoro, un rigore, tipicamente svizzeri”.

E’ stato difficile fare carriera in un momento ancora prevalentemente maschile?

“Una donna per farsi strada nel motociclismo deve lavorare molto più degli uomini, essere più preparata e determinatissima. Sono sempre dovuto stare attenta anche ai dettagli come al mio abbigliamento. Ad esempio in autodromo indosso sempre i pantaloni lunghi, sembra una sciocchezza ma importante per fare chiarezza sul mio ruolo. Però si arriva ovunque se lo si vuole veramente”.

La vostra è una tra le realtà più solite della Moto2.

“Marc è un vero appassionato ed investe tanto. Si sta molto bene qui: abbiamo sempre gli hotel vicini al circuito, viaggiamo sempre in business, curiamo anche i minimi dettagli. Siamo in Moto2 ma lavoriamo come un team di MotoGP. Tra l’altro nella nostra squadra non esiste l’idea del pagante. La vita dei piloti è votata totalmente al motociclismo. Pensano alle moto da quando si alzano a quando vanno a dormire. Devono curare al massimo, ogni giorno, l’alimentazione e gli allenamenti. In più rischiano la vita, non bisogna dimenticarlo. Fare il pilota è un lavoro e mi pare assurdo che delle persone debbano pagare per lavorare. I piloti del Mondiale vanno pagati così come del resto tutti quelli che lavorano nel motociclismo. Che poi per i team sia difficile trovare sponsor tra pandemia, guerra e crisi economica questo è chiaro. Ciò non toglie però che dei professionisti vadano sempre pagati”.

Come riesci a conciliare carriera e famiglia?

“Onestamente non avrei mai pensato di avere una figlia e sposare un pilota. Pensavo che il mio lavoro fosse totalizzante e non ci fosse spazio per altro. Invece si riesce a fare tutto, basta organizzarsi. Certo, ci sono più responsabilità ma amo il mio lavoro e non potrei rinunciarci. La mia vita ora è tra San Marino, l’Inghilterra dove vive la famiglia di Sam Lowes ed è soprattutto in giro per il mondo. Mia figlia ha 4 anni ed in linea di massima la portiamo alle trasferte ma cerchiamo di farla stare meno possibile in circuito, più che altro sta in hotel. Ha iniziato viaggiare in aereo che aveva due mesi e si diverte. Parla perfettamente sia italiano che inglese e al momento non ci sono problemi. Forse sarà più difficile quando frequenterà la scuola primaria ma ce la faremo”.

Nel 2023 il Marc VDS punterà sempre su Sam Lowes e Tony Arbolino. Punterete al titolo mondiale?

Affrontiamo il 2023 con grande ottimismo. Tony Arbolino è in forte crescita e durante l’inverno si è allenato tanto. Sam è una garanzia. Potremo lottare per il titolo mondiale con entrambi i piloti”.

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