4 Aprile 2022

MotoGP, Marc Marquez: indagine interna sulle cause dell’incidente

Santi Hernandez, capotecnico di Marc Marquez, mantiene il riserbo sulle cause che hanno causato l'incidente nel warm-up MotoGP di Mandalika.

MotoGP, Marc Marquez

Entro martedì Honda annuncerà se Marc Marquez potrà tornare in pista nel prossimo week-end di MotoGP ad Austin. Oppure se per il rientro del campione, affetto da un nuovo caso di diplopia, dovremo attendere fino a Portimao. La seconda opzione sembrerebbe la più accreditata, ma qualcuno è pronto a scommettere che il disturbo visivo è svanito e si attende solo il via libera del dott. Sanchez Dalmau.

L’atmosfera nel box di Marc Marquez

Nei giorni scorsi Marc Marquez è ritornato in palestra ad allenarsi e questo è un chiaro segnale che stavolta i tempi di recupero saranno abbreviati rispetto all’incidente di cinque mesi fa. Ma quanto rapido sarà il rientro resta ancora un dubbio che forse sarà sciolto martedì. A Termas de Rio Hondo è sceso in pista il collaudatore Stefan Bradl ma non ha il ritmo per affrontare un Gran Premio. Il tedesco ha chiuso 19° con un ritardo di circa 32 secondi dal vincitore. Al suo fianco lo staff di Marc guidato dal capotecnico Santi Hernandez.

L’assenza del fuoriclasse si avverte all’interno del box dopo la lunga assenza nella stagione 2020, nei primi due e ultimi due round del campionato MotoGP 2021. “Non è qualcosa che ci aspettavamo. Dopo questi ultimi due anni, con i problemi dell’infortunio, che andava e veniva, non è stato facile e quest’anno siamo stati molto contenti di iniziare la stagione in condizioni normali“, racconta il capotecnico di Marc Marquez. “Adesso questa è stata una doccia gelata. Siamo di buon umore, perché cerchiamo sempre di trovare il lato positivo, ma quello che vogliamo è che Marc torni il prima possibile, perché ci piace lavorare con lui“.

Le cause dell’incidente a Mandalika

Nessuno sa indicare una data per il rientro, ma dalle parole di Alberto Puig traspirava grande ottimismo. Le cause dell’incidente nel warm-up di Mandalika sono emerse solo in parte. “Ci sono molte cose che abbiamo visto, ma niente di insolito a livello tecnico. Non si può dire che a livello tecnico ci sia stato un guasto di qualche componente o di qualche controllo in cui possiamo mettere il dito. Abbiamo fatto un riassunto delle cose che sono successe e l’importante è capire all’interno del team cosa è successo. Quando arriva Marc glielo spiegheremo e ne parleremo con lui, che è quello che deve dare le spiegazioni perché è lui che guida la moto“.

D’altronde l’incidente di Marc Marquez sembrava un highside piuttosto insolito. “È difficile vedere queste cadute in MotoGP“, aggiunge Santi Hernandez ad ‘AS’. “Specialmente oggi con tutti i controlli (elettronici) che abbiamo… Dobbiamo pensare al motivo per cui queste cose accadono e se possono essere evitate. Devi pensare a come evitarle, perché quelli che vanno in sella sono i piloti“. La carcassa più dura adottata dalla Michelin in Indonesia può aver condizionato l’incidente? “Si, nel test di Mandalika siamo stati veloci e non abbiamo avuto problemi. Invece nel week-end di gara abbiamo sofferto… Dire di più su questo non è la mia posizione. Sta agli altri parlare. Mi limito a fare il mio lavoro, a capire le ragioni delle cose e a cercare di evitare che si ripetano”.

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