27 Luglio 2022

MotoGP, Pecco Bagnaia: “Il mio lavoro è difficile e stressante”

Pecco Bagnaia insegue il sogno del titolo MotoGP: davanti a sé almeno un altro decennio nelle corse prima di salutare il Mondiale.

MotoGP, Pecco Bagnaia con Domizia e Dall'Igna

Francesco Bagnaia ha collezionato sette vittorie con la Ducati Desmosedici, dallo scorso anno ad oggi. Ma la corsa al titolo MotoGP 2022 viene inficiata dagli errori commessi a Losail, Le Mans, Catalunya (caduta priva di responsabilità), Sachsenring. Proprio l’incidente in Germania è forse quello più pesante da digerire, senza un motivo apparente, un errore banale che un fuoriclasse non dovrebbe commettere. E forse al pilota torinese manca proprio quest’ultimo step psicologico: la mentalità del campione.

La fase di sorpasso

I quattro zeri Pecco Bagnaia li ha rimediati soprattutto nel tentativo di recuperare terreno sui rivali. Quando si è ritrovato davanti in gara tutto è filato liscio, la fase del sorpasso in MotoGP è apparentemente diventata più difficile rispetto alle ultime stagioni. Colpa dell’aerodinamica, delle alette e dei dispositivi di abbassamento della moto? “Non credo e anche Fabio [Quartararo] è d’accordo con me. Nelle gare dove ho dovuto recuperare , l’ho fatto e ho superato“, ha detto Pecco a GQ Italia. “Certo, l’aerodinamica crea più turbolenza e c’è anche da dire che andiamo sempre al limite, quindi in questa situazione è molto facile andare larghi e sbagliare“.

Del resto abbiamo avuto esempi di rimonte pazzesche in questa stagione MotoGP, come quella di Marc Marquez ad Austin, di Alex Rins a Portimao, dello stesso Pecco Bagnaia al Mugello, vincitore dopo aver rimontato dalla nona piazza. E sulle sue spalle c’è il peso della speranza iridata, nonostante alla pausa estiva sia Johann Zarco il miglior pilota del marchio in classifica. “A inizio stagione ci aspettavamo qualcosa in più, ma non è stato facile perché c’erano varie difficoltà a livello tecnico che poi siamo riusciti a risolvere“, ha proseguito Bagnaia. “Nelle ultime gare, da quando siamo tornati in Europa, siamo diventati molto più veloci e siamo sempre stati avanti“.

La carriera di Pecco in MotoGP

Registra ancora troppi alti e bassi, alcuni cali di concentrazione che un leader non può permettersi. Specialmente se sei consapevole di avere una delle moto migliori sullo schieramento della MotoGP. Se non avverrà quest’anno, il 25enne Pecco avrà tutto il tempo di riprovarci negli anni a venire, prevedendo almeno altri dieci anni di carriera ma con un limite già chiaro: “Diciamo che vorrei proseguire fino a 35 anni, non credo di andare oltre. Mi sento molto fortunato perché la mia passione è diventata il mio lavoro, ma sta diventando sempre più difficile e stressante“, ha ammesso il pilota Ducati. “Ci sono tante gare e tanti impegni, quindi penso che la carriera di un pilota comincerà a durare un po’ meno. Insomma, a un certo punto vorrei fare un lavoro più tranquillo“.

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