8 Gennaio 2023

MotoGP, Marc Marquez “braccato”. Honda rischia di perdere (anche) Bradl

Marc Marquez vuole ritornare ai vertici della MotoGP. Ma le condizioni fisiche, la concorrenza e una Honda non al top frenano le ambizioni del campione.

MotoGP, Marc Marquez

Marc Marquez vuole ritornare a tutti i costi ai massimi livelli della MotoGP. ma deve lottare su un doppio fronte. Quello personale, a causa di un omero destro che ha subito quattro operazioni in circa due anno, e quello tecnico, con una Honda RC-V che si mostrerà nel suo nuovo potenziale nella preseason. D’altronde il fuoriclasse di Cervera trapianto a Madrid ha raggiunto i 30 anni, non è più il giovane pilota che ha esordito trionfando in classe regina esattamente dieci anni fa.

Le difficoltà di Marc Marquez

Giovane e folta la schiera della concorrenza, da Fabio Quartararo a Pecco Bagnaia, da Enea Bastianini a Jorge Martin. Nel 2022 Marc Marquez ci ha riprovato stringendo i denti, ha esordito con un 5° posto a Losail, poi la diplopia e l’incidente in Indonesia lo ha costretto a saltare due gare. Il 6° posto in Texas e a Portimao ha fatto intendere che sarebbe stato impossibile rincorrere il titolo MotoGP, ha preso al balzo la chiamata dei medici negli USA per correre ai ripari e anticipare le tappe sul piano fisico. “Vuole vincere a ogni costo – ha sottolineato il collaudatore Honda Stefan Bradl -. Ma negli ultimi due anni e mezzo ha avuto dei seri problemi di salute, con le quattro operazioni al braccio e la diplopia. I medici che lo hanno in cura glielo hanno già chiarito, lui stesso se ne accorge. Stanno spingendo soprattutto i giovani piloti“.

Honda ha perso il predominio in MotoGP

Negli ultimi tre anni HRC ha conquistato solo tre vittorie in classe MotoGP, con Marc Marquez nel 2021. Gli ultimi sviluppi tecnici non sono serviti a restare al passo con Ducati e Aprilia, per questo il fuoriclasse di Cervera chiede di più dagli ingegneri giapponesi. Le qualifiche stanno diventando di vitale importanza per l’ascesa sul podio e ci sono ben otto Desmosedici GP potenzialmente in prima fila. Suo fratello Alex è andato in avanguardia sulla Rossa e Marc potrà rendersi conto come se la cava. Ma la Casa di Borgo Panigale non sembra avere spazio per il pluricampione nel team factory. Perché investire milioni di euro se può vincere anche con i giovani piloti che sta crescendo nel suo vivaio formato dai team clienti? Inoltre l’aerodinamica e i dispositivi holeshot hanno ulteriormente limato le differenze e il pilota, anche se continua ad avere un ruolo importante, non è più preponderante come in passato. Negli ultimi tre campionati hanno vinto tre atleti diversi: Joan Mir, Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia.

KTM corteggia Stefan Bradl

Ducati è sicuramente la moto da battere, ma il 33enne Stefan Bradl ricorda che “ci sono voluti 15 anni per ridiventare campioni del mondo“. Per il tedesco sarà la sesta stagione da collaudatore Honda, il suo contratto è in scadenza alla fine del 2023, inizia ad essere appetibile per gli altri marchi. Non solo ha disputato molti Gran Premi, ma è il più giovane tra i tester della MotoGP. Nel 2022 ha guidato la RC-V in Argentina e poi sei volte dopo la quarta operazione al braccio di Marc Marquez, dalla Catalogna a Misano compreso. Poi c’è stata la wild card a Jerez: in cinque gare ha disputato la bellezza di 34 gare. Nel 2023 intraprende una nuova collaborazione con il capotecnico Ramon Aurin, che ha affiancato Jorge Lorenzo, Alex Marquez, Pol Espargarò.

Su Stefan Bradl ci sono gli occhi puntati della KTM, alla ricerca di un nuovo collaudatore per il 2024 da piazzare al posto di Mika Kallio e Dani Pedrosa. “Vedremo come si svilupperanno i prossimi sei mesi“, ha detto il pilota tedesco a Speedweek.com. “Se c’è interesse si può parlare al momento giusto. In questo momento non c’è altro da dire“. Honda rischia di perdere un altro tassello utile.

Foto: MotoGP.com

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