13 Dicembre 2018

MotoGP peso x altezza: una nuova norma per livellare le gare?

Il mondo della MotoGP torna ad interrogarsi sull'eventualità di introdurre il peso minimo moto-pilota. Dopo l'addio di Pedrosa sarebbe una norma a misura di Petrucci.

Ciclicamente ritorna in voga la possibile introduzione nel regolamento MotoGP del peso minimo pilota+moto, in passato respinto a larga maggioranza. In merito continuano ad esserci pareri discordanti, anche all’interno del medesimo box, ma nel 2019 si proseguirà a seguire la linea del limite minimo di 157 kg che si applica solo alla moto, così da incoraggiare i piloti a mantenere basso il peso per guadagnare in termini di prestazioni  e consumi.

Nel 2014 il peso minimo del prototipo era fissato a 160 kg, nel 2015 è sceso a 158, dal 2017 è ulteriormente calato a 157 kg. Con le gomme Michelin l’usura del posteriore è divenuto un problema “quotidiano”, su cui va ad incidere non solo il peso e l’altezza del pilota, ma anche le temperature dell’asfalto, lo stile di guida e l’elettronica. Un problema che riguarda soprattutto Danilo Petrucci che con un peso corporeo di 77 kg per un’altezza di 181 cm (11 kg in più rispetto a Jorge Lorenzo) dovrà perdere qualche chilo in vista della prossima stagione, senza però ridurre la massa muscolare. L’eventuale introduzione del peso minimo combinato potrebbe remare a suo favore, ma non per questo la casa di Borgo Panigale spinge per una modifica.

In passato la nuova regola avrebbe fortemente penalizzato Dani Pedrosa che con i suoi 51 kg (altezza 160 cm) era il pilota più leggero in griglia. Adesso Dall’Igna sarebbe pronto a rispolverare l’idea del peso minimo pilota+moto come già avviene in diversi sport motoristici e nelle classi Moto2 e Moto3: “In passato era piuttosto difficile parlarne, perché Pedrosa sarebbe stato danneggiato. Ora, forse, è ora di ripensare un po’ alla situazione… A volte il peso non è così importante ma ora in MotoGP, con queste gomme, penso che il peso sia uno dei problemi che in alcuni casi devi combattere. Non posso spingere per questo, ma onestamente penso che sarebbe una regola giusta“. Il Direttore Sportivo Paolo Ciabatti, invece, sottolinea come le differenze di peso dei piloti non siano troppo incisive: “Certo, Danilo è uno dei piloti più pesanti, ma non è una novità, a dispetto del suo peso è riuscito a lottare per il podio e la vittoria. Pertanto, a mio parere, non vi è alcun motivo per introdurre una tale regola“.

D’altronde i 77 kg del pilota umbro se sono uno svantaggio con le temperature elevate, sono un vantaggio in caso di pioggia e temperature più fredde. Un pilota leggero come Dani Pedrosa, invece, aveva modo di guadagnare in accelerazione, ma doveva fare maggior sforzo in frenata e nei cambi di direzione. Viceversa per i piloti più pesanti, motivo per cui le gare della MotoGP possono guadagnare in versatilità, ingegno, competizione e imprevedibilità. Anche l’altezza svolge il suo ruolo e Yamaha si ritrova a fare i conti con due piloti con connotati diversi: Valentino Rossi 69 kg x 181 cm, Maverick Vinales 64 kg x 171 cm. “Abbiamo due piloti diversi in altezza e peso, ci sono pro e contro: il modo in cui lavorano con il pneumatico e la posizione di guida“, ha sottolineato Lin Jarvis. “Ma penso che ogni produttore possa adattarsi facilmente a questo. Non credo che nella classe MotoGP ci sia un reale bisogno [del peso minimo combinato]. Non c’è certamente alcuna spinta da parte nostra a intraprendere quella direzione“.

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3 commenti

  1. fabu ha detto:

    chiedere a Sabbatani.

  2. mr.zurrundeddu ha detto:

    Perché?
    Ha corso in Motogp?

  3. fabu ha detto:

    no, era solo per sapere cosa vuol dire correre con una moto zavorrata. e di quanto sia insulsa una regola del genere. se sei troppo pesante, mettiti a dieta o cambia sport.