27 Ottobre 2022

Alessio Cappella talento perduto “Ora guardo in TV i piloti che battevo”

Babbo riminese e mamma nigeriana, Alessio Cappella era un baby prodigio ma senza soldi. Ora fa il corriere

Alessio Cappella, Red Bull

Da bambino duellava con Enea Bastianini, da adolescente batteva Brad Binder, oggi a 27 anni lavora come corriere. Alessio Cappella è stato per anni uno tra i piloti italiani più promettenti a livello internazionale. Babbo riminese e mamma nigeriana, era soprannominato il James Stewart delle velocità, in riferimento al crossista statunitense con la pelle scura.

Alessio Cappella è nato a Rimini e da piccolo ha gareggiato in minimoto assieme a tutti i piloti romagnoli presenti oggi nel motomondiale. Ha corso contro Bastianini, Antonelli, Migno e tanti altri. Ha poi partecipato alla Red Bull Rookies Cup, ha vinto il Campionato Europeo Moto3 ma a quel punto la sua carriera si è interrotta per mancanza di budget.

Alessio Cappella, Enea Bastianini
Alessio Cappella con Enea Bastianini e Niccolò Antonelli

“Sono nato a Rimini e cresciuto in Romagna. – racconta Alessio Cappella – Sono stato Vice Campione Europeo di minimoto a pari punti con Kevin Calia, Campione Italiano, poi un’altra volta mi sono classificato terzo nell’ Europeo ed ho conquistato altri risultati di rilievo nel tricolore. Ho raccolto delle belle soddisfazioni! Poi sono passato alle MiniGP e sono stato selezionato per la Rookies Cup. Ero il più giovane in assoluto ed è stato difficile. Poi ho avuto un infortunio ad un polso, ho saltato delle gare ma ho lottato spesso per le prime posizioni e sono salito sul podio ad Assen: è stato stupendo!”.

Dopo non sei andato avanti?

“Ho trovato un costruttore che mi ha portato a fare l’Alpe Adria ed ho vinto. Nel 2012 sono stato il primo Campione Europeo della storia della Moto3 ed ho fatto anche delle gare del CIV con il Team Ongetta Fontana. Ho corso un altro anno senza fortuna con una Honda standard poi mi sono dovuto rassegnare. La passione c’era ma mancava il budget e senza quello non si va avanti nel motociclismo. Vorrei fare ancora qualche gara ma servono tanti soldi e non ne ho le possibilità”.

Rimpianti?

“Si, ci sono, non le nego. Ho smesso esclusivamente per questioni di budget però sono molto contento del mio passato e di quello che ho fatto nelle moto. Ad Assen anche Valentino Rossi si era congratulato. Oggi lavoro come corriere e per certi aspetti sono comunque tra i motori”.

Ora segui il motociclismo in tv?

“Avevo smesso di guardarlo perché mi rodeva troppo vedere i piloti con cui avevo gareggiato e che magari avevo anche battuto. Adesso però ho ripreso a guardarlo per Enea Bastianini perché con lui sono rimasto amico e mi fa tanto piacere vederlo protagonista in MotoGP. E’ fortissimo”.

Hai mai avuto problemi per i colore della tua pelle in ambito sportivo?

“Nelle moto mai, non sono mai stato vittima di fenomeni di razzismo. Mi avevano soprannominato James Stewart e mi faceva piacere“.

Lascia un commento