24 Settembre 2021

Superbike, Jonathan Rea: “Ducati sembra una moto difficile”

Il sei volte campione Superbike Jonathan Rea prova ad esprimere un giudizio sulla Ducati Panigale V4R. A Jerez ultima chance iridata per il team emiliano.

Superbike, Scott Redding

Il week-end di Jerez sarà decisivo per Ducati: continuare la forsennata corsa al titolo Superbike o rimandare al prossimo campionato. Scott Redding continua ad essere il pilota di riferimento, ma la Panigale V4R continua a patire di alti e bassi. Le prestazioni oscillano in base al circuito e alle temperature, la moto sembra funzionare in una finestra di lavoro troppo ristretta. A dispetto di Yamaha e Kawasaki che offrono più costanza.

Redding detiene il terzo posto nel Mondiale di Superbike con un gap di 60 punti dalla leadership di Toprak Razgatlioglu. Quattro le tappe restanti, ma a Jerez serve una decisiva prova di forza da parte del britannico. Poi sarà la volta di cambiare livrea e iniziare la nuova avventura in BMW. All’interno del box è difficile trovare soluzioni, neppure Michael Rinaldi e Chaz Davies sono riusciti a garantire risultati con una certa continuità e riscontrano problemi ad affermarsi in prima fila. Fino a non molto tempo fa era Ducati la vera antagonista di Jonathan Rea, adesso il rivale numero uno è la Yamaha R1 di Toprak.

Il giudizio di Johnny

Il sei volte iridato della Kawasaki ha provato ad analizzare lo stato di salute della Rossa di Borgo Panigale. “Sembra una moto difficile, sembra difficile portarla nella finestra di lavoro corretta. È più difficile che con altre moto“, ha osservato Jonathan Rea. “Hanno molta potenza. Ma non serve a niente se la gestione non è corretta“. In certe occasioni la Panigale V4R sembra imbattibile, in altre una moto in grande difficoltà.

La struttura del telaio e il disegno del motore differiscono fondamentalmente dalla concorrenza. “In termini di concept, la moto è diversa dalle altre. Hanno un motore V4, un forcellone oscillante monobraccio e molte parti che non si vedono su moto più convenzionali“. Ma il giudizio del pluricampione Superbike è da prendere con le pinze: “Non ho mai guidato una Ducati, quindi non riesco a capire chiaramente“.

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1 commento

  1. voiedegarag_15199617 ha detto:

    Che io sappia l’architettura V4 ha i suoi vantaggi (potenza) e svantaggi (distribuzione del peso) e se la può giocare egregiamente.

    Invece il monobraccio era considerato una soluzione valida quando nel 1994 apparve sulla 916 (la Honda NSR 250 da GP ne aveva uno dal 1992 al 1997), ma si comprese rapidamente che il solo vantaggio era estetico: a rigidità eguale il forcellone monobraccio è più pesante, e perché si torca in maniera eguale verso destra e verso sinistra servono miracoli: cioé il bibraccio lo batte senza pietà e costando meno…
    Infatti Ducati cercò di sbarazzarsene col modello 999 che però esteticamente fu una delle SBK meno amate: risultato, col 1098 si tornò al monobraccio.

    Da allora purtroppo pare che Ducati se lo debba tenere (ma non in MotoGP dove per fortuna non è MAI approdato).