12 Aprile 2020

Coronavirus Italia: i confini da e per l’estero sono davvero bloccati?

Coronavirus in Italia: i confini da e per l'estero sono davvero bloccati? Ecco cosa dice il regolamento del Ministero.

Coronavirus in Italia

Quando si parla di restrizioni agli spostamenti per Coronavirus si immaginano i confini dell’Italia blindati, controlli serratissimi, obblighi di quarantene per tutti. Sarà davvero così? Andiamo a dare un’occhiata alle normative del Governo Conte. Per gli spostamenti da e per l’estero valgono le medesime regole per gli spostamenti sul territorio nazionale.

Possiamo andare all’estero, oppure tornare dall’estero, solo per esigenze lavorative, motivi di salute, di necessità, “o per fare rientro alla propria residenza, abitazione o domicilio. Il motivo dello spostamento può essere comprovato con autodichiarazione, come per gli spostamenti sul territorio nazionale“. Prima di mettersi in viaggio bisogna però verificare le restrizioni adottate dal Paese di destinazione. Ad esempio per entrare in Austria occorre presentare un certificato di negatività al test Coronavirus effettuato non più tardi di 4 giorni. “A chi non dovesse essere munito di tale certificazione non sarà consentito l’ingresso nel paese… Il traffico merci rimane esentato da tali disposizioni“.

VIAGGI DA E PER L’ITALIA

Dal 17 marzo italiani e stranieri “che entrano in Italia con il trasporto aereo, ferroviario, marittimo e stradale devono comunicare l’ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e sono sottoposti a sorveglianza sanitaria e a isolamento fiduciario per 14 giorni. La sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario non si estendono ai componenti del nucleo familiare eventualmente già presenti in Italia“. Discorso diverso per coloro che entrano in Italia per comprovate esigenze lavorative. In tal caso non c’è nessun obbligo di comunicazione né isolamento se i viaggi di lavoro non durano più di cinque giorni.

Chi arriva dall’estero per motivi di lavoro, necessità o salute e deve restarvi per più di cinque giorni a quel punto scatta l’obbligo di autocertificazione e quarantena di 14 giorni in casa. “Questi nuovi obblighi non si applicano ai lavoratori transfrontalieri e a coloro che entrano in Italia per esercitare, anche temporaneamente, una professione sanitaria“. A quanto pare in questo periodo di emergenza Coronavirus gli spostamenti per lavoro non hanno subito grandi variazioni.

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