eSport: Ducati Motorola e-Race, gli specialisti del pad danno paga ai piloti veri
Sul canale ufficiale YouTube di Ducati si sono sfidati i piloti della scuderia di Borgo Panigale: gli specialisti del virtuale sono più veloci dei piloti veri
Sono più veloci i piloti veri o gli specialisti delle gare virtuali? In circuito, con una moto vera, ovviamente non ci sarebbe partita. Ma vale anche al contrario: con il pad in mano i professionisti dell’eSport sono di gran lunga più competitivi dei colleghi del racing reale. La Ducati ha dato vita all’impari confronto nella Motorola e-Race, che si è svolta sul canale YouTube della marca bolognese. Si è svolta nell’ambito del Motor Valley Fest, una manifestazione digitale itinerante alla terra dei motori: l’Emilia-Romagna.
Duello in famiglia
La scuola “reale” era rappresentata da Danilo Petrucci e Michele Pirro, che avevano al fianco del loro rispettivo compagno del mondo virtuale: il campione del Mondo Motogp eSport Andrea Saveri. Insieme a loro erano presenti Francesco Bagnaia, alfiere del Team Ducati Pramac, e Davide Gallina, neo innesto della squadra toscana per quanto concerne il prossimo Mondiale virtuale. A completare il lotto di partecipanti era presente Andrea Pirillo, content creator su YouTube, bolognese doc anch’egli. Da segnalare l’assenza dell’uomo divenuto simbolo della Casa di Borgo Panigale negli ultimi anni: Andrea Dovizioso. Per l’occasione, sono state disputate due gare, la prima sul circuito del Mugello, mentre l’altra, in quel di Misano.
Una sfida inusuale
Il mondo delle gare virtuali ha tenuto banco in questi mesi di lockdown, e con tutta probabilità, lo terrà ancora, finchè non ci sarà il via libera per tornare alle tanto amate corse vere. Tuttavia, in questi mesi, abbiamo visto più volte fronteggiarsi i piloti reali nel parallelo mondo del virtuale, ma ancora non avevamo avuto modo di vedere questi due mondi fondersi insieme. Oggi, grazie all’evento di Ducati e Motorola, è stato possibile.
Un “gioco”, ma non per tutti
Com’era pronosticabile, i piloti reali non sono riusciti a tenere testa ai Pro eRider. Saveri e Gallina hanno dimostrato che nel mondo degli eSports, serve una massiccia dose di allenamento, come nella realtà, ed un livello di concentrazione elevatissima. I due hanno staccato di gran lunga i loro colleghi, spesso protagonisti di scivolate banali, che li hanno portati ad accusare distacchi abissali, sia in qualifica che in gara, nonostante la ridotta lunghezza di gara, soltanto il 25% di quella reale. Essere campioni con un manubrio non equivale ad esserlo con un pad tra le mani, poichè le sensazioni non sono le stesse: un bell’evento che tende a far giustizia agli e-Rider, spesso sminuiti del loro lavoro.
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