30 Novembre 2019

Superbike: Scott Redding e Ducati, così non basta

A Jerez il campione BSB non è riuscito a replicare ai temponi di Jonathan Rea. "Stiamo cercando di migliorare il comportamento del posteriore"

Scott Redding

Ho l’impressione di non sfruttare ancora tutto il potenziale di questa Ducati.” Forse è stata questa la frase più importante che Scott Redding ha pronunciato in coda ai test Superbike a Jerez. Interpretare la classifica, in inverno, è sempre un esercizio difficile. Ma è indubbio che Jonathan Rea e la Kawasaki abbiano stampato tempi fuori portata. Il campione del Mondo, con la gomma da qualifica, è sceso a 1’38″397, contro 1’39″465 di Redding, nella stessa configurazione. C’ anche da considerare che JR1 ha lasciato qualche decimo nell’ultimo settore, altrimenti il divario sarebbe stato ancora più ampio (qui i tempi dei test). Anche con la gomma da gara Rea è stato costantemente 5-6 decimi più veloce di Redding. La due giorni spagnola però non è un campanello d’allarme. Non scordiamoci che lo scorso inverno Rea dettò legge su ogni pista, con vantaggi consistenti su Alvaro Bautista. Ma poi il ducatista vinse le prime undici gare del Mondiale…

“NON SIAMO DOVE VORREMMO”

Abbiamo cercato di migliorare la trazione, perchè questa è la chiave” spiega Scott Redding. “Per due giorni abbiamo provato tante soluzioni, ma solo alla fine abbiamo trovato qualcosa che ci ha fatto fare qualche progresso. Non siamo dove vorremmo essere, ma pensiamo di aver capito in quale direzione lavorare nelle prossime uscite.”  Redding sta guidando la V4 R abbastanza “scarica” d’elettronica. “La Ducati che guiderò nel Mondiale è più o meno uguale a quella che avevo nel British Superbike, ma lì non avevo alcun controllo elettronico. Quindi questo settore è nuovo per me. Mi sono fatto l’idea che la Ducati non abbia bisogno di tanto intervento dei controlli. Mi basta qualche aiuto in determinate parti della pista, per il resto tutto funziona bene.”

“NON ABBIAMO SIMULATO LA GARA”

Siamo ancora al primo stadio dei collaudi, a Jerez non abbiamo fatto simulazioni sulla distanza di gara” continua l’ex MotoGP. “La nostra base non è male. Però a gennaio dovremo tornare con un piano di battaglia molto dettagliato per migliorare qualche aspetto.” 

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3 commenti

  1. marcogurrier_911 ha detto:

    Sbaglierò, ma è tutto tranne che pretattica: Chaz non è tipo da prendersi 1,6sec così, senza cercare di forzare un attimo per avvicinarsi: segno che non è ancora continuo e a posto, come L anno scorso.
    Per il mondiale sarà sfida #65 e #54?