1 Gennaio 2024

MotoGP, Jack Miller compagno ideale: “Perché creare problemi?”

Più piloti hanno speso buone parole per Miller, che ha spiegato qual è il suo carattere e il suo approccio nel box.

MotoGP, Jack Miller compagno ideale

Non mancano critiche e dubbi nei confronti di Jack Miller a causa della sua incostanza di rendimento. Anche al primo anno di KTM ha confermato il trend che lo aveva caratterizzato già in Ducati e certamente il suo obiettivo alla seconda stagione sulla RC16 sarà quello di migliorarsi sotto questo aspetto. Ha un contratto in scadenza e le sfide non lo hanno mai spaventato, crede ciecamente in sé stesso e nelle persone che lavorano con lui.

Miller e il calendario della MotoGP

L’anno prossimo i piloti saranno chiamati ad affrontare 22 gran premi, quindi un totale di 44 partenze considerando anche le sprint race. Un impegno che qualcuno ritiene eccessivo, ma che Miller è pronto ad affrontare senza problemi: “È chiaro che a fine stagione sono stanco – ha dichiarato a Speedweek – ma vengo pagato per correre 44 gare. Correre è ciò che amo e, dal mio punto di vista, più gare facciamo e più passa velocemente l’anno”.

All’australiano è stato chiesto anche dell’ipotesi di reintrodurre la regola degli scarti (eliminare i peggiori piazzamenti dal conteggio della classifica) per neutralizzare eventuali problemi con le gomme o con gli infortuni. Questa la sua risposta: “Una specie di jolly… Capisco, a volte un pneumatico funziona meglio di un altro, è la vita. Ho vissuto un momento difficile quando ho perso il titolo Moto3 contro Alex Marquez. Ho passato molto tempo a incolpare tante persone, tranne me stesso. Mi ci è voluto tempo per capire che in realtà sono stato io a perdere il campionato, è stata colpa mia. In questo mondo, quando le cose funzionano, a volte è difficile ammetterlo. A tutti capita il giorno con le gomme non buone”.

Il carattere di Jack

Miller più volte ha manifestato il proprio disappunto quando qualche pilota si è lamentato di qualcosa. A suo avviso, bisognerebbe parlare meno, soprattutto se si tratta di denigrare il lavoro del proprio marchio. Per la sua schiettezza è molto apprezzato nel paddock e i suoi compagni di squadra parlano spesso bene di lui: “Forse alcuni mi percepiscono in modo diverso rispetto ad altri – spiega – e molti pensano che io sia un pazzo australiano. Ma alla fine passiamo molto tempo assieme alla squadra, queste persone diventano la tua famiglia. Devi sentirti a tuo agio e non vedere l’ora di arrivare nel box”.

L’approccio di Jack all’ambiente della MotoGP deriva dal modo in cui è cresciuto e che lo ha portato a comportarsi in una maniera costruttiva per chi lo circonda: “Sono cresciuto con tante persone attorno a me. Quando si arriva in Europa e si vive in casa di altre persone, si impara a non creare problemi perché altrimenti si rischia di essere cacciati e non avere un posto dove andare a dormire. Impari a non reagire per ogni piccola cosa. Questo è il mio carattere, voglio che tutti stiano bene. Abbiamo una vita fantastica in questo mondo e con questo lavoro, non ha senso creare problemi”.

Foto: KTM Racing

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