15 Novembre 2019

Valentino Rossi: “Jorge Lorenzo tester Yamaha potrebbe aiutarci”

Valentino Rossi deluso dal nuovo test team Yamaha lancia un invito a Jorge Lorenzo: "Mi piacerebbe vederlo come collaudatore, potrebbe aiutarci."

MotoGP, Jorge Lorenzo

Jorge Lorenzo lascia la MotoGP, o forse no. Perché dopo l’annuncio delle dimissioni, dopo Valencia e la lunga vacanza che si concederà lontano dai riflettori, arriverà il momento di guardarsi indietro. Si vocifera già di un impegno all’interno del paddock come una delle possibili soluzioni. Difficile strappare definitivamente con un mondo che ti ha accompagnato per venti anni. Riuscirà ad allontanarsi definitivamente come fatto da Casey Stoner? Eppure anche l’australiano ha dovuto vivere una fase di transizione, come collaudatore Honda e Ducati, prima dell’addio definitivo.

ROSSI E L’EMERGENZA TEST TEAM

Valentino Rossi ha già lanciato un invito all’ex rivale. A dispetto di chi pensa abbia disertato volontariamente la conferenza stampa di Jorge Lorenzo. “Ho sentito che c’era una conferenza stampa, ma ero impegnato in quel momento. Non mi aspettavo che ci fossero altri piloti – si è giustificato il Dottore -. Non so se ci fosse un invito, non sapevo nulla, ma comunque incontrerò Lorenzo e lo saluterò“. Una decisione probabilmente risaputa da tempo in casa Honda, dal momento che Johann Zarco ha preferito prendere la “breve” strada della Honda piuttosto che quella più lunga della Yamaha.

Silvano Galbusera aveva già in mente di lavorare al fianco del pilota francese nel test team, ora si ritrova a collaborare con Nozane e Nakasuga. Un’alternativa che non piace a Valentino Rossi, e non solo. “Penso che nella moderna MotoGP il team di test sia importante“, ha detto il pesarese. “Non è solo per lo shakedown della moto come in passato, ma anche per cercare di capire le prestazioni. Anche per capire se le nuove cose sono migliori“. Ne sa qualcosa il campione di Tavullia che ha perso alcuni week-end di gara per capire che le novità del test di Misano (forcellone, scarico, copertura all’anteriore) fossero premature. “Yamaha ha lavorato molto sul team di test e anche sulla sua organizzazione per cercare di migliorarlo. Per me è un po’ un peccato perché a volte hai bisogno di un pilota che possa stare vicino al tempo sul giro della gara per capire. Forse non cambierà molto“.

Nakasuga e Nozane quest’anno non hanno disputato neppure una wild card in MotoGP. Non rappresentano certo il top come collaudatori. Meglio sarebbe, a detta di Valentino Rossi, un futuro impegno di Jorge Lorenzo. “Onestamente, se guidasse sulla M1 sarebbe forte, sarebbe un ottimo tester. Lo assumerei, anche se Lorenzo si fa pagare un sacco di soldi (ride). Mi piacerebbe vederlo come tester perché sa molto e potrebbe aiutarci“.

I RICORDI DI LIN JARVIS

Jorge Lorenzo ha trascorso nove stagioni in sella alla YZR-M1, vinto tre titoli mondiali, 44 Gran Premi. I migliori anni della sua carriera (2008-2016) li ha passati sulla livrea blu di Iwata, dove aveva una moto costruita secondo le sue indicazioni. Del resto, dietro la scelta di dire addio alla Honda, la consapevolezza che la RC213V 2020 non cambia molto in termini di agilità. Lin Jarvis non si aspettava questa decisione così affrettata. “Pensavo che ci riprovasse il prossimo anno – ha detto a Sky Sport MotoGP -. Ma forse è la decisione migliore per lui e per la squadra“.

Yamaha e il maiorchino hanno scritto pagine di storia nella classe regina. “Ho imparato tanto da lui e spero lui da noi, è stato sempre competitivo. Quando lui è arrivato Valentino Rossi era al top della sua carriera, è stato sempre duro, molto difficile per Vale. In pista – ha aggiunto Jarvis – hanno fatto sempre delle battaglie interessantissime ma con rispetto. In questo mondo c’è sempre guerra, quando Jorge Lorenzo è arrivato è stato subito un competitor molto duro. Ci sono stati tanti problemi, ma dieci anni dopo lui e Rossi sono maturati tantissimo, c’è grande rispetto reciproco“.

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