29 Luglio 2022

MotoGP, Pecco Bagnaia ringrazia Valentino Rossi: “Me l’ha insegnato lui”

Pecco Bagnaia ringrazia Valentino Rossi e l'Academy VR46 per i risultati raccolti in MotoGP: una crescita non solo atletica ma anche mentale.

MotoGP, Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia ha voluto prendersi anche qualche rischio pur di vincere la Race of Champions nell’ambito del WDW 2022. Il vicecampione di MotoGP non vuole lasciare nulla indietro, ha il fiuto per le zone di vertice, quando c’è da prendere dei rischi non si tira mai indietro. Anche questo influisce su alcuni dei quattro zeri rimediati nella prima parte del campionato e che contribuiscono al gap di 66 punti dal leader Fabio Quartararo. Nove gare da Silverstone al termine del Mondiale a Valencia, può accadere l’impossibile. Ma sarà vietato commettere altri errori da parte dell’allievo di Valentino Rossi. Il prossimo potrebbe rimandare i sogni iridati alla stagione 2023, forte di un contratto che lo lega a Ducati fino al termine del 2024.

L’esperienza di Bagnaia fino alla MotoGP

Tra giornate di relax e allenamenti Pecco Bagnaia non vede l’ora di ritornare in pista, reduce dalla vittoria di Assen prima della pausa estiva. La Desmosedici GP22 è sicuramente una moto su cui poter fare affidamento in ogni week-end, riuscendosi perfettamente ad adattare ai vari layout. Merito anche dei tanti allenamenti al Ranch di Valentino Rossi, dove si esercita insieme agli altri allievi della VR46 Academy. La Ducati è un’ottima moto nella classe MotoGP, ma è vero anche che il pilota deve essere al 100% per poterla sfruttare e portarla al limite. Non manca certo di esperienza il pilota torinese, cresciuto nel CEV prima del passaggio in Moto3 con il team Aspar, al salto in Moto2 dove è divenuto campione. Ha esordito in Top Class con Pramac, ha rimediato il suo primo vero infortunio a Brno nel 2020, ora corre il suo secondo anno con il team factory e ha rinnovato per altre due stagioni.

A scuola da Valentino Rossi

Sette le vittorie finora maturate in MotoGP con la Desmosedici, la prima ad Aragon dopo un bel duello con Marc Marquez che gli ha dato più fiducia. “Da quel momento in poi è stato tutto più facile. Quando sai che puoi vincere, sei più rilassato e lavori meglio“, ha ammesso in un’intervista a ‘GP-Racing’. L’essenziale è mantenere la calma, un fattore su cui Pecco continua a lavorare per resettare la mente in tempi rapidi, anche nel corso di un week-end. Se c’è un punto debole è proprio da ricercare sul fattore mentale. “Quando mi arrabbio faccio un respiro profondo e cerco di liberarmi della frustrazione, me lo ha insegnato Valentino [Rossi]. Anni fa, ci volevano ore per riuscirci, ora è più veloce ma non è facile“.

Essere cresciuto in Academy gli offre alcune chiavi per risolvere dei problemi, sia nella vita privata che professionale. “Venire in Academy mi ha trasformato. Avevo sedici anni, non avevo la patente, non avevo i miei genitori che mi accompagnassero qua e là. Ho dovuto prendere un taxi per andare in palestra o per allenarmi al Ranch – ha ricordato il vicecampione di MotoGP -. Trovai subito un appartamento con Baldassari, era più grande di me e sapeva guidare. Prima ero solo un bambino… L’Academy mi ha aiutato molto a crescere. Grazie a Valentino sono diventato più maturo e migliore a tutti i livelli. Ho capito cosa era più importante per me“.

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