1 Maggio 2022

MotoGP, Jorge Lorenzo è Leggenda: “Valentino Rossi era una bestia”

Jorge Lorenzo è una Leggenda della MotoGP dopo la premiazione a Jerez. Il pentacampione ricorda Valentino Rossi.

MotoGP, Jorge Lorenzo

Jorge Lorenzo da ieri è una Leggenda della MotoGP. La celebrazione è avvenuta a Jerez, la prima pista del Mondiale dove ha gareggiato all’età di 10 anni nella Coppa Aprilia, pista del debutto nel Motomondiale nel 2002 all’età di 15 anni. Un titolo che rende onore alla sua lunga carriera costellata di cinque titoli iridati. Essere Leggenda “è quasi più significativo che essere campione, perché se è certo che tutte le leggende sono grandi campioni, non tutti i campioni sono considerati leggende“.

Jorge Lorenzo ‘MotoGP Legend’

Oggi l’ex pilota Yamaha, Ducati e Honda si gode la vita, ma al tempo stesso si è “complicato la vita” correndo nella Porsche Cup, facendo il commentatore per Dazn, partecipando a programmi tv. E il suo nome compare nella Hall of Fame insieme a quelli di Giacomo Agostini, Mick Doohan, Wayne Gardner, Mike Hailwood, Angel Nieto, Valentino Rossi e molti altri… Una medaglia assegnatagli con un anno di ritardo a causa delle restrizioni del paddock MotoGP vigenti fino allo scorso anno. All’evento erano presenti il boss della Dorna Carmelo Ezpeleta e tanti piloti come Dani Pedrosa, Marc Marquez, Fabio Quartararo, Jack Miller e alcuni manager, tra cui Paolo Ciabatti e Lin Jarvis. Da casa Jorge Lorenzo ha portato la madre, la sorella, l’inseparabile amico Luca Rosiello.

Dal passato al presente

Al termine della cerimonia ha tenuto una conferenza stampa in inglese e spagnolo. “I tre momenti più emozionanti sono stati la mia prima vittoria in Brasile nel 2003, perché dopo sapevo che potevo guadagnarmi da vivere con le moto, prima non era molto chiaro. Era un sollievo. Il secondo è stato il mio primo campionato, nel 2006, 250cc. E il terzo sarebbe stato il giorno in cui ho vinto il mio terzo titolo MotoGP, perché è il massimo che puoi ottenere“.

Dopo l’addio nel 2019 Jorge Lorenzo è ritornato ‘part time’ come commentatore Dazn in Qatar, lo rivedremo al Mugello e in altri cinque GP. “Sono molto felice di poter condividere la mia esperienza guardando la gare da fuori, quello che fanno i miei ex rivali, ce ne sono altri contro cui non ho gareggiato ma che hanno un grande talento. Il mio punto di vista può essere corretto o meno, ma li rispetterò sempre, perché per me qualsiasi pilota che corre ha il mio totale rispetto“.

In questo giorno speciale non c’è suo padre Chicho. “Mio padre ha un carattere complicato, come sicuramente il mio. Non ho ritenuto opportuno che lui fosse qui, nonostante abbia sempre detto che senza di lui non sarei mai stato qui. Ma è un problema di relazione personale, non l’ho ritenuto opportuno invitarlo“.

La rivalità con Valentino Rossi

Non c’è Valentino Rossi, il suo più grande rivale, impegnato in Inghilterra con le quattro ruote. “Valentino è stato una bestia, entrambi in pista, super completo, grande frenatore, grandi curve, cadeva poco… faceva sempre meglio la domenica che al sabato, batterlo all’ultimo giro era praticamente impossibile. Al di fuori del pista, il pilota più carismatico di tutta la storia. Essere suo compagno di squadra era difficile, perché avevi i riflettori puntati e se non eri forte ti sentivi un po’ più debole. Ma fortunatamente ho sempre pensato positivo – ha concluso Jorge Lorenzo -. Quando mettevo il casco ho pensato solo ad andare più forte, batterlo era il mio unico vantaggio“.

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