Superbike: Via libera Honda, inizia l’era delle ali mobili
Le derivate dalla serie hanno sempre meno vincoli rispetto alla MotoGP. Via libera regolamentare al rivoluzionario aeropack della Honda CBR-RR
Non solo l’elettronica più libera, adesso la Superbike supera la MotoGP anche nel settore delle ali. In top class infatti i dispositivi aerodinamici devono essere fissi, mentre nel Mondiale delle derivate dalla serie, dal 2020, sarà possibile usare ali mobili. Lo ha deciso la Superbike Commission, massimo organo di controllo regolamentare, composto da Dorna, MSMA (l’associazione dei Costruttori da Corsa) e Federazione Internazionale. L’aggiornamento recita: “Ali e ausili aerodinamici: per la parti aerodinamiche attive o dinamiche è possibile usare SOLO (in maiuscolo nel testo originale, ndr) il meccanismo omologato standard. L’intervallo del movimento dev’essere quello utilizzato sulla moto stradale omologata, non il massimo (movimento, ndr) meccanico.”
VIA LIBERA ALLA HONDA
La Ducati, l’anno scorso, è stata la prima azienda a introdurre sul mercato delle maxi stradali l’aeropack, cioè la carenatura dotata di alette come quelle sviluppate in MotoGP. Ma sulla V4 R si tratta di appendici fisse. Il regolamento del Mondiale non consente di variare nè il profilo, tantomeno la dimensione. La nuova Honda invece ha un aeropack “dinamico”, cioè alette mobili. E potrà usarle in gara purchè, dice il nuovo regolamento, il meccanismo sia identico a quello omologato. Su determinati tracciati nel 2019 la Ducati ha tratto grande giovamento dalle ali. La Yamaha, omologando la YZF-R1 2020, non ha messo le ali, ma ha ridisegnato la carenatura studiando il profilo più efficiente possibile e inserendo due appendici sul codone. La novità Honda, recipita dalle norme, scatenerà la “guerra dell’aeropack” anche nella produzione di alta gamma e, di conseguenza, in pista. FIM e Dorna sono tra incudine e martello: la Superbike non può far correre moto più limitate di quelle disponibili per tutti dal concessionario…
SENZA LIMITI
Il problema è che, basandosi sul concetto “rispondenza alla produzione”, il regolamento Superbike rischia di diventare “no limits”. Alle Case basterà introdurre qualsiasi diavoleria sulla moto omologata, per poterla sfruttare in pista. Anche in campo elettronico la Superbike è decisamente più libera della MotoGP: non è obbligatoria la centralina unica e il software è senza vincoli. BMW, per esempio, usa hardware e programmi proprietari. In MotoGP la centralina è unica (Marelli) e la base del software è identica per tutti.
1 commento
-
Potevano montare abche le luminarie di natale
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Valentino Rossi vince l’Americana: domani tenta il bis con la 100 KM
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.