30 Giugno 2023

Superbike, Ecco perchè Kawasaki non ha preso Axel Bassani

Kawasaki ufficiale ha confermato Alex Lowes chiudendo la porta alle avance dell'arrembante veneto. C'è una spiegazione

Axel Bassani, Superbike

Chi frequenta il paddock Superbike e i lettori di Corsedimoto sapevano da tempo che Axel Bassani non avrebbe avuto possibilità di convincere Kawasaki Racing Team. Ad inizio maggio, a Barcellona, l’ex pilota spagnolo Pere Riba, dal 2015 capo tecnico di Jonathan Rea, ci aveva chiarito le idee (qui l’intervista). “Rea, Toprak e Bautista sono piloti da Champions League, Bassani e Rinaldi sono da Europa League”: la metafora calcistica era la cartina di tornasole dell’aria che nel bel mezzo delle trattative di mercato stava tirando fra le segrete stanze del team KRT (Kawasak Racing Team). La conferma di Alex Lowes, per la quinta stagione di fila, però ha comunque destato un pò di sconcerto, quindi serve spiegare perchè.

“Non siamo una scuola guida”

Guim Roda, capo della struttura che sovrintende all’impegno del marchio di Akashi nel Mondiale Superbike, commentando la conferma del 32enne britannico ha ribadito il concetto già espresso dal suo capo tecnico. “Non abbiamo tempo di insegnare guidare una moto ai giovani piloti, abbiamo preferito una base più stabile”. Bassani, 23 anni, è quinto nel Mondiale ’23, primo degli “indipendenti”, con 126 punti, contro 75 accumulati da Alex Lowes, soltanto nono. Che vada più forte del britannico non è un’opinione, è una certezza per noi che nella circostanza siamo un pò di parte. In Kawasaki però fanno questa considerazione: il veneto guida la Ducati, cioè la moto che ha vinto 14 corse su 15, mentre Lowes si arrangia con la Ninja che ormai fatica ad andare a podio perfino con un sei volte iridato come Jonathan Rea. Tirando le somme, per i dirigenti KRT, Lowes va almeno quanto Bassani, ed ha un’esperienza maggiore.

Progetto a scadenza

Ma forse dietro questa scelta che a noi sembra un pò bizzarra, ci sono ragioni più profonde, di natura strategica. Kawasaki è consapevole di non avere, coi regolamenti attuali, la benchè minima possibilità di intaccare la supremazia tecnica Ducati. Nel 2024 da Akashi non arriveranno radicali novità, tantomeno una nuova ipersportiva da omologare. Quindi le cose andranno più o meno come adesso. Il team cercherà di venirne fuori continuando a lavorare su elettronica e assetti, sulla gestione delle gomme e altri dettagli del genere. Ma è un lavoro che sta dando frutti modesti. Non è un caso che KRT abbia rinnovato Alex Lowes per un solo anno, e abbia Jonathan Rea (35 anni) con la stessa scadenza di fine ’24. Il progetto attuale quindi è a scadenza: meglio una base solida, dice Roda, che introdurre nuove varianti, come l’arrivo di Bassani.

L’orizzonte 2025

Kawasaki aspetta grandi cambiamenti in ottica ’25. La Federmoto Internazionale vorrebbe che la Superbike facesse passi indietro e adottasse la regolamentazione Stock, ma Dorna è contrarissima a questo progetto, per un sacco di motivi. E ha dalla sua parte una buona parte dei Costruttori, Ducati e BMW in testa. E’ una guerra feroce: si discute di regole tecniche, ma in ballo c’è il potere e il controllo reale della seconda serie Mondiale del motociclismo. Come finirà è difficile da dire, intanto KRT è alla finestra e, visto che il presente non sorride, soffia sul fuoco del cambiamento radicale. Parlando di piloti, nel ’24 scadranno parecchi contratti non solo sul fronte Superbike, ma soprattutto MotoGP. Le opportunità non mancheranno, quindi inutile andare in cerca di sfide adesso.

Bassani, meglio così!

A questo punto, dando per scontato che Scott Redding finirà per esercitare l’opzione di rinnovo BMW (scade il 15 luglio, il sabato di Imola), l’unica moto factory rimasta da assegnare è la Yamaha orfana di Toprak Razgatlioglu. Ma c’è la fila: Aegerter in pole, poi Morbidelli e Zarco nella poco probabile ipotesi che escano dalla MotoGP. Dunque Axel Bassani resterà sulla Ducati Panigale V4R schierata da Motocorsa. Sotto il profilo tecnico è un’opzione di gran lunga migliore rispetto alla Kawasaki ufficiale. L’astro nascente continuerà ad avere, come adesso, la stessa moto di Bautista, l’assistenza diretta di personale Ducati e la possibilità di condividere tutti i dati possibili e immaginabili con gli ufficiali. La struttura di Lorenzo Mauri è nata in concessionaria, ma ormai ha ben poco da invidiare ad un team ufficiale. Quindi, alla fine della giostra, meglio così: Axel Bassani non rimpiangerà di esser rimasto sulla sua Ducati.

Foto: Instagram

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