28 Aprile 2023

MotoGP, il chirurgo che ha operato Marc Marquez: “Frattura di Bennett”

Il dott. Ignacio Roger de Ona che ha operato Marc Marquez spiega nel dettaglio il quadro clinico del campione MotoGP.

MotoGP, Marc Marquez

Marc Marquez appare e scompare dal paddock di Jerez, ancora una volta non sarà in pista dopo la frattura del primo osso metecarpale destro. Quella manovra in gara a Portimao gli sta costando cara, molto più del doppio Long Lap Penalty previsto dalla Direzione Gara e su cui la Corte d’Appello ancora non si esprime definitivamente. Giovedì ha presentato al centro della città andalusa il Garage 93 by Repsol, un avvenimento pionieristico nella MotoGP, ma difficile nascondere il suo malcontento.

Lo sconforto di Marc Marquez

La verità è che in questo momento sono triste, ma vedervi tutti mi rallegra il viso e mi spinge a continuare con la guarigione“. Difficile restare sereni dopo aver saltato tre weekend di gara, la frattura al pollice è più complicata del previsto. Doveva essere l’anno del grande ritorno, invece Marc Marquez si riscopre ancora in quel lungo tunnel degli infortuni che pare non abbia uscita. “Sono anni difficili in cui ho subito un infortunio dopo l’altro, ma sono convinto che prima o poi ne usciremo e che stiamo migliorando ogni volta. Ho forzato, mi conoscete, ho spinto al massimo per poter essere qui al Gran Premio di Jerez, abbiamo fatto tutto il possibile. Ma quando tre diversi team di medici ti sconsigliano di correre devi metterci un po’ di testa“.

Il fermo dei medici

Quanto accaduto all’inizio della stagione MotoGP 2020 a Jerez ha significato tanto nella vita del campione. Non solo a livello sportivo, ma anche umano. Il suo modo di approcciare questo sport è cambiato, anche se l’istinto cannibale è difficile da spegnare e l’abbiamo visto all’Algarve. Correre un rischio in questo fine settimana significava non solo un altro stop di tre mesi, ma rischiare di mettere fine alla sua carriera.

Da quando Marc Márquez ha sofferto per quasi due anni dopo essersi rotto un braccio a Jerez nel luglio 2020, il sei volte campione del mondo MotoGP non vuole più mettere a repentaglio la sua salute e la sua carriera. Rischiare ha poco senso, soprattutto ora che le speranze di vincere il titolo si sono quasi azzerate. “Non è che all’improvviso non voglio più correre rischi. Quando gareggio in un Gran Premio, lo faccio perché sono disposto a correre il rischio. Ho dato il 100% per poter correre qui a Jerez. Ma se tre diverse equipe mediche in Spagna, America e Austria suggeriscono di fermarsi, allora devo accettare il consiglio dei medici“.

Il quadro clinico del pilota Honda

A dare ulteriori spiegazioni mediche è il dottor Ignacio Roger de Ona che ha operato Marc Marquez al Ruber International Hospital il 27 marzo. Quella del campione della Honda ha un nome ben preciso e particolare, “frattura di Bennett”. Si tratta di “una frattura in cui il frammento è così piccolo che non hai la possibilità mettere una placca o viti, come avverrebbe per una frattura del metacarpo o della falange“. Questo spiega perché i tempi di recupero siano così lunghi. Lo staff di chirurgia è riuscito a mettere “l’osso in posizione e fissarlo con due viti percutanee. Siamo riusciti a inserire due viti in titanio da 1,2 millimetri“.

L’ultima Tac ha spinto i medici a sconsigliargli di ritornare in moto. “Il problema con questa frattura è che quando Marc sale sulla moto, non puoi aspettarti che quelle viti resistano alla frattura“, ha proseguito il dott Ignacio Roger de Ona a Dazn. “Hai bisogno che quella frattura abbia un certo grado di consolidamento. Negli atleti professionisti, il tempo necessario affinché questa frattura si consolidi per qualcuno che ha una mano molto forte è di circa sei settimane“.

Anche i dottori che seguono il pilota negli Usa e in Austria hanno concordato con lo stop. A Le Mans rivedremo Marc Marquez quasi sicuramente… “La decisione è stata unanime: a quattro settimane da una frattura di Bennett è un rischio inaccettabile. Soprattutto se questa frattura, che ora è perfetta, viene spostata, non saremo in grado di ottenere una riduzione come quella che abbiamo avuto. E i tempi sarebbero molto più lunghi“.

Foto: MotoGP.com

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