21 Febbraio 2023

MotoGP, Yamaha M1: effetti collaterali di un motore più potente

La Yamaha M1 2023 ha guadagnato top speed, ma la maggior grinta causa scompensi. Nell'ultimo test della preseason MotoGP a Portimao servono soluzioni su elettronica e aerodinamica.

MotoGP, Fabio Quartararo

Yamaha ha accontentato Fabio Quartararo avvicinando la M1 alla Ducati Desmosedici in termini di velocità massima. Al termine della tre giorni di test MotoGP a Sepang, le Rosse di Borgo Panigale hanno fatto registrare solo 2 km/h in più (337,5 contro 335,4 km/h), ma a Portimao ci sarà un bel da fare. Perché il pacchetto attualmente in corso non riesce a sfruttare le gomme soft e impostare un buon giro. Con le qualifiche che raddoppiano di importanza, dopo l’ingresso delle gare sprint, per la Yamaha è un bel grattacapo.

Il nuovo motore della Yamaha M1

Alla Yamaha restano solo due giorni di test per limare i difetti della YZR-M1 del 2023. Arriva ai nastri di partenza del nuovo Mondiale MotoGP con un motore nuovo e migliorato, in grado di fornire più cavalli e velocità massima. Ma lo sviluppo di un motore è sempre complicato. Basti vedere cosa è successo alla Ducati all’inizio della scorsa stagione, con Pecco Bagnaia e Jack Miller costretti a mettere da parte l’ultima specifica poco prima dell’inizio del campionato. Quando si apportano modifiche per ottenere più cavalli, può accadere di avere effetti collaterali sull’erogazione della potenza e della coppia motore. Una volta guadagnata la top speed, il carattere del quattro cilindri diventa troppo aggressivo e perde fluidità, non sempre è regolabile soltanto con l’elettronica. “Nell’ultima parte della fase di accelerazione, il motore è più aggressivo del precedente“, ha osservato Morbidelli.

MotoGP “qualifiche-dipendente

Anche la Yamaha e i suoi piloti hanno ammesso di non essere ancora sicuri della causa del problema! È ovvio pensare che si tratti di qualcosa legata al nuovo motore. Forse un’erogazione di potenza più aggressiva sta causando problemi di accelerazione? Ma questo è il punto: non abbiamo idea se il problema riguardi un’area specifica o se si tratti di una mancanza di feeling in generale con i nuovi pneumatici. Fabio Quartararo non ha fornito alcuna informazione specifica, sottolineando che il ritmo con pneumatici consumati era buono. Anche se si tratta di una piccola salvezza, la mancanza di potenziale su un giro sarà un grave peso sulle spalle in vista dei test di Portimao. Con soli due giorni di test a disposizione, Quartararo e Morbidelli sperano di riuscire a decifrare il codice per sbloccare nuovamente il loro potenziale in qualifica.

Confronto tra Quartararo e Morbidelli

Nella preseason MotoGP la casa di Iwata ha introdotto due nuove configurazioni aerodinamiche. Una con grandi ali piatte che sporgono dalla nuova presa d’aria. Anche le ali sidepod si trovano più in alto sulla carenatura laterale e sembrano essere leggermente cresciute di dimensioni, al fine di creare maggiore deportanza. L’altro pacchetto aerodinamico ha le stesse ali laterali, ma la parte superiore è a doppio strato, con un elemento che si trova sopra l’ala. Senza dubbio creano più deportanza, forse anche troppa. “Penso che la cosa importante sia avere il feedback dei due piloti – ha commentato Fabio Quartararo dopo il test di Sepang -. Non ho ancora parlato con Franco, ma penso che in alcune aree abbiamo sentito dei miglioramenti rispetto a quello che abbiamo provato insieme... Spero che avremo entrambi gli stessi commenti per avere un’ottima base per la prossima stagione“.

Foto: Yamaha

Lascia un commento