27 Febbraio 2023

MotoGP, Jarvis svela il nuovo corso Yamaha: O’Kane l’asso nella manica

Yamaha con una mentalità più aperta per affrontare le sfide della MotoGP. Il manager Lin Jarvis traccia la nuova direzione.

MotoGP, Fabio Quartararo

Yamaha è riuscita nell’obiettivo di colmare il gap di velocità massima dalla Ducati, per la gioia di Fabio Quartararo che l’aveva additata come la priorità assoluta. Il rischio è che ora la YZR-M1 possa accusare degli scompensi in altre aree tecniche, con il test di Portimao ultima occasione utile per apportare le necessarie migliorie prima dell’inizio del campionato MotoGP. L’a.d. Lin Jarvis esclude categoricamente il passaggio dal motore 4L al V4 nel breve termine e parla di un approccio più aperto da parte della Casa di Iwata.

Yamaha continua il 4-in-linea

La nuova collaborazione con l’ingegnere Luca Marmorini non porterà ad una rivoluzione del progetto quattro cilindri in linea. Dopo il ritiro della Suzuki, la M1 resta l’unico prototipo MotoGP a continuare con questo design del motore, certi che abbia ancora un buon potenziale da tirare fuori. Come dimostrato nel test in Malesia, dove la Yamaha ha quasi eguagliato la Ducati GP23 in termini di velocità massima. Il regolamento tecnico del quinquennio 2027-2031 non è stato ancora definito, quindi le idee saranno più chiare solo nel corso di questa stagione. Resta difficile il passaggio al motore V4: “Sarebbe una decisione molto coraggiosa e di vasta portata“, ha ammesso Lin Jarvis a Speedweek.com. “Pensiamo che abbia più senso proseguire con un motore che conosciamo dentro e fuori. Troveremo ancora grandi capacità di sviluppo con il nostro quattro in linea“.

Il nuovo ruolo di Sumi

Lin Jarvis parla anche di un approccio più aperto della Yamaha, compresi i ruoli di Takahiro Sumi e Tom O’Kane. Il primo è direttore generale, un ingegnere dalla mentalità aperta è ora al timone della divisione Motorsports e dall’inizio dell’anno è anche presidente di Yamaha Motor Racing. “Non è stata una rivoluzione, perché Sumi ha progettato la nostra moto per anni. È stata un’evoluzione. Sumi è un esperto di telai… Dal suo precedente ruolo di project manager, sa di cosa ha bisogno il progetto… È un ragazzo di mentalità aperta, molto concentrato sulle corse, realistico in un modo ragionevole. È la persona giusta al momento giusto per questo prossimo passo“.

L’ex ingegnere della Suzuki

Yamaha ha puntato anche su un altro tecnico ex Suzuki, Tom O’Kane, fino allo scorso anno capotecnico del collaudatore Sylvain Guintoli. “Tom è un nome nuovo o vecchio, perché ha iniziato alla Yamaha“, ha sottolineato Lin Jarvis. Il suo punto forte è l’ingegneria delle prestazioni, un settore dove il costruttore di Iwata è rimasto un po’ indietro. “Tom è ora a capo del nostro gruppo Performance Engineering. Lavora molto anche dall’Italia e ovviamente partecipa a tutti i Gran Premi. Era un’opportunità che non potevamo lasciarci sfuggire. Penso che trarremo sicuramente vantaggio dai suoi molti anni di esperienza e dal suo pensiero analitico“.

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Foto: MotoGP.com

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