16 Marzo 2024

MotoGP, VR46-Ducati in bilico: Yamaha fa una grande offerta

Il team VR46 di Valentino Rossi potrebbe sganciarsi da Ducati alla fine della stagione MotoGP '24. Sul tavolo un'ottima offerta della Yamaha.

MotoGP, Valentino Rossi

In questa stagione MotoGP (e nelle prossime) la sfida più difficile per Ducati sarà fuori dalla pista più che sull’asfalto dei circuiti internazionali. Continuare ad avere otto moto sarà forse impossibile dal prossimo anno, Yamaha spinge per avere un team satellite e avrà tutto l’appoggio della Dorna. Inoltre bisognerà contenere gli ingaggi dei piloti, motivo per cui qualche pezzo da novanta potrebbe scegliere di cambiare costruttore nell’imminente tornata di mercato.

VR46 oscilla tra Ducati e Yamaha

Con otto Desmosedici in pista, quattro in versione ufficiale e quattro GP23, Ducati avrà ancora una volta il contingente più numeroso tra tutti e cinque i marchi nella stagione MotoGP 2024. Pramac rimarrà a lungo termine il team satellite numero 1 e rappresenterà praticamente un secondo team ufficiale. Gresini ha prolungato il contratto fino alla fine del 2025, resta quindi in bilico la VR46. Il contratto della squadra di Valentino Rossi termina alla fine del campionato 2024 e il futuro è alquanto incerto. “Parliamo molto con Ducati, con Dall’Igna,” conferma il direttore sportivo Alessio Salucci a MotoGP.com .

Ci sono state discussioni anche nel paddock durante il weekend di gara del Qatar. “Forse troveremo la strada giusta per poter firmare presto. Ho chiesto una cosa alla Ducati. Siamo abbastanza vicini“, ha ammesso “Uccio”. Tuttavia ci sono anche segnali che la cooperazione venga presto troncata. In una recente intervista a Sky Sport MotoGP, Gigi Dall’Igna si è lasciato scappare che “sarà difficile… per noi mantenere tutte le squadre l’anno prossimo… Altri produttori stanno spingendo per avere squadre satellite. Hanno anche l’opportunità di offrire grandi sconti perché ricevono pagamenti bonus dall’organizzatore [Dorna] quando gestiscono una squadra satellite“.

VR46 potrebbe essere tentata con un’ottima offerta economica dalla Yamaha e ricevere due moto factory dal prossimo anno, sebbene sia difficile passare da una Ducati dominante a una M1 ancora in ritardo nell’evoluzione. Il neo direttore sportivo Mauro Grassilli, che da quest’anno ha preso il posto di Paolo Ciabatti, è ora responsabile delle trattative con le squadre satellite. “Stiamo parlando con VR46 per estendere la nostra collaborazione. Ma non è facile“. E conferma che sul tavolo c’è un’appetitosa offerta della Casa di Iwata, da tempo sulle tracce del team di Valentino Rossi. E cosa ne pensa Alessio Salucci sull’ipotesi dell’affare tra VR46 e Yamaha? “Non lo so“, ha risposto ridendo in Qatar. VR46 vuole che la questione della moto venga chiarita il prima possibile in modo da potersi concentrare sulla questione del pilota per il prossimo anno.

Ducati e il capitolo stipendi

I test invernali e l’inizio della nuova stagione MotoGP lasciano presagire che anche il 2024 sarà un anno all’insegna della Ducati. Il produttore emiliano spera di poter fare ancora una volta la differenza in pista contando su una moto fortemente competitiva e una line-up piloti di spiccato livello, soprattutto perché Honda e Yamaha sono indietro e le moto di Aprilia e KTM non sono ancora abbastanza costanti in tutte le condizioni e su tutti i circuiti. Questo punto di partenza dovrebbe consentire a Ducati di superare una delle sfide più grandi a livello aziendale: ridurre la spesa per gli stipendi dei piloti. Nonostante il grande successo in classe regina, la Casa di Borgo Panigale ha un volume di vendite che si aggira sui 60mila modelli l’anno, cifre ben lontane dai brand giapponesi.

Il rinnovo di Pecco Bagnaia (con un ingaggio stimato intorno ai 7 milioni di euro più bonus) spinge a rivedere le cifre degli altri piloti Ducati. Chi incarna al meglio la nuova filosofia Ducati è Fermin Aldeguer. che ha già un pre-contratto con il team Pramac, con uno stipendio massimo di 300.000 euro, a cui si aggiunge un importo dipendente dai risultati. In simili condizioni Jorge Martin potrebbe essere tentato da un’offerta economica migliore proveniente dall’esterno, stesso discorso vale per Marc Marquez. I due spagnoli sapranno sacrificare una parte dei loro introiti pur di restare in sella alla moto più competitiva della MotoGP?

Foto Instagram @valeyellow46

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