19 Ottobre 2021

MotoGP, papà Graziano: “Valentino Rossi deluso da Yamaha”

Graziano ripercorre la storia di suo figlio Valentino Rossi alla vigilia del round MotoGP a Misano. Ma ricorda: "Sarà pilota ancora per tanto tempo".

MotoGP, Valentino Rossi

Inizia il conto alla rovescia verso il prossimo round di MotoGP a Misano, gara di casa per Valentino Rossi. La sua Tavullia è a 12 km dall’autodromo, un territorio ricco di storia dei motori e dove lo stesso Vale ha fatto storia. A raccontarla è suo padre Graziano che ripercorre la fanciullezza del suo campione ai tempi della Cava, in via Lunga a Montelabbate. “Con Reggiani, Gianola, Cadalora, Lucchinelli, venivamo qui a girare soprattutto in inverno – racconta a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Poi la gara la notte di Capodanno era la tradizione. È qui che Valentino ha iniziato con il kart, però, dopo un po’ ci hanno pregato di andare fuori dalle scatole“.

Dopo un breve periodo alla Cava da Penserini, a Pesaro, è stato creato il Ranch. “Valentino ha iniziato con una sorta di quad che montava un bicilindrico Yamaha 2 tempi da 250 cc, poi è passato alla moto“. La prima fu un cinquantino con motore Malaguti, seguita dalle minimoto. “Non c’è stato più verso di tirare Valentino giù di sella. Dalla minimoto, grazie all’aiuto di Virginio Ferrari siamo passati alla Cagiva Mito Sport Production di Claudio Lusuardi, che è stato un grandissimo aiuto. Poi all’Aprilia di Carlo Pernat e poi e poi…“.

I rivali storici

Comincia un’avventura che dura fino ai giorni nostri, fatta di vittorie (115) ed epiche sfide. Tra i suoi tanti avversari papà Graziano ricorda in particolare “Stoner, gran talento, Hayden il compagno che ho amato. Biaggi? È stato uno dei pochissimi momenti nello sport dove due personaggi, che non avrebbero potuto essere più all’opposto e insopportabili l’uno all’altro per modo di interpretare la vita, hanno regalato prestazioni sportive così elevate. Per fortuna Valentino è andato un po’ più forte“.

L’ultimo acerrimo rivale è Marc Marquez, un pilota che a Tavullia e dintorni non è per nulla simpatico dopo quanto accaduto nel 2015. Un comportamento che a Valentino Rossi è costato il decimo titolo mondiale. “Il suo essere sarebbe venuto fuori prima o poi. Quando nello sport viene meno la serietà professionale, il gusto di fare sport rispettando gli avversari, poi non c’è nulla che tenga“. Un pensiero è rivolto anche alla Yamaha, che ha relegato suo figlio al team satellite in questo campionato. “Sono molto deluso, ci sono cose che vanno oltre i progetti e i programmi sportivi. Non credo che Valentino si meritasse un trattamento del genere e penso che non se lo aspettasse“.

Le ultime gare

Mancano ancora tre Gran Premi, poi la carriera del Dottore sarà solo un ricordo. E per Graziano presto inizierà la nuova mansione di nonno. Dal prossimo anno si volta pagina e suo figlio comincerà con le corse automobilistiche. “Non credo che soffrirà, spero che abbia la testa già impegnata con le auto. Vedrete, andrà forte“. A Misano ci sarà, ma non andrà a Valencia per l’ultima gara di Valentino Rossi. “Che cosa gli dirò prima che parta? Divertiti! Perché poi inizia subito un’altra storia, e sarai pilota ancora un sacco di tempo“.

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1 commento

  1. Max75BA ha detto:

    Bisogna anche mettersi nei panni della Yamaha, Rossi decisamente avanti con gli anni, non si decideva sul ritiro e perciò hanno pensato che la coppia Vinales/Quartararo potesse essere la coppia giusta per il presente/futuro…a posteriori se avesse deciso sul ritiro prima…avrebbe chiuso in ufficiale…sarebbe stato bello sostituire Vinales con Rossi e prendere Morbidelli il prossimo…ahimè è andata in tutt’altro verso!!!