11 Gennaio 2024

MotoGP, KTM: Binder e il “fattore Miller” nella caccia alla Ducati

Binder sa cosa gli serve per vedere una KTM in grado di insidiare la Ducati per il Mondiale. E riconosce il contributo di Miller.

MotoGP, Binder e il "fattore Miller" nella caccia alla Ducati

Brad Binder ha concluso al quarto posto nella classifica MotoGP del 2023, risultando il primo non alla guida di una Ducati, ma non gli basta. Il suo obiettivo è laurearsi campione e nel 2024 proverà a fare un salto di qualità assieme a una KTM ambiziosa. Il progetto tecnico sembra essere sulla retta via, la RC16 è una moto molto competitiva e nel nuovo campionato non ci sorprenderemmo di vederla costantemente nelle prime posizioni. Il potenziale è altissimo nel team austriaco.

MotoGP, Binder vuole vincere

Binder sa cosa gli manca per essere in lotta per il titolo MotoGP: “Due-tre piloti con i quali ho battagliato durante l’anno – ha detto a Speedweek – erano sempre davanti, lottavano sempre per podio e vittoria. Ho bisogno di essere davanti con loro più spesso. Mi è chiaro quello che ci serve. Abbiamo bisogno di più grip al posteriore in entrata di curva e in accelerazione. Se lo troviamo, siamo lì“.

Il pilota sudafricano spera di essere maggiormente costante nel 2024, è consapevole del limite che la sua RC16 ha avuto nella passata stagione e KTM ci sta lavorando. La squadra ripartirà anche dal telaio in carbonio, che nel 2023 ha dato buone risposte e che può essere un’arma in più per puntare al titolo.

Brad e il contributo di Miller

La Ducati è il riferimento della MotoGP e per ridurre il gap è stato utile anche l’arrivo di Jack Miller, che ha corso per anni con una Desmosedici. Binder ammette che il contributo del compagno ha fornito un ulteriore aiuto alla KTM: “Uno degli aspetti più importanti è che Jack è arrivato da noi dalla moto di riferimento che tutti cercano di battere. Ha portato la sua conoscenza e le sue sensazioni dal produttore precedente e ci ha dato una buona direzione da seguire. Al tempo stesso, ha confermato i miei commenti. Già all’inizio del primo test avevamo fatto un passo nella giusta direzione, prima che Jack salisse sulla moto eravamo già un po’ più veloci dell’anno prima“.

La casa di Mattighofen ha anche preso degli ingegneri dalla famiglia Ducati e questo ha avuto un impatto sullo sviluppo della RC16. Adesso manca un ultimo step per giocarsi davvero il Mondiale. Qualcuno ritiene che manchi anche un top rider in sella alla moto austriaca, toccherà a Binder smentire chi non crede in lui.

Foto: KTM Racing

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