14 Maggio 2023

MotoGP, Joan Mir affonda anche con il telaio Kalex: il futuro si fa incerto

Joan Mir ha raccolto solo 5 punti in questa stagione MotoGP. Il telaio Kalex non migliora il suo pessimo feeling con la Honda RC213V

MotoGP, Joan Mir

Quinto round MotoGP stagionale per Joan Mir che finora ha raccolto solo 5 punti in classifica mondiale. Nella Sprint di Le Mans termina 14esimo, più passa il tempo e più cresce l’intolleranza alla Honda RC-V. Il suo compagno di box Marc Marquez ha lottato per il podio prima di centrare la quinta piazza al traguardo. L’ex pilota Suzuki ammette di sentirsi in alto mare, una situazione non facile e che potrebbe portare a capovolgimenti di fronte.

Joan Mir in apnea con la Honda

Nel weekend francese Joan Mir ha provato anche il nuovo telaio Kalex ma senza esiti positivi. Ogni debriefing di questa stagione MotoGP è un triste monologo, spera di migliorare ma sa bene che non sarà facile adattarsi alla squadra e alla moto. Stavolta il pessimismo va anche oltre: “Il team non capisce cosa mi serve per andare forte e cosa devo fare per guidare al meglio questa moto. So guidare, ma quando provo ad attaccare tutto diventa più complicato. Devono capire il mio stile“. Una richiesta ben esplicita per il box e i vertici Honda, ma la sua è una richiesta avanzata già da tanti in passato e rimasta inascoltata.

Più volte si è sentito dire di dover cambiare lo stile di guida, che un prototipo con motore V4 è diverso da un quattro in linea. A distanza di mesi però Joan Mir non è riuscito a fare nessun passo avanti. “Posso cambiare qualcosa come pilota, ma non tutto, quindi è un compromesso. Non siamo riusciti a far funzionare la moto, abbiamo preso la direzione sbagliata e non posso attaccare“, ha aggiunto il campione MotoGP 2020. “Io e il team dobbiamo continuare a lavorare per capire come ottenere il massimo da questa moto. Sto cercando di cambiare un po’ il mio stile di guida per capire cosa funziona meglio, ma non siamo ancora nella posizione in cui vorremmo essere“.

I tempi in Suzuki

La frustrazione riporta alla mente il magico feeling con la Suzuki GSX-RR: “Qui, l’anno scorso, con la Suzuki, giravo un secondo più veloce… Quindi non è che ho dimenticato come si guida, è solo che dobbiamo capire cosa ci serve per sfruttare il mio stile di guida“. Essere lontano dalla zona di vertice demoralizza il pilota maiorchino, in questo momento servirebbe un’iniezione di fiducia: “Voglio vincere. È molto difficile per un pilota come me vedermi nella posizione in cui mi trovo. La mia motivazione è vincere gare, ottenere podi, essere nel gruppo di testa. Questo è il mio carburante. E non ho quel carburante da molto tempo, quindi ne ho bisogno“.

L’altro pilota ex Suzuki Alex Rins ha chiuso 11° la gara sprint di Le Mans. Dopo aver effettuato qualche giro dietro a Joan Mir ha studiato un po’ il comportamento della moto factory. Per il momento il telaio Kalex non è ancora arrivato al box LCR: “Vediamo quando arriverà e se possiamo usarlo. La Honda decide e io rispetto la loro decisione“. Per adesso non c’è altro da fare.

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Foto: MotoGP.com

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