13 Luglio 2023

Superbike: Ducati, ecco quanto costerà la nuova sforbiciata dei giri motore

Marco Zambenedetti coordinatore tecnico della Ducati Superbike ci spiega a cosa andrà incontro Alvaro Bautista con meno giri motore

Marco Zambenedetti, Ducati

Alvaro Bautista e la Ducati hanno cominciato il Mondiale Superbike con il numero 1 sul cupolino e 16.100 giri motore. Il valore iniziale era già inferiore ai 16.500 che può raggiungere la stradale Panigale V4 R, da cui il modello da corsa deriva. Dopo le nove gare iniziali con otto successi dell’asso spagnolo, la Rossa è stata rallentata di 250 giri. Allo scoccare del sesto, cioè alla vigilia dell’attesissimo ritorno a Imola dopo quattro anni d’assenza, la Federmoto Internazionale ha imposto un’altra sforbiciata di pari impatto. Nella seconda metà del Mondiale dunque le Ducati (ovviamente non solo quella di Bautista) avranno il limitatore posizionato a 15.600 giri. Il primo “taglio” non ha avuto impatto: fra Barcellona, Misano e Donington il vincitutto ha infilato altre otto perle. Sono andati forte anche gli altri, in particolare Danilo Petrucci che in Gran Bretagna ha firmato il primo podio Superbike: terzo.

La domanda capestro

Adesso però il taglio è doppio e la domanda è scontata: Alvaro Bautista continuerà a vincere come prima? Abbiamo girato l’interrogativo a Marco Zanbenedetti, coordinatore tecnico del progetto Ducati Superbike. “Intanto c’è da dire che io e i miei colleghi abbiamo un pò il morale sotto i tacchi” attacca il 43enne ingegnere trevigiano. “Capiteci: il nostro lavoro è cercare prestazione, andare sempre più forte. Invece ci troviamo a risolvere un problema diverso: ovviare a queste continue limitazioni che ci vengono imposte, provando a ridurre per quanto possibile la perdita di performance”.

Ecco il punto: come farete?

“C’è poco da fare: meno giri equivale a meno potenza, non si scappa. Il problema è anche la tempistica con cui questi tagli vengono stabiliti. La Federmoto Internazionale ci ha informati a metà della scorsa settimana e la certezza l’abbiamo avuta mercoledi mattina. Cioè 48 ore prima dell’inizio delle prove a Imola. In così poco tempo possiamo inventarci poco. Nel medio periodo invece sarà diverso: con più tempo saremo in grado di rivedere il progetto, intervenire sulle curve di coppia del motore e sperimentare le modifiche nei test invernali. Un lavoro di mesi, stavolta abbiamo avuto solo …due giorni!”

Qual è il problema più grosso?

“In Superbike i rapporti interni del cambio sono fissi per tutta la stagione, non li possiamo cambiare. L’unico intervento possibile è sul rapporto finale, lo allungheremo rispetto a quanto avevamo previsto. Ma questo significa perdere accelerazione, specie nelle marce lunghe.”

A Imola quanto perderete?

“Un decimo di secondo al giro potrebbe essere plausibile. Da aggiungere al decimo che avevamo già lasciato per strada con il taglio precedente.”

L’effetto però non si è visto granchè…

“Stavolta temiamo sarà diverso. Imola non ci penalizzerà così tanto, perchè le accelerazioni sono quasi tutte in uscita da curve lente. Ma in tracciati tipo Portimao o Magny Cours la perdita dei giri influenzerà molto la prestazione, temiamo.”

Rea intanto avrà 250 giri in più.

“Bilanciare le prestazioni, se serve, ci va benissimo. Il problema sono i modi e i tempi. E’ una questione di cui stiamo parlando molto fra Case e autorità sportiva. Qualcosa abbiamo chiarito, ma non tutto. Ci vorrebbe più stabilità. Ci va bene un regolamento che vada incontro allo spettacolo, agli interessi della Superbike. Ma bisognerebbe che le Case investissero tutte, più o meno allo stesso modo, mentre qualcuna spinge per avere concessioni per colmare lacune strutturali del progetto. Questo non ci piace.”

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