MotoGP, Piero Taramasso (Michelin) “Evoluzione enorme, la nuova gomma la seguirà”
Piero Taramasso di Michelin fa il punto sulla questione della pressione delle gomme e sulla grande evoluzione in MotoGP a causa dell'aerodinamica.

di Manuel Pecino/motosan.es
In questa stagione ci sono state lamentele riguardo la pressione degli pneumatici. È questo l’argomento principale dell’intervista a Piero Taramasso, responsabile di Michelin in MotoGP, realizzata durante il Gran Premio della Malesia, in cui vari piloti si sono lamentati già dopo la Sprint del sabato. È importante conoscere il punto di vista di chi realizza le gomme per tutti i piloti.
Il regolamento sulle pressioni suggerito da Michelin
Piero Taramasso: “Per noi è importante rispettare la pressione minima, è un problema di sicurezza. Se tu abbassi la pressione minima, la carcassa si muove e si rompe. Uno pneumatico delle moto non ha nulla di metallico. Il regolamento sulle pressioni, di sicuro siamo d’accordo, è un obbligo: dopo il 2016 siamo stati chiamati in MotoGP ed esisteva già, è un sistema di lavoro. L’unica differenza è che prima non avevamo un controllo affidabile, il sensore e le misure erano diverse.”
Prima non c’era il controllo di pressione in griglia?
PT: “La prima stagione sì, poi abbiamo cambiato sistema. Prima era la squadra a mandare il dato a Michelin, ma non era controllato, quindi il dato poteva essere buono come no. Una o due squadre MotoGP hanno parlato con Dorna e FIM, dicendo che serviva un controllo sicuro e giusto per tutti. Michelin, Dorna, IRTA e FIM sono i quattro che hanno fatto il regolamento. Il canale del sensore di pressione è bloccato, quindi non puoi cambiare i dati, ed ora la Direzione Gara ha tutti i dati in tempo reale durante la corsa. Solo la Direzione Gara guarda questi dati, la decisione finale arriva anche 10-15 minuti più tardi perché se un dato non va bene devi anche controllare che il sistema funzioni.”
Perché non accertarsi della pressione in griglia?
PT: “Il sistema non è preciso. Ci sono diversi piloti, marchi, con pressioni diverse, le temperature delle termocoperte. Non è possibile svolgere un controllo esatto.”
L’argomento del fine settimana è la pressione, e lo abbiamo chiesto a Marc Marquez. Ha detto che la Michelin ha fatto dei test con la gomma anteriore e ad un certo punto ha visto che c’erano gomme critiche sul punto di avere un problema, solitamente legato alla pressione bassa. È giusto?
PT: “È giusto.”
Ha poi detto: ‘Un’idea che credo che noi piloti possiamo suggerire è che il controllo della pressione vale solo per le gare della domenica.’ Può essere un’opzione?
PT: “È un’opzione che comporta molti rischi. In dodici giri puoi avere problemi se la tua pressione è molto bassa. Il primo problema è l’eventualità di rompere la carcassa, il secondo è che ad esempio puoi riutilizzare lo pneumatico usato nella Sprint nel warm up. La gomma, se in condizioni critiche dopo lo Sprint e riutilizzata nel warm up, potrebbe avere problemi.”
È possibile che un campionato venga deciso dalla pressione delle gomme?
PT: “Per me è possibile. La pressione è come un qualsiasi altro parametro tecnico: il motore, l’aerodinamica, tutti i parametri devono essere come da regolamento.
Aleix Espargaró ha detto in Tailandia che, quando era dietro a Marc Marquez all’inizio della gara andava a 1.95. Ha superato Marquez e la pressione ha cominciato ad abbassarsi quando era già da solo. All’improvviso lo penalizzano di 0,02. Vogliono che il margine si apra di più, è possibile?
PT: “0,02 è pochissimo, normalmente non c’è differenza di sensazioni.”
Per Michelin la pressione è un parametro in più che può influenzare una gara.
PT: “Sì, naturalmente. Devi considerare l’uso del pneumatico, il consumo di benzina… Ci sono parametri molto diversi da considerare e la pressione è uno di questi. Fa parte delle corse, in tutti gli sport meccanici, qui non è diverso dalla Formula 1. Tutte le altre gare hanno un controllo della pressione, devono rispettare il minimo ed è un parametro in più da rispettare. È per sicurezza, non per piacere.
Sabato tutti i piloti parlavano di pressione, temperatura… Se si guardano i dati non è vero. Il pilota non può sapere quando finisce la gara, non ha tempo di guardare i dati. Quando guardi, la pressione e la temperatura erano sotto controllo durante tutta la Sprint, tranne per quattro piloti per circa due giri, arrivando ad un massimo di 2.1. Il problema è che la mescola era più morbida e la moto si muove, ma non è un problema di temperatura né di pressione.”
Dall’esterno sembra che la Michelin sia stata ‘superata’ dallo sviluppo dell’aerodinamica.
PT: “La verità è che il modello di questo pneumatico è lo stesso di sei, sette stagioni fa. Solo adesso si capisce, l’anno scorso era strano che si parlasse di pressione o temperatura. Le moto hanno avuto, con l’aerodinamica, un’evoluzione enorme, inoltre anche il dispositivo posteriore mette sempre pressione sulla ruota anteriore. Il disco del freno è più grande, più caldo… La nuova gomma che proveremo a Valencia serve per seguire lo sviluppo della moto. Il problema è che ci sono tante gare e non ci sono test, per noi è molto difficile realizzare una gomma nuova perché non abbiamo test.”
Foto: Michelin Motorsport
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