10 Maggio 2024

MotoGP, Bartolini e la rivoluzione Yamaha: “7-8 decimi di gap, sappiamo cosa fare”

Bartolini, nuovo direttore tecnico Yamaha, ha parlato del suo arrivo nel team di Iwata e del lavoro che sta facendo sulla M1.

Max Bartolini Yamaha MotoGP

Yamaha ha avviato una rivoluzione e tra i cambiamenti più importanti c’è l’ingaggio di Massimo Bartolini come nuovo direttore tecnico. L’ingegnere italiano è stato “strappato” alla Ducati, una mossa che ha un po’ spiazzato Gigi Dall’Igna, che sperava di continuare a lavorare con lui.

MotoGP, Bartolini e l’arrivo in Yamaha

Intervistato da Sky Sport MotoGP, Bartolini ha commentato il suo arrivo nel team di Iwata: “Sono molto contento di essere arrivato in Yamaha. Dopo 20 anni di Ducati serve un po’ di tempo per abituarsi, ma tutti mi hanno accolto bene. Ovviamente è un ambiente diverso, è la prima volta che lavoro per un’azienda giapponese. Mi sto trovando bene, sappiamo che abbiamo tante cose da fare e che ci servirà del tempo, ma abbiamo in testa quello dobbiamo fare. Abbiamo identificato le aree in cui possiamo migliorare. Un gap di 7-8 decimi richiede tempo per essere recuperato, è distribuito un po’ su tutte le aree. Stiamo lavorando e producendo materiale. Stiamo mettendo insieme la mia esperienza europea e la loro giapponese, speriamo di chiudere il gap con tempi ragionevoli“.

Yamaha è rimasta indietro? Questa è la risposta del direttore tecnico: “Più che rimasta indietro, su alcuni campi hanno sottovalutato l’impatto di alcuni aspetti sui quali gli europei hanno fatto più evoluzioni. Questa cosa adesso è stata recepita e si sta investendo per colmare il gap. Ovviamente se intervieni con un anno o più di ritardo, ti servirà tempo“.

Aerodinamica e regolamento 2027

Successivamente ha parlato dell’importanza dell’aerodinamica in MotoGP: “L’aerodinamica aggiunge delle forze sulle moto, ne alza il limite. Le MotoGP attuali sono così al limite che la differenza che una aerodinamica efficiente può fare una differenza di diversi decimi, non so quantificarli esattamente. Se non riesci ad avere carichi simili o effetti aerodinamici simili è difficile coprire con altre aree il gap generato dall’aerodinamica“.

C’è un regolamento tecnico nuovo che entrerà in vigore nel 2027, quindi Yamaha deve fare un grande lavoro sia sul presente sia per il futuro: “Si cerca di portare il bilancio dello sviluppo anche nella direzione 2027. Comunque il regolamento sarà abbastanza allineato all’attuale, pur con dei cambiamenti. Cerchiamo di investire il giusto sulle cose che scompariranno, come i dispositivi, però è importante capire e investire su aerodinamica, motore e telaio. È qualcosa che puoi trasportare al 2027″.

Bartolini spera in un team satellite

Bartolini spera che dal 2025 Yamaha possa avere un team satellite (ci sono rumors su un possibile accordo con Pramac Racing): “Con un campionato così impegnativo, anche se hai le concessioni riesci a far girare poco i piloti. Sono uomini e devono recuperare, inoltre non è facile organizzare i test. Sarebbe fondamentale avere un team satellite per portare avanti più cose con più piloti e avere delle comparazioni per poter migliorare“.

Che tipo di lavoro sta facendo sulla M1? L’ex ingegnere Ducati spiega così: “Sto cercando di capire come funziona la Yamaha e di sfruttarne i punti forti, alcuni ce ne sono anche se da fuori non sembra. Cerchiamo di capire cosa fare. L’architettura del motore è diversa da quella Ducati, quindi la moto è radicalmente diversa. Tanti concetti usati in Ducati sono difficili da applicare, mentre altri si possono trasportare“.

Foto: Yamaha MotoGP

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